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lo percuotono con bacchette; 4° Cristo con la
croce sulle spalle incontrato dalle Marie; 5“ la
deposizione dalla croce, con Giuseppe d’Ari-
matea, Nicodemo e le Marie; 6° Cristo posto
nel sepolcro, con le stesse figure del pre
cedente.
Il quadro rappresenta il Calvario con la
Madonna e S. Giovanni. La Vergine ha la
veste rossa ed il manto turchino filettato d’oro
intorno, e con fimbria a ricami d’oro in basso.
Ha un pannilino in capo ed il soggolo bianchi;
sta a mani giunte ed è atteggiata a pro
fondo dolore. 8. Giovanni tiene un libro chiuso
nella sinistra posandovi su la destra, ha la
veste turchina con fimbria ricamata d’ oro e
manto rosso. Il Cristo in croce è una bella
figara , benissimo disegnata e colorita. Il
paese del fondo è stupendo, e vi si veggono
in distanza i crocifissori e le turbe che si al
lontanano. Dopo le montagne, scambio del
cielo, è un musaico di oro e di turchino che
compie il campo del quadro. In alto sono tre
serafini e il Dio Padre che colla destra bene
dice e colla sinistra tiene il globo. Tanto le
storie nei tondi quanto il quadro sono di
bella composizione e di puro stile italiano
della seconda metà del quattrocento. E lo
stesso dicasi di tutte le altre stupende minia
ture che adornano questo prezioso codice, delle
quali darò appresso un cenno.
Alla carta 162 tergo è un contorno simile
a quello descritto con quattro tondi stupen
damente miniati con figure. Contorni simili
a questo con quattro e due tondi figurati sono
ripetuti in altre dodici carte. Tanto in queste