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« colorita a simiglianza del vero; questo di-
« gradando dolcemente verso lo scuro o ombra
« che vogliam dire, serve alla pittura, per
« far rilevare e risaltare la cosa rappresen-
« tata; e il dare quel color chiaro dicono
lu-
«
meggiare.
Questi
lumi
si fanno più o meno
t chiari secondo la digradazione del rilievo ».
Se egli non è nè pure adesso persuaso, io
non saprei che cosa farci.
Pag. 195. — I l
Pontificale
(N . 32)
ap
partenente
ecc. — . È un bel codice ms. »u
pergamena di 109 carte (alte 0m,315, larghe
0m,235) oltre le due carte di guardia al prin
cipio e al fine. La prima pagina è alta 0m,280,
larga 0m,152 ed ha fregi in alto verso il dorso
e in basso su fondi, nel primo e nel terzo di
oro brunito e nel secondo di color verde, con
tornati tutti con linee d’ oro e di rosso. Gli
ornati sono fogliami di vaghi colori fra quali
stanno puttini, e una figurina di donna ve
stita di bianco, un leone ed uccelli in isva-
riate movenze. Nel mezzo in basso è lo stemma
dei Barbo — d’azzurro al leone d’ argento at
traversato da banda d’ oro — sopra scudo da
torneo, con croce e cappello cardinalizio. Nella
terza pagina è una bellissima miniatura in
alto (0m,146 larg. ed alta 0m,128), incorni
ciata da un fregio di fogliami a volute, e
rosoni sul fondo naturale della pergamena,
con alcuni puttini in graziose movenze, e in
basso lo stemma sopra scudo a testa di ca
vallo. Nella miniatura figurata, è rappresen
tato l ’interno della cappella dove il Vescovo
indossa gli abiti pontificali. A destra di chi
guarda è l ’altare, e a sinistra il Vescovo se