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— 282 —

CIEBAT 1506 — . Sulla cornice era scritto :

VEN. FR. HENRICVS BALISTRERIVS AL-

BEN . DIVO FRANCISCO HOC OPVS DI-

CAV IT 1506. Nella Pinacoteca R. è a punto

una tavola (n. 39) con questo stesso soggetto

e la medesima iscrizione, eccetto l ’ anno. Che

sia questa la tavola già de’ Francescani in

Alba?

Nella Certosa, presso Asti, erano due lunette

sopra la porta del coro, ma ora essendo la

Certosa interamente rovinata non saprei dire

la fine di queste pitture. La grande ancona

dell’altare maggiore di quella Certosa (alta

3m,50 e larga 2m,93) ora si vede nella Pina­

coteca R. e porta il n. 54 bis. Ha la scritta

— MACRINVS FACIEBAT 1498 — , e sulla

fimbria della veste di San Girolamo — MA­

CRINVS DE ALBA FACIEBAT — .

Nella Certosa, presso Pavia, è l ’ancona della

cappella di S. Ugo, in due ordini a tre scom­

partimenti ciascuno. Nell’inferiore, alto l m,412,

è la Madonna col Bambino in trono, S. Ugo

e S. Anselm o , e sul gradino la scritta —

MACRINYS D ’ ALBA FACIEBAT 1496 — .

Nel superiore, alto l m,113, lo scompartimento

di mezzo finisce con un semicerchio sul piano

degli altri due. In questo è la Resurrezione,

nei laterali S. Matteo e S. Luca , S. Marco

e S. Giovanni.

Nella chiesa di S. Maria di Lucedio, dio­

cesi di Casale, è sull'altar maggiore una tavola

con la Madonna, e genuflesso dinanzi a lei

Annibaie Paleologo, dei marchesi di Monfer­

rato, commendatario di quella badia, che or­

dinò la pittura, a piè della quale sono i versi

seguenti: