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scenza sola e scapata! Ahimè adesso scivolo nel patetico. Ohè, che

siano i quarantanni suonati? ma che quarantanni! Un corno. La

vita comincia sempre domani. L'anima, lo spirito sono più ventenni

di quelli dei ventenni. Suvvia, prendiamo

Pasquino tra i

borghesi e,

sotto una frascata leggiamo le chiare, fresche, sorridenti novelle

dell'amico, pensando che la vita non è poi quella brutta enigmatica

cosa che ci voglion far credere, se in cuore ci cantano un intelligente

ottimismo ed una serena bontà.

ANGIOLO BIANCOTTI

Suor Clotilde Morano.

F. M. A., Esercizi di

ginnastica.

G. B. Pa­

ravia & C. Editori, Torino. Pag. 310 con disegni, schemi e fo­

tografie. Lire 20.

Suor Clotilde Morano ci ha dato una mirabile lezione, e dobbiamo

essergliene grati.

Ogni anno tutte le scuole elementari devono,

per

disposizione

superiore, dare un saggio finale. Il ricavato serve per acquistare del

materiale scolastico e per pagare quelle appetitose minestre che

sfamano ogni giorno migliaia di passerotti e passerette che chiedono

alla scuola il cibo spirituale, ma anche, e qualche volta soprattutto,

il nutrimento del corpo.

In un primo tempo tale saggio consisteva in esercizi ginnastici,

di canto e recitazione accompagnati da un’esposizione di quaderni,

di lavori manuali e lavori femminili che dimostravano ai parenti

quanto e come avessero lavorato maestri e scolari in nove mesi di

scuola.

Poi la cosa degenerò e dalla scuola si passò ai palcoscenici, si

misero in scena commedie ed operette, si ebbero costumi da mille

e una notte (e le finanze dei genitori furono messe a dura prova),

scenari ed orchestre da granoi teatri. Ed il ricavato venne defalcato

da tante e cosi gravi spese da ridurre quasi a nulla i benefici, senza

contare che prove e riprove riempivano la giornata dei bimbi per

cui lo studio diveniva solo un bagaglio inutile e fastidioso.

Ma Suor Morano, ispirandosi ai più sani e puri principi del

Fascismo, fa consistere le sue feste in begli esercizi ginnastici, veri

spettacoli di grazia e di bellezza.

Gli esercizi sono ben studiati in una perfetta successione e, da

quelli vivaci e briosi adatti per i piccoli dell'asilo e delle prime classi

elementari, che tanto bisogno hanno di espandere la loro vitalità,

si passa a quelli più misurati per le Piccole Italiane, a quelli composti

ed aggraziati delle Giovani.

Non più perdita di tempo, dunque, per lunghe e faticose prepa­

razioni, ma esercizi appresi nelle lezioni obbligatorie di ginnastica;

non più scimmiette e pappagalli ammaestrati in pose e declamazioni

fuori luogo e fuori tempo, non visi atteggiati a falsa mestizia, non

abitudine alla finzione, ma sana, gentile gaiezza, poiché canto e gin­

nastica furono, sono e saranno sempre le forme migliori di espandere

la nostra gioia di vivere.

Suor Morano ha dunque fatto un'opera encomiabile, la Casa

Paravia l'ha pubblicata in una signorile e perfetta edizione: occorre­

rebbe ora che questo libro penetrasse in tutte le scuole pubbliche

e private, per consiglio od ordine di Chi può. perchè la Festa prò

Dote Scuola, ritornando alle origini, sia anche e soprattutto una

festa prettamente fascista.

Pr.ssa ADELINA ZIGNOLI

Luigi Volpic e li,

Tra la scuola di oggi e quella di domani.

Casa Edi­

trice TJ.

B.

Paravia & C.. Torino. L. 5.

Tra i molti, moltissimi, anzi, che hanno levato la voce per infie­

rire contro la scuola di ieri ed osannare a quella di oggi, si fa sentire,

chiara e forte quella di Luigi Volpicelli che. facendo un passo avanti,

fa un paragone tra la scuola di oggi e quella di domani.

Egli sente che la scuola qual’è oggi non è ancora all'altezza voluta

dal Fascismo, perchè se risponde già in parte alla Riforma non sempre

vi rispondono appieno quelli che vi sono proposti, lamenta cioè

che non tutti gli insegnanti sieno ancora e veramente dei...

<t

ri­

formati ».

Lamenta l'Autore che la riforma, passando per le mani di molti

insegnanti, si sa come attenuata, smorzata, sicché molti insegnanti,

specie nei ginnasi e licei ed altre scuole medie, dopo uno sforzo per

uscire dall'antica carreggiata, vi sono ritornati e sono ritornati gli

antichi vieti manuali, le nozioni trite, accattate in testi mal fatti,

e ne sono uscite, dopo un breve ritorno, le letture fatte direttamente

delle opere degli autori a formare veramente una coscienza lette­

raria, storica e morale.

Anche nelle scuole elementari lamenta che, i libri di Stato sieno

inadeguati allo scopo e tutt'altro che perfetti.

E ricercando le cause di tutto ciò. egli lancia a molti insegnanti

una tremenda accusa: quella della pigrizia; propone un rimedio

eroico: una fierissima dittatura, una profonda rivoluzione nell'or­

gano che presiede alla scuola, un salutare rigore nel mettere fuori

della scuola chi si mostra incapace a collaborare alla formazione

della scuola nuova.

Dobbiamo, per amor di verità, convenire che nella scuola ele­

mentare questa riforma di insegnanti è già stata fatta e che la scuola

ora è veramente nuova, veramente fascista.

Pr.ssa ADELINA ZIGNOLI

Luigi Rommnini,

I Principi del Fascismo nel campo dell'educazione.

Casa Editrice G.

B.

Paravia & C., Torino. L.

12,50.

La scuola è stata riformata, ma non basta: occorre riformare chi

alla scuola è proposto, farlo conscio della tremenda responsabilità

che gli incombe e far si che i tre verbi della Dottrina Fascista: credere,

obbedire, combattere,

non rimangano parole vuote ed inutili ma

divengano veramente modo e stile di vita.

È necessario per questo che ognuno di noi si fermi un momento

per ripiegarsi su se stesso, per esaminarsi al lume delle nuove dot­

trine, per vedere cosa e quanto si è fatto, cosa e quanto rimane

ancora da fare per avvicinarsi il più possibile a quell'ideale del

maestro fascista che il Duce ci addita.

Ma per far questo non basta agitare davanti alla nostra anima dei

quesiti, porre delle domande; è bene, come fa Luigi Romanini, esa­

minare a fondo l'arduo problema dell'educazione additandone le

soluzioni migliori, offrendo guide, consigli, esempi.

Libro prezioso, guida spirituale per ogni dubbioso, sprone a

meditare, lavorare e progredire è dunque questo, e sono certa che

nessuno, dopo averlo letto, potrà fare a meno di sentirsi migliore,

di pensare seriamente a migliorare se stesso in obbedienza al coman­

damento Mussolimano, di pensare veramente a credere, obbedire

e combattere in umiltà e lealtà.

Pr.ssa ADELINA ZIGNOLI

Cario invoraizzi.

Massimo d'Azeglio

(con notizie storiche ed ana­

lisi estetiche). Casa Editrice G.

B.

Paravia & C., Torino. L. 5.

Massimo d'Azeglio è figura interessante per molti aspetti perchè

vive in un'epoca densa di avvenimenti, dal crollo dello splendore

Napoleonico alle guerre del Risorgimento (fino al ’66), perchè egli,

pure essendo un patriotta, non ha impeti libertari, condanna le

Società Segrete, le rivoluzioni e biasima Giuseppe Mazzini.

Ciò non toglie che. nel '48. sappia combattere da eroe ed infiam­

mare gli italiani con la sua penna e che sappia difendere e salvare

lo Statuto, pur nelle terribili difficoltà in cui si trova.

È uomo di austeri principi, intransigente con la sua morale, che

sa far tacere il suo spirito religioso quando il suo senso di giustizia

lo spinge a condannare il Papa ed il suo malgoverno, e che, schivo di

onori, sa però assumersi la tremenda responsabilità del potere al

domani della sventura di Novara.

Ma una certa incomprensione delle condizioni politiche e dello

spirito degli uomini del suo tempo, una certa angustia di pensiero,

un'incapacità di sintesi e di antiveggenza, gli dànno una fine triste

e*solitana. confortata solo dal suo lavoro, la compilazione di quel

monumento di etica che è costituita da

I miei Ricordi.

Questa sua personalità morale ed intellettuale e le sue peculiari

doti di scrittore ed artista, balzano chiare dai brani scelti da Carlo

Invemizzi e, nonostante i suoi difetti e le sue manchevolezze, noi

non possiamo fare ameno di inchinarci davanti all'uomo integerrimo,

alla sua altissima ed austera coscienza, al suo spirito di sacrificio,

al suo puro amore per tutti gli ideali, da quello della Patria a quelli

del bello e del buono.

Pr.ssa ADELINA ZIGNOLI