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SCIENZIATI PIEMONTESI

Q

uello di Amedeo Avogadro è uno degli esempi

più interessanti della storia della scienza. Lau­

reato in giurisprudenza e in diritto ecclesia­

stico, passa due volte dalla burocrazia alla cattedra

scientifica; apprezzato in casa tanto da far parte per

lungo tempo della R. Accademia delle Scienze di

Torino, dopo aver scoperta

a 35 anni egli, sopratutto

fisico, una legge chimica -

che poi illustrò negli anni

successivi - muorea80anni,

quasi senza che il mondo

scientifico se ne accorga.

L’ampio,accuratissimodi-

zionario delle scienze esatte

del Poggendorff,uscito pochi

anni dopo lasua morte, non

registra il suo nome.

Ma a poco a poco quella

legge fu capita in sè e nella

sua grandiosa portata e per

parecchie, impensate vie fu

confermata e la famadel suo

scopritore andò crescendo

via via, sino a pareggiare

quella dei grandi novatori,

per citare un nome, quella

del Lavoisier, talché, se l’A-

vogadro sollevasse il capo

dalla tomba, sarebbe il pri­

mo a stupirsene.

Ma se la vicenda è inte­

ressante e istruttiva, non

deve stupir noi: il principe

dei chimici olandesi (chiamato anche l'Avogadro

olan­

dese), nato poco prima che l'Avogadro morisse,

il

van't Hoff, confessò di aver intesa bene

la portata

di quella legge solo quando dovette

da professore

insegnarla; e non d

deve stupire inoltre perchè la

fama di uno

scienziato e l'importanza delle sue sco­

perte sono consacrate dalle conseguenze di queste

e si

adeguano agli sviluppi che ne derivano.

La sua vita non presenta particolarità notevoli.

Il conte Lorenzo RomanoAmedeoAvogadro di Qua-

regna e Cerreto nasce in Torino

it

9 atosto 1776e

vi

muore

il

9 luglio 1856; si laure* nel

prudenza, nel 1796in diritto

avviato dia carriera

d »

all'Avvocatura generale; nel 1801

i

pagr

nano segretario della prefettura al Dipartimento

deH’Eridano. Ma nel quinquennio 1800-05 egli co­

mincia a dedicarsi alla fisica coll’abate Vassalli Eandi

e alla matematica: ecco che nel 1806lo troviamo ripe­

titore al R. Collegio delle Province e, dal 1809 al

1819, 'professore di matematica e fisica al Liceo di

Vercelli. Nel 1820è istituita

presso la R. Università di

Torino e affidataa lui ta cat­

tedra di «fisica sublime»,

la quale, in seguito ai moti

politi».

! - non per

punire l’Avogadro estraneo

ad essi, ma piuttosto per

rappresaglia contro ('Uni­

versità - fu poco dopo sop­

pressa. Ed è così che egli

torna alla burocrazia e pre­

cisamente alla R. Camera

dei Conti.

Nel 1832 la cattedra di

fìsicasublime fu ripristinata,

madata dapprima al celebre

Agostino Cauchy, profugo

di Francia dopo la rivolu­

zione del

1830

per il suo

legittimismo,mabenpresto^

ritiratosi il Cauchy, ridata

all’Avogadro, che la lasciò

spontaneamente nel

1850.

Egli è dipinto da' suoi

biografi come di aspetto e-

sile ma vigoroso e simpa-

itko, di carattere affabile e

modesto, di parola feconda, tutto dedito alla scienza,

incurante dell'interesse materiale.

La sua produzione scientifica va dal 1806-07, colla

scoperta della polarizzazione dei dielettrici, al 1853

coll’ultimasuamemoriaallaR.AccademiadelleScienze

di Torino, relativa alfe legge di compressibilità dei

r

i e comprende studi vari di fisica e di <

ti