SCIENZIATI PIEMONTESI
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sua legge sommerge tutto il resto colla sua luce
abbagliante, come il Manzoni è sovratutto io scrittore
dei
PromessiSposi.
Egli ha pubblicato questa legge nel
Journal del
DeJa-Métherie
nel 1811. mentre era modesto pro
fessore al Liceo di Vercelli, nella memoria:
Essai
d’une manière de dèterminer les massa relatives des
moiécules Hémentairesdes atrps et ks proportions selon
lesqueles eles entrent dans les combinaisons,
memoria
che fu tradotta prima in tedesco e in inglese che non
in italiano. Il Gay Lussac aveva dimostrato che i gas
si combinano fra loco in rapporti semplici di volume,
il cui volume è anch’esso
"xnma
dei volumi dei gas
conciliare questa lene
spiegabile - un solo atomo della nuova sostanza,
prodotto della combinazione.
L'Avogadro concepì allora i gas come costituiti
da molecole integranti (cioè le nostre molecole) a
distanza fra loro così grande rispetto alle dimensioni
loro, da non subire l’attrazione mutua e concepì
queste molecole composte di una o più molecole
elementari (i nostri atomi) ed affermò che « volumi
eguali di tutti i gas, nelle stesse condizioni di tem
peratura e di pressione, contengono un egual numero
di molecole integranti » (le nostre molecole).
Ecco la famosa legge: essa anzitutto fa scompa
rire l’inconciliabilitàor ora rilevata; essaspiega perchè
i volumi dei gas variino regolarmente colla pressione
(legge del Boyle e del Mariotte) e colla temperatura
(legge del Volta e del Gay Lussac). Essa stabilisce in
somma che dire molecola e volume è la stessa cosa,
sicché i rapporti fra i pesi di volumi eguali (ad egual
pressione e temperatura), cioè le densità dei gas,
sono proporzionali ai pesi molecolari. Essadice ancora
evidentemente che i centri delle molecole - sempre
nelle stesse condizioni di pressione e di tempera
tura - di tutti i gas sono ad egual distanza fra loro e
pone infine il concetto fondamentale di valenza chi
mica.
Sul significato e sulle conseguenze appunto della
sua legge l’Avogadro tornò in parecchie memorie,
svolgendo quella che si deve chiamare la
teoria mole
colare del'Avogadro;
la sua legge è di quelle univer
sali e basilari, come quella, ades., della conservazione
della materia del Lavoisier; è di quelle non sperimen
tali. ma teoriche, di altissimo significato; la sua con
cezione della molecola chimica trionfò e rimase; col
Lavoisier egli si può e si deve considerare adunque
come il fondatore della chimica moderna.
La sua légge fu poi dimostrata dalle ricerche chi
miche del Gehrardt e dagli studi matematici del
Clausius (1857) sulla teoria cinetica dei gas ed ebbe
molte altre conferme ed estensioni e generalizzazioni
di cui non è qui luogo di dire. La leggedelCAvogadro
fissa un numero: il numero delle molecole di gas
contenute nell’unità di «volume, in date condizioni
di pressione e di temperatura: se si adotta per unità
il centimetro cubo il numero corrispondente è pros
simo alla cifra 6 seguita da 23 zeri; questo numero
è la costante o
numero del'Avogodro,
simboleggiato
con una N e dato nei trattati di fìsica insieme alle
altre costanti fisiche fondamentali, come la costante
di gravitazione, la velocità della luce, la carica speci
fica dell’elettrone, ecc. E questo dice, meglio di
qualunque retorica, la gloria di Amedeo Avogadro.
Nel
1911, in
occasione del cinquantenario del
l’unità
d’Italia, la R. Accademia delle Sdenze di To
rino celebrò
con
solenni onoranze il centenario della
lege delCAvogadro. All'iniziativa aderirono Acca
demie e scienziati
di
tutto il mondo; che inviarono
rappresentanze e messaggi allagrandiosaseduta,^vol-
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Accademia oiemontese. Le onoranze si
in un monumento scolpito dal Canonica e