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DO GOZZANO

Una piccola punta d ’ ironia , che non scende mai

al sarcasmo, che mai non porta odio o disprezzo,

che non dissolve, che non co rrode. E poi il poeta

torna a rinchiudersi in sè, pacato, ermetico.

Gli è che egli per p rimo anelava sop ra tu tto alla

bontà. E di non essere buono abbastanza temeva e

con ansia chiedeva: « d ite , d ite che non sono cat­

tiv o » ... Un solo pensiero lo consolava: l ’ intuizione

che l ’amarsi è bello, che l ’amarsi è buono e che una

legge di amore soprassiede agli uom ini, i quali, ciechi

come sono, sovente non se ne avvedono e sono anzi

indo tti a « farsi male » ...

Ed un segreto desiderio lo avvince ancora al­

l'amante da cui la sorte od il capriccio momentaneo

lo ha diviso: lasciarsi ma per diventare amici, per

rito rna re fra te lli, per potersi guardare negli occhi

lietamente, serenamente.

E che egli amasse veramente questa povera uma­

nità ce lo dice nel « Più a tto »: con francescana

um iltà, con un senso di evangelica dedizione e di

rinuncia «

A lui vada la v ita !... è giusto Questa speranza

sola, m'addolcirà lo strazio del Nulla... Sulle soglie del

Tempo e dello Spazio è pur dolce conforto rivivere in

a ltru i. Di ciò che

tu mi

desti, o Vita, io ti ringrazio.

Sorrido al mio fratello... a lui cedo la coppa. E già

sento lui ».

Ma tra le speranze deluse e i disinganni una I

sembra illum ina rlo da ll’alto: l ’affetto per sua Mad

l'unica persona cui egli abbia vo lu to bene davv

Ed a lei, in fa tti, dedica una delle sue liriche

commosse, ove so tto il velo del trasognato che ”

colloquio Coll’Universo, resiste all'appello de ll’

nizzante, si cela un dramma potente: il dramma c

egli sofferse, tra la V ita e la Mo rte , tra l ’ immagi

zione ed il cuore.

Non il poeta «crepusco la re» , non l ’azzima

avvocatino frequentatore dei salotti eleganti, ma i

fig lio che ci rivela, attraverso le mille sfaccettatu

della sua sensibilità, la piega più fonda di sè: ciò

che tra un sorriso ed un'elegia ci aveva pudicamente

nascosto.

Questo è il nucleo fondamentale de ll'a rtista che

il profano, alieno da preconcetti estetici e guidato

unicamente dalla sensibilità e da ll'in tu izione , sente

vibrare nel canto semplice e famigliare di Guido

Gozzano. E questo canto noi l ’abbiamo amato, lo

amiamo e le ameremo ancora e sempre... Perchè

opera d ’un vero poeta.

EDMONDO

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ROCCO