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ARTISTI PIEMONTESI D 'OGG I: GREGORIO CALVI DI BERGOLO

Ritratto di bambino

(Biennale di Venezia. 1934)

po trem o ora più che mai rispondere che, pe r questo

nostro P iemonte, con Lui si rinnova l'esempio, per­

fetta fusione de ll'a ristocrazia del sangue e del sen­

tire , dato da quei gen tiluom in i « /

quali

(come ricor­

dava Em ilio Zanzi, fra i p rim i ad aver indovinato,

sempre poi pa rtico la rm en te seguendolo, le grandi

possibilità del N o s tro )

hanno onorato l'a v ito blasone

esercitando con

serietà,

con nobiltà e qualcuno con

gloria la bella p ittu ra e la s c u ltu ra : una schiera che

va da Massimo d'Azegho al conte Cesare Benevello, da

Eugenio Balbiano

di Colcavagno ai baroni Enrico e

Francesco Gamba, dal conte G iacinto Corsi a l marchese

Scati G rima ld i e al sommo Marocchetti

». E noi ricor­

diamo ancora il duca Ferdinando Breme di Sartirana

ed il conte Ma rcello Panissera di Veglio che. ambedue

— succedendo il p rim o al secondo — alla Presidenza

della Reale Accademia A lb e rtin a di Belle A r t i e della

Società P rom o trice delle Belle A r ti (acquafortista

anche il p rim o — al quale è dovuta l'assunzione

all'insegnamento del paesaggio di A n to n io Fon-

tanesi e l ’ istituzione della scuola de ll'inc is ione nel-

l ’A lbe rtina — appassionato p itto re il secondo) al culto

ed al fio ren te p ro g re d ire delle A r t i Belle dedicarono

tu tta la bellezza e la costanza delle lo ro energie

m ig lio ri.

* * *

quente possibilità di eseguirne i r itr a tti e per esempio

que lli di S. M. l'a ttua le Regina d> Bulgaria, di S. A . R.

la Principessa di P iemonte, di S. A. R. la Principessa

Maria. Facile poi anche suppo rre come possa essere

seguita e con quale interess mento da tu tta la Reai

Famiglia, che così squisite sen ib ilità a rtistiche ci

rive la, a com inci re da quella di S. M. la nostra

Augusta Regina, l'ope ra p itto ric a del N os tro .

* * *

Questa l'a ttiv ità a rtis tica

esemplarmente

svolta,

sia nella concezione che nella realizzazione delle

opere, sempre, così nei p rim i come in questi u ltim i

tem p i, prova di un is tin tiv o , sereno, calmo quanto

a rdente senso di rig id o c o n tro llo , di coscienziosità,

di naturale, delicata, e fie ra , compostezza di G rego rio

Calvi di Bergolo. C ioè ris u lta to di quel prezioso

complesso di d o ti, gentilezza e forza ad un tem po ,

che sempre Lo accompagnarono sin dall'in fanzia. Da

quando, p ro p rio in quel no rd ico Paese, il cui popolo

de ll'a lta sensibilità pe r l'a rte dava inconfondibile

prova, immortalando in quel Museo, anzi meglio,

m istico Tempio unico al mondo , dedicatogli a Cope­

naghen, l'ope ra del Tho rwa ldsen . il Calvi era desti­

nato a provare le p rim e , ed ancor inspiegabili vib ra ­

zioni del cuore, che potevano già far pronosticare

che si stava formando in Lui un m ed ita tivo , v ig ila to ,

nobilissimo artista.

E se si è po tu to pensare e scrivere a ll'in iz io delle

sue affermazioni che Egli era destina to al successo

se le

fortunate condizioni della sua nascita non gli aves­

sero poi impedito di sentire i tormenti de ll'a rte,

noi

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Le inv id iab ili mète che a ttendono (e di quanta

auspicata strada Egli, appena tre n ten ne , può ancora

disporre ) il Calvi a ll'am p io , va rio o riz zon te che si

offre alle sue aspirazioni ed al suo metodico, profondo

studio, non possono esser dubb ie quando si pensi