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UN MONUMENTO NAZIONALE DEL SECOLO

• All'interno, abbattuti con cautela il solaio e la

scaletta in legno si rende necessaria una paziente e

lenta opera di pulitura degli stucchi esistenti, ripa­

randone le parti deteriorate, poche per fortuna. Oc­

corre scrostare interamente l’arricciatura delle pareti,

cercando se mai vi fossero traccie di affreschi, e in

mancanzadi questi rifarlacompletamente atinta unita.

Chiudere le due finestre rettangolari e riaprire i

tre occhi superiori; chiudere la portadi accessodiretto

al presbiterio. Da farsi ex novo l'altare, il pavimento

possibilmente in marmo, e i serramenti.

Condotto così il restauro, salvo sorprese, non

verrebbe a costare molto, e facile dovrebbe essere

l'accordo fra i tre enti maggiormente interessati:

la Curia, il Municipio e la Sovrintendenza alle Belle

Arti, per ridare alla nostra Torino un monumento

modesto nel suo complesso ma di indubbio valore

artistico e storico.

Ardi. GIORGIO RICOTTI

• I R L I

Giov. L. Amedeo Grossi,

Guida alle cascine e vigne della collina

torinese.

C. F. Baruffi,

Passeggiate nei dintorni di Torino

(1853).

Claretto Gaudenzio,

I marmi scritti della Città di Torino

(1899).

Thesauro Emanuele,

Historia di Torino

(1679).

Claretto Gaudenzio,

I Reali di Savoia munifici fautori delle arti

(tomo30).

I A P I A

G. Chevalley,

L'architettura, gli architetti, e la decorazione delle ville

piemontesi

(1912).

Edizioni Crudo, /

maestri dell'architettura: Andrea Palladio.

Paul Letarouilly,

Edifices de Rome moderne.

A. E. Brinkmann,

Baukunst des XVII und XVIII jahrhunderts.

Archivio della Curia di Torino.

Archivio di Stato.