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I

“ V O L O N T A R I

D E L

S A N G U E »

R

aramente, qualche volta, durante l'anno, in occa­

sione di grandi raduni o di particolari cele­

brazioni, i Torinesi vedono sfilare per le vie

della Città, disciplinatamente inquadrati, gruppi di

uomini, di ottimo, sano aspetto, con espressione

consapevolmente fiera. Quasi sempre vi sono con

essi alcune donne. Li precede un grande Labaro,

sul cui bianco candore spiccano tre rosse parole:

« VOLONTARI DEL SANGUE ».

Qualche saluto al loro passaggio, non molti:

qualche persona che si ferma, guarda, legge: talvolta

li segue il commento buono di qualcuno che sa di

loro: ma molte volte, troppo spesso, anche questa

rossa insegna di una magnifica opera non riesce a

scuotere l’inerte pensiero del passante. I Torinesi,

quasi tutti, non sanno ancora o molto vagamente

conoscono l'attività di questa Istituzione, che per

la sua funzione, per la sua attività preziosa e utilis­

sima, meriterebbe il primo posto fra tutte le opere

benefiche di Torino, e di più sarebbe degna del pen­

siero costante, riconoscente dei Cittadini.

Vogliamo dunque dire di essa.

Cinque anni or sono, luglio 1930, i quotidiani

lanciavano la nostra proposta: la trasfusione di sangue,

studiata, controllata, determinata nelle chiuse aule

delle Cliniche, doveva entrare ormai nella pratica

comune delle cure mediche e delle cure chirurgiche.

Ma la realizzazione di tale terapia, ritenuta sino

allora eccezionale, richiedeva innanzitutto che facil­

mente il medico, e tempestivamente sempre, potesse

trovare il prezioso vivente materiale. Occorrevano

i Donatori non solo, ma scientificamente catalogati,

sotto perenne controllo sanitario, e ancora orga­

nizzati in modo che sempre ad ogni ora e con pron­

tezza immediata essi accorressero ove si richiedeva

necessaria la trasfusione di sangue. Pensammo perciò

a questa organizzazione, richiamammo attorno a noi

le persone di buona volontà, di caritatevole cuore.

Nacque così la Sezione Torinese dei Volontari del

Sangue.

Volontari innanzitutto. Non vi fu mai costrizione

aquestogesto; e tutti coloroche militanofra le nostre

file, spontaneamente si sono offerti e volontaria­

mente accettano doveri e sacrifici che la nostra Isti­

tuzione inflessibilmente impone. Ma altri due postu­

lati, che rigidamente e sempre vengono rispettati,

caratterizzano la nostra azione:

la gratuità e b

anonimitò.

Il Volontario dona il suo sangue: nulla

chiede, nulla accetta, nulla mai gli viene corrisposto.

Troverà nella sua Sede, fra i Dirigenti, aiuto, con­

forto, sostegno, nelle tante necessità della vita, ma

compensi mai, denaro in nessun caso. Di più, poi, il

Volontario tace in ogni evento il suo nome: la sua

tessera di donatore porta un numero che serve per

il suo riconoscimento. Ma nessuno all 'infuori della

Direzione deve sapere chi è il generoso che offre con

tanto spirito di sacrificio il più vitale e il più intimo

dono.

Dono quindi prezioso, spontaneo, permeato della

più pura squisita carità e che eleva la nostra azione

ad altissimo pregio morale. Torino, attraverso ai suoi

figli, alla parte migliore del suo popolo, rispose

allora come ancora e sempre risponde al nostro

richiamo. E se al lontano inizio, dopo pochi mesi, la

Sezione poteva contare un centinaio di donatori, ora

essa, divenuta falange, può fissare in queste splen­

denti cifre tutto il bene compiuto:

Donatori iscritti ISSO - Donatori affet­

tivi «17.

Sangue donato in 2250 trasfusioni: oltre

<50 litri!!

Dati questi che devono profondamente rendere

ammirati, che testimoniano di quale meraviglioso

spirito di altruismo, di profonda bontà, siano animati

i « VOLONTARI DEL SANGUE », cui nulla è impe­

dimento per accorrere in ogni ora, sia pur nella

notte più profonda, ove un malato può morire e

porgere ad esso il mezzo più bello e più vivo di sal­

vamento. Dati che rendono Torino la prima nel

mondo, per il numero di donatori, per le trasfusioni

compiute, per l'organizzazione perfettamente ade­

rente alle necessità e per l'anonimo senso di assoluto

disinteresse cheguida l'istituzione nel suo progredire.

I « VOLONTARI DEL SANGUE » di Torino hanno

una sola fierezza, un solo orgoglio: servire, donare,

e che il dono porti salute a chi soffre, porti salvezza

a chi già è ghermito dalle nebbie della morte. Sono

fieri, questi magnifici uomini, queste fanciulle gene­

rose, queste coraggiose donne, di correre ove un

sanitario li richiede. Tale è stata sempre, tale è

ancora la loro disciplina, la loro prontezza, che per

esse noi abbiamo acquistato la fiducia di tutto il

mondo medico della Città.

Tutte le Cliniche Universitarie, ie Sezioni di tutti

gli Ospedali nostri, le grandi e piccole Ciniche pò-