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I • VOLONTARI DEL SANGUE..

vate, i liberi professionisti, si appoggiano ormai

sempre e soltanto a noi quando loro occorra prati­

care latrasfusione di sangue; e mai fu invano. In cinque

anni 2250 furono le chiamate. 2250 volte un Volon­

tario rispose « PRESENTE » e si trovò puntualissimo

a compiere il suo dovere. Non solo il Donatore

torinese accorre e senza discussione, ma sempre con

prontezza, con sveltezza ammirabile. Abbiamo in ciò

pure l’orgoglio di un piccolo primato. Nei casi urgen­

tissimi, nelle emorragie gravissime in cui ogni minuto

perso vuol significare pericolo di morte, il Volontario

può trovarsi e si trova sul posto in non più di 10mi­

nuti. Quasi un«record » sportivo se si pensaalla gran­

dezza della Città e alla difficoltà della circolazione.

Tantopreme a noi il «buon

servizio»

chepresso laSede,

modesta piccola fucina di grandissima opera umana,

ogni notte spontaneamente, senza compensi, a turno,

dueVolontari «fanno laguardia». E lachiamatatroverà

sempre il Donatore pronto per il purissimo sacrificio.

Ecco dunque chi sono e cosa fanno i « VOLON­

TARI DEL SANGUE». Opera di altissima carità,

viva, vera, poiché si richiede sacrificio di se stessi,

controllo sulla propria vita, prontezza di rinuncia,

coraggio, resistenza emotiva. Tuttavia se imponente

é già la loro massa, ancora ne occorrono e ancora noi

li richiamiamo. La trasfusione di sangue è ormai di

pratica comune, si estende la sua applicazione in

moltissimi casi della patologia umana poiché i risul­

tati, sorprendenti molte volte, sono sempre forte­

mente benefici. Le chiamate si fanno ogni giorno più

numerose, continue, quotidianamente sempre in

numero di due o tre. La prima falange dei Donatori

ha diritto perciò a riposo: devono necessariamente

essere rinnovati i quadri. Ben vengano dunque e

molti, i nuovi donatori a rinvigorire ed aumentare

le nostre file. Nulla offriamo, nulla diamo; resta loro

tuttavia la soddisfazione profonda, vivissima di un

gran bene compiuto, di un sacrificio liberamente

accettato, volontariamente espresso, ma che rende

la più intima, la più grande gioia. Sappia però il nuovo

Volontario che ad esso noi non chiediamo che una

rigida disciplina e un solo dovere: prestarsi ai con­

trolli sanitari, dare sangue quando dò venga ordi­

nato dai responsabili dirigenti. L'una e l'altra cosa,

controlli e donazioni, non sottomettono mai il Volon­

tario a pericoli e sofferenze. Sono piccoli, delicati

esami di laboratorio, i primi, che non provocano

dolori o comunque malattie. La donazione poi, se

pur può dare qualche breve perìodo di debolezza,

non è stata mai causa per il Donatore di malattie o

di conseguenze perniciose. Dopo ogni trasfusione il

donatore viene lasciato in riposo per quanto tempo

è necessario al mantenimento della sua salute e le

frequenti visite mediche garantiscono sempre della

suaperfettaefftcenza. Occorresolounpo' di coraggio,

moltabuonavolontà, molto buoncuore,e totaledisci­

plinaperadempiereapienoquestoapostoiatodicarìtà.

Avanti dunqueTorinesi, con il Vostrogran cuore,

con la Vostre tenacia; siala fra noi a con noi

par

sempre di più. sempre meglio operare per il bene

del nostro prossimo.

I Cittadini sappiano chi sono i «VOLONTARI

DEL SANGUE ». Aminoquesti fratelli, che, fetta loro

ia legge di Cristo, operano in puro spirito per la

salvezza fisica e morale del nostro popolo; siano cir­

condati di cordialità, di stima, dì aiuto, queste

«MEDAGLIE D’ORO» della Carità che nulla chie­

dono e molto danno. Vedremo cosi il nostra Labaro,

dalle rosse parole di buona promessa, di sicuro dono,

garrire per le vie dalla nostre bella Torino salutato

da tutti, in perfetta co^nprensione. con slancio di

ammirazione, di rispetto, di affettuosa, piena appro-

vazionc. untesi jnMioCi ilici luussinij nconipcnsc

par i «VOLONTARI D a SANGUE».