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vantare di precederlo per mia tenue aliquota per­

centuale ( 3 % circa).

Nel dopoguerra malgrado il turbamento calcato dai

movimenti sociali. >i riprese la marcia in avanti:

è una delle più notevoli elettrificazioni d 'Italia il

completamento, in Piemonte, delle linee Torino-

Modane e Torùio-Gciiova. Altre centrali entrano

in azione: sono qui di qu o to periodo ( 1919-1922)

quelle di Ponte S. Martino (Dora Ballea) con

30.000 k\\ . Rardouefchia (Dora K ipar ia ) 22.000.

Calciniere ( Po) con 21.000.

Il Regime Fascista iniziava il «no cammino verso la

grandezza. Kd è nel decennio 1923-1932 che si ma-

nifesta il decisivo progrt..... . In dieci anni si «ope­

rava lutto il lavoro compiuto in un quarantennio:

*i oltrepassava di gran lunga il doppio dei 2.080.000

di k\K giungendo a .'>.300.000.

Kd il Piemonte non rimane adente dalla nuova fe r­

vida operosità: nel 1923 entra in opera la centrale

di Venali*; (Dora R iparia) con 18.000 k\\. nel

1926 quella di Cevalou (D o ra Haltea) con 30.000.

nel 1927 Maèn con 12.7.10 nel 1928 Isollaz con

33.000 e nel 1929 Rosolie (O rco) con .11.100.

L'indipendenza economica «lallestero era ormai

I ideale della Nazione: con gl'impianti idroelettrici

perfezionati, la razionale utilizzazione delle rUor>e

idriche, grandiose, ma non certo illim itate, come

nei facili entusiasmi si poteva pen-are agl'inizi, con

il coordinamento degli impianti idroelettrici (tra

di loro c con quelli termici) con l'unificazione, in

«pianto possibile, delle tensioni. un largo contributo

all autarchia, per la liberazione almeno parziale

della dipendenza dal combustibile estero era dato.

Ed in que«to periodo appare un importante succe­

daneo — l'allum inio — per la sostituzione dei co­

stoni conduttori di rame, metallo per il quale,

come è noto — .siamo tributari dell'estero.

II periodo «• fertile di risultati: ili Piemonte il col-

legamento. effettuato con una linea della tensione

di 13.1.000 Noli, fra le centrali dell'alta Dora Hal­

tea e Torino, lunga 100 Km ., attira l'attenzione «lei

competenti.

Il Piemonte è giunto nel 1932 ad uu totale di

k ^ 1.155.572 «uperato «olo tra le regioni italiane

dalla Lombardia con 34.000 k\\ circa in più.

Se si osserva la produzione «Ielle diverse z«me in

Italia si ve«le come la nostra regione sia nel 1932

in testa con 2590 milioni di kYi li contro 2450 della

Lombardia: ma occorre tener presenti le importa­

zioni ed esportazioni regionali. Dallo sbilancio resta

cosi superata dalla Lombardia che ha una disponi-

hilità di 2950 milioni di kVi li contro 2000 della

regione piemontese.

(Questa «* la maggiore esportatrice di tutte, con 590

milioni di kW li mentre subito dopti viene la V e­

nezia Tridentina che ne esp«>rta 470 mili«mi: la

quantità disponibile per abitante ha poco signifi­

cato. ma si può ricordare, per un raffmnto imme­

diato che il Piemonte con 567 k ^ h supera la Lom ­

bardia (527) restando molto addietro però alla Ve-

uezia Tridentina con 910 k\\ per abitante.

Il Piemonte «• passato da 20.033 k\\ ( 1898) ai

97.172 nel 1908 ed ai 912.126 nel 1928 per rag­

giungere 1.155.572 nel 1932: ha moltiplicato per

cinquanta lo stalliti iniziale. \ buon diritto può es­

sere orgoglioso dei risultati raggiunti.

L - ( ! \K \T T H IU S T IC H K U H . C « l\ S l V ili t’ IK M O M K St

III K N H U ilV H h T IK IC V .

Non è senza significalo, ed utili rilievi po-sono es­

sere tratti, l'esame «omparalivo deH'ulilizzazione

deH'cuergia elettrica nella nostra reg'nme. L 'illu ­

minazione — eli** nell'Italia settentrionale è del-

I 8.5 % del c«iiisiim«i totale

a-snrbe una quota

minima della produzione. In Piemonte <i calcola in

178 milioni di k\\h questa parte, per il 1932. Sia

qui che iu tutta l'Ita lia Settentrionale il consumo

per abitante appare di circa 28 k\\ li. K eguale «ii*

a quello d e ll'Ita lia Centrale: discende invece a 15

n«*l mezzogiorno e 10 nelle i«ole. I li calcolata la

spesa media per famiglia per dimostrare come non

si può rilen«‘re fondatamente che il consumo di­

penda dal prezzo: la domanda iu'omma appare ri­

gida e la curva marslialliaua risulterebbe «piasi ver­

ticale. I n'indagine recente trovava che il consti*

malore « Fam iglia » paga in media 117 lire aliam i».

E «li questi utenti il 72

paga «ohi una cifra in­

feriore alle 76 lir«*. Si tratterebbe di 21 centesimi

giornalieri.

\nche portando a 30-35 centesimi tale importo per

il

s i iv

raprezzo causato dai tributi locali e statali la

percentuale di questa spe*a «ni bilancio tipo di ima

famiglia media è quasi inapprezzabile, specialmente

poi

se

la >i paragona alla cifra spesa in spettacoli

pubblici, trasporti urbani, ecc.

II massimo del consumo è dato

come era intuitivo

— dalla forza motrice.

In Piemonte e»«o arriva ad a»»orhire 852 milioni di

k ^ li mentre la trazione è a «oli 197.70: rilevante

risulta invece l'utilizzazione dell energia nelle in­

dustrie chimiche e metallurgiche con 628.90.

In rapporti percentuali al consumo totale, quello

per forza motrice risulta rilevante anche nei con-

fronti con le altre regioni.

Non è solo il Piemonte, ma tutta l'Ita lia Settentrio­

nale che ha una netta prevalenza in questa utiliz­

zazione dell 'energia. Di fronte ad una percentuale

del 5 3 % d e ll'Ita lia Centrale ed al 1 3 % «li quella

meridionale il consumo della regione settentrionale

risulta «lei 60 % .

Se <i scende poi all ‘analisi deH'utilizzazi«me di que­

sta quota «li consumo nelle diverse industrie si trova

come in Pienmnte quelle l«*s»ili e di vestiario ne as­

sorbono 270 m ilioni di k ^ li e rmiie segua, subito

«l«ipo. con una cifra leggermente inferi«ire quella

dell'industria metallurgica e meccanica con 257 mi­

lioni. Il Piemonte è all'altezza della Lombardia i*

quest'ultima cifra, come lo è pure nel mnsumo del*