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e««ere regolala ila quadri di-pu>li in ugni azione.

Onesta disposizioni* coll'ente ili ilusirr il con*umn

«IcH'cncrgia in dipendenza «l«-ll«* ucce—ità «l«*l -er-

\i/iu.

Il circuito luce per le camere operatorie è alimen­

tato ila «lue reti «listintc. e cioè dalla centrale ter­

mica e dalla rete esterna: per cui \cnen<l«» accidcn-

talmente a mancare la corrente d una «Ielle reti entra

automaticamente in fiinziom*. |»er inc//o «

1*1111

coin-

nuilalore aiilomatico. l’altra rete.

Le segnala/ioni sono tuli*' luminose. con cicala iu-

termitteiite «li avviso.

T

f

I.KHINI I SM .W I V/loM - l{l« HU III 1*1KSOM .

Numer«»si appar«*cchi telefonici automatici. circa 3011

dislocali dappertutto mettono iu coiuunica/i«»ue Ira

«li lort» i vari padiglioni «‘ le di\«*r»«* sezioni del me-

«lesimo padiglione con granile vantaggio per lo -vol­

gimento «lei servizi in genere. T u lle l«- -«•/ioni e lo

studio dei direttori «li reparto

nttucliè i vari ser­

vizi generali — som* poi collegati per mezzo d'un

centralino telefonico con la rete e*terna.

Per me//.o del telefono è .......ihile anelo* manovrare

la segnalazione p«*r la ricerca «li persone n«*i vari re­

parti «tspedalieri e «'Unici, don una manovra parli-

colare e combinando un nuiuent -i provoca I *illn-

mina/.ioiie di piccoli semafori a colori diversi «li-lo­

cali in lutto I o-pedale. La per>ona ritorcala nel ve­

liere il odore «Iella segnalazione, attraverso uno «lei

tanti apparecchi telefonici -i mette -uhito in conni-

nicazione con l apparecchio ricercante interno o al-

traver-o il centralino con re-terno.

I vii*i vnto IM H I V l’KlIllt /IONI ni

4.111

\« « l<».

Ultr«‘

a numero-i armadi frigoriferi installati nella cucina

centrale, nelle «•ucinette «Ielle -ezioni e nei labora-

tori, in ogni padiglione nel -«iltopiauo esiste una

macchina frigorifera elcttroautomatica per la pro-

«luzione di grò—e «|iiantilà «li ghiaccio. I !o-i -iprov-

veile alle necessità del ghiaccio nelle varie -ezioni

che ne vengono fornite attraverso i montacarichi

dal per-onale del -ottopiami adiliilo a tale «ervizio.

Im p u n ti i vv vmovh.i

1 1

.

Ogni padiglione è

provvi-to d'impianti -peciali per la lavatura e la

disinfczione «Ielle stoviglie. Onesti impianti lava-

stoviglie a vapore, manovrati «la personale specia­

lizzato. sono installati nel sottopiano in camere eor-

ri-pondenti alle ciicinellc «lei piani sovrastanti. >i

che normalmente attraverso i montacarichi le d i­

verse sezioni mandano al sottopiatto le stoviglie

«porche, che ricevono poi lavate e «terilizzale.

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vviKMi» i >vi vi

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m v t k r iv i

.

i

IH KIKIl To. — L 'i'tono in o-pedale due forni «li

incenerimento. Il primo, piccoli», è aline—o al pa-

diglioiie ili ili-infezione: in e—o viene distrutta

quella parte di materiale di meilicazioiie che non

pii*» e»«ere riutilizzala.

1. altro forno iu vicinanza della centrale è

d e s t i­

nalo all incenerimento del materiale di rifiuto. Le

immondizie provenienti dalla spazzatura delle in­

fermerie o «legli altri ambienti di «ervizio vengono

allontanate con cassoni di ferro chiusi

due volte

al g'mrno

attraverso i montacarichi speciali «* tra­

sportati al forno per l'incencrimento.

* * *

Non potremmo concludere queste brevi note descrit­

tive senza rilevare che la gestione del complesso «-li-

nico ospedaliero ha risposto con pieno successo alle

finalità della istituzione.

Il principio «legli igienisti che attribuiscono a fattori

inerenti aH'amhieut»' un'importanza di -ucce—o. per

nulla trascurabile, india cura dei pazienti ha avuto

piena conferma nella nuova «>rgauizzazione «lei rin ­

novalo glorio«o uosocoinii» torinese, \lcuni dati sta-

listici affermeranno tutta la efficienza dellospedalf

ma anche chiari e notevolissimi i -ucce—i.

Ili due aulii e mezzo o poco più di gestione. iu‘l

nuovo ««-pedali* -olio «tali ricoverati IK.6K3 amma­

lali con un numero compì»*—ivo di J>36.()60 gior­

nate «li presenza

e quindi una media di degenza

per ammalalo ili I7.l*> giornale.

I ri-liliali «Iella cura possono esseri* cosi ria—uuti:

.”>1.6 ° 0 «li guarigioni c«implete. 2 7 .7 “ ,. «li miglio­

ramenti. I I . . V ’0 «li stazionarietà. 6. f

ili morta­

lità.

Olle-li «lati comparati «'«m quelli «lell ultimo 'e»en-

ilio d«*l vecchio o-peilale consentono di formulare

due proposizioni coiiclu-ive della ma—ima impor­

tanza :

II nell

1

nuova -«‘ile -i ha una riduzione «en-ibile

della media «li giornale «li presenza per ammalato

«la una lucilia minima ili I r a g g i u n t a solo

nel l ‘M I. ma per altro aggirante«i tra 21.(MI e

«i raggiunge la «ifra «li 17.M) «ni nuovo comple«s«»

«tspetlaliem:

2) nella rinnovata sede «b*ll o-pedale il «piozienle «li

mortalità ha subito una nolev«de riduzione. L in -

«lice «li letalità oscillante nel -e—ennio iu e*ame tra

7.71 ° „ a 7.<>2 ° 0 «i è ridotto a f». I ° 0.

I commenti a questi rilievi non aumenterebbero la

eloquenza co-i limpida «lelb* cifre, e ia loro impor-

lan/a. nè potrebbero offrire maggior -oddi-fa/.ioiie

e più inten-o orgoglio agli ammiiii-tralori e«l al

corpo sanitario deU"o»pe«lale.

La fiilucia ilella popolazione in aumento costante

ueH afiluire alTo'pedale. costituisce per altro il m i­

glior premio agli uni «-«! agli altri. K ben meritano

la 'lim a e la riconoscenza «lei popolo iu «fucsia

granile officina per la conservazione della >alute.

I"e»ereito «lei medici e «Ielle «uore infermiere m ira­

bili tu lli nella biro attività che non ha fine e che

non coiio'ce »o*te nella lolla contro la sofferenza

dei poveri infermi.

\«*l masMiifico fervore «li opere nel campo a—i-len-

ziale e nella nobile gara aperta«i tra le varie pr«»-

vincie d Italia. Torino ha saputo guadagnarsi un

posto Ira i primissimi: anche in questo setl«>re il

(lap»i ha sentito l'amore, la fede. !a pa—ione d'un

pop«do lavoratore e «levoli».

P. FOLTZ