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L ’ E S A L T A Z I ONE DE L LAVORO

N E L L A P O E S I A DI VI RGI L I O

I

N anche questa una direttiva profonda*

*

mente innovatrice del Redime: congiun-

pere - in un'armonia vitale - la scienza alla

vita, impedire che lo studio rimanda isolato

nei

clan,

cosiddetti privilegiati, porre il sapere

al servizio del popolo, per un concreto apporto

sH'approfondimcnto ed alla soluzione dei pro­

blemi legati al nostro tempo. I/individualismo,

clic pure nel campo più propriamente cultu­

rale. aveva affermato il suo spirito angusto

cede il passo ad un'attività largamente com­

prensiva. nella «piale lo studioso o lo scien­

ziato prende diretto contatto con la colletti­

vità e le inette a disposizione il risultato delle

sue indagini, delle sue meditazioni, delle sue

conquiste.

Giuseppe Bottai si muove agevolmente nella

direzione indicata: anzi la sua personalità,

plasmata alla scuola del Capo, riceve da co­

detta caratteristica un'impronta inconfondi­

bile. I omo di azione e uomo di studio non

ignora la prontezza delle decisioni e la forza

della cultura: per ciò i due aspetti si equili­

brano e formano in lui uno fra i discepoli più

acuti e fedeli del Duce. A considerare, sia pure

nella fretta di uno schema, la sua attività,

bisogna prendere atto dello spirito unitario

ondYssa risulta permeata, l/improvvisazione

o l'empirismo o la facile quanto accomodante

superficialità sono banditi, come pure non

trova ricetto la tendenza un po' facile a tras­

formare il posto di comando in un luogo dove

ha soltanto diritto di cittadinanza il pensiero

o l'opinione del gerarca. Giuseppe Bottai ama

porre a confronto il proprio pensiero e le sue

idee con il pensiero e le idee degli ambienti cui

è diretta la sua attività. Il dibattito è per lui

essenziale allo scopo di imprimere alle istitu­

zioni ed alle realizzazioni del Regime, il carat­

tere di un'intensa partecipazione popolare, il

senso della vita, la responsabilità di ognuno.

Per questo, presiedendo, nel delicato e com­

plesso periodo dell'elaborazione, alla vita cor­

porativa. l'alternarsi degli studi e la disserta­

zione scientifica ed il dibattito delle varie cor­

renti di pensiero, non gli hanno impedito di vol­

gere costantemente il suo incitamento alla

piena vitalità dell'organizzazione sindacale,

perchè ognor più sensibile fosse l’opera delle

categorie, perchè l'autogoverno economico di­

ventasse una realtà, perchè ognuno neU'am-

bito del proprio sindacato trovasse l'espres­

sione

delle proprie esigenze mitrali ed econo­

miche.

11

contributo recato da G. Bottai all’estrin-

secazione - piena, libera, consapevole - del

sindacato è stato largo di risultati ed ha im­

presso all'ordinamento corporativo un carat­

tere di proselitismo, che non è fra gli ultimi

elementi «li perfezione «•di progresso nella vita

sociale.

Dal nuovo posto di responsabilità, il NT.

continua, nel settore fondamentale dell'edu-

cazionc e della cultura, il suo compito anima­

tore ed. in certo senso, anticipatore. La serie

di discorsi, raccolti sotto il titolo

Incontri,

ne

offrono la testimonianza. L 'A . si avvicina alle

grandi figure «Iella st«>ria non per degli acco­

stamenti occasionali, com’egli st«*s>-‘» avverte,

ma p«*r un'intima comprensione, «iu».M quale

sorge,

pur nel v«>Igere dei secoli, l'attualità «li

pensieri e di opere, legati al patrimonio spiri­

tuale di tutti» un popolo. In \ irgilio il N. è

portato ad esaltare non soltanto il primo poeta

dell'età cristiana, ma altresì il primo cantore

cristiano del lavoro.

Dalla concezione «lei lavoro nell'età greca e

romana, egli passa a rivendicare il pensiero di

\ irgilio. schi«*rato p«*r il lavoratore libero, con­

tro lo schiavismo, con la stessa mentalità con

cui noi oggi siamo contro la piatta standardiz­

zazioni* americana, contro i metodi socialistici,

contro gli eccessi del taylorismo, contro la cosi-

detta politica della fabbrica. Egli vuole il la­

voro autonomo e«l interiore, il gusto «lei lavoro,

la gioia sana del lavoro, il lavoro in grazia,

mentre nello schiavismo si ha il livellamento,

la meccanicità, la faticosa abulia. Ogni lavoro

sia creazione e proprietà intima, spirituale,

sia lib«*ro atto di volontaria creazione, sia aspi­

razione ai grandi e forti sentimenti, sia inces­

sante perfezionamento.

Lo studio dello storico s'identifica con la

preoccupazione del sociologo e dalla comu­

nanza di un orientamento fra il grande poeta

e le aspirazioni della nostra età e la meta indi­

cata dall'ordine corporativo, balza avvincente

la forza di un monito. Per questo carattere di

originalità e di bellezza, il volume anche se

riferito allo studio di figure dell'antica Roma

e del Risorgimento, merita una particolare

segnalazione in tutti gli ambienti, che vi tro­

veranno larga materia di riflessioni.

RODOLFO A IU T A

3S