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Gazzettadel Popolo

31

M usso lin i ha costituito il M in iste ro

b m v iz io

t r i c i u e

d c i

.

l ì

-

c a x s b t t a

o e k

p o p o l o

.

•nocelle a Bottero nella «li-

LaUstaaffidali dii «

iow

Ministirs

Il ottobre 1*12 - La cottitution* dal Mlniatoro Faaclata

(.oin h i'i

gli eventi «lei niM»rgimeut«».

C riqn 'Ugna nume imprese vitto-

ri«».«e per l«* maggiori fortune e la

grandezza «Iella Patria, l.a «Gaz-

zetta del Popolo » «'*con Cri>pi. I )«»(»«»

\«luà scrive: ((L 'Ita lia è più \i\a

d ie mai ! ».

Poi Micceile il periodo grigi«». L u n ­

ghi anni di politica accomodante e

rinunciataria. Periodo «1**1 quieto v i­

vere. Trionfo della pantof«ila «* della

poltrona.

Nel 1 }{‘>T. nelle prime «»re «lei 16 no-

\einhre. Buttero a 7."» anni «i .»pr-

glie (anche la morte, come la Mia

nascita e la nascita del suo giornale,

doveva avvenire il giorno 16). Mu«»re

>ereno. quasi grato al destino che gli

aveva consentito «li vivere gli ev«‘iili

'(orici «Iella Patria! Agli amici aveva

detto: « Non desidero più vedere a l­

tri tempi ! ».

Baldassarre Cerri. capo-redatt«»re <1**1

giornale

re/ione. Il Cerri continua degna-

niente l'opera del maestro e dedica

la Mia intelligenza a perfezionare la

attrezzatura del granile organismo.

Ma la Mia vita direttoriale «■hreve.

Cinque anni dopo, nel 1002. la unir­

le In ghermiva.

Mia responsabilità direttoriale

miiio

chiamati Delliim Orsi e Giovanni

Collimi, 'l'occherà al primo «lei due

guidare per lunghi anni la vita del

giornale Milla stratla tracciata dal

grande Bottero.

Il 1011 trova la «Gazzetta «lei P«»-

p«il«i» animata dallo stess«» eroico

-piriti» che ne aveva alimentata la vita nel 48 e

negli anni del Risorgimento. Il pop«»l«> reclama I in ­

tervento. Il giornale torinese intende la voce «lei

popolo italiano e .-ente che il destino «l'Italia pini

compiersi soltanto imhrai'ciando le armi.

La «Gazzetta del Popolo» non viene meno alla sua

tradizione affermata e riaffermata in sessant anni

di vita «

vissuto fterirolosam ente »

per la grandezza

d'Italia. Il Conte Delfino Orsi è degnissimo c«mti-

nuatore <Iell'«»pera di Bottero. La l«»tta c«»ntro i r i­

nunciatari. contro i pacifisti pavidi assume toni di

'incera commozione. Delfino Orsi parla col cuore

e giunge al cuore «lei lettori.

L'intervento

è

deciso.

I)

Annunzio telegrafa al gior­

nale: u K ora di fare e non di parlare. Riprendo il

mio servizio. Viva l'Italia! — Tenente D'Annun­

zio». Si rivive l'atmosfera del tempo di Cavour.

Anche nel campo delle pratiche iniziative benefiche

la tradizione del gi«>rnale è mantenuta viva con una

serie imponente di realizzazioni destinate all'assi-

stenza. all'incitamento alla resistenza, alla esalta­

zione della pietà e al conforto morale e materiale.

Klencliianu» le principali: appello ai lettori per sus-

si«li

alle famiglie dei s«d«lati (26 maggio 1915); sot­

toscrizione per doni ai soldati combattenti (luglio

1016): appello per l 'Istituti» Nazionale figli dei mi­

litari (ag«»sto 1017): appello per una sottoscrizione

per i profughi (ottobre 1917): appello per promuo­

vere la mobilitazione civile (ottobre 1917): appello

per l'offerta di «’artelle «lei Prestito Nazionale ai

« combattenti valorosi» (ottobre 1917): appello per

la rinunzia spontanea alla razione di pane (dicem­

bre 1917); iniziativa del «giuramento di Torino»

per la resistenza fino alla Vittoria (23 giugno 1918);

appelhi prò Mutilati di guerra (giugno 1918); ri­

chiesta di «»fferte ai cittadini per alimentare il « su­

prema» sforzo» (15 ottobre 1918).

Più avanti negli anni, mutati i tempi e fatte diverse

le esigenze, il giornale continuerà la sua tradizione

con iniziative di alto e profondo significato sociale.

Sotto la direzione di un giornalista di pronta intui­

zione e di profonda e viva sensibilità fascista, sotto

la direzione di Ermanno Amicucci il giornale lan-