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I NOVANTANNI DELLA“GAZZETTADELPOPOLO,,

Il IO "inolio la («Gazzetta «lei Popolo» ha superato

il novantesimo anno «li vita. Som» molti no\an­

fa n ili! Molli specialmente per un giornale, orga­

nismo particolarmente sensibile a lutti1 le oscilla­

zioni. K «lai "48 — clic Carducci definì anno «l«*i

portemi e primavera «Iella Patria — ai giorni no­

stri. oscillazioni p«»liticlie se ne registrarono parec­

chie! Se dovessimo compilare una statistica «lei gior­

nali apparsi e scomparsi nel corso «Irgli ultimi

novant anni riempiremmo «li testate non si sa «piante

pagine. Durante il lungi» periodo la «<Gazzetta «lei

Popolo » non solo seppe resistere brillantemente a

tutti i perturbamenti p«»litici ma si rafforzi'», si am­

pliò. si arriccili, ebbe fede e forza per procedere

sulla strada ilei progresso raggiungendo I attuale

perfezione tecnica e organizzativa clic la pone fra

i pochi organismi giornalistici in grado di soddisfare

le esigenze e i gusti del nostro tempo.

Ma «pianli eventi e «piante buone battaglie sostenute

e vinte nella lunga vita quasi secolare! Sfogliando

le pagine del giornale si rivive la storia d 'Italia dalle

prime trame intessute dal « Tessitore » alla potenza

imperiale realizzata dal genio incomparabile «lei

Duce; dalla Costituzione di Carlo Alberto. Re di

Piemonte e Sardegna, allo Stato Corporativo di

M iis'iilin i sotto il Regno di Vittorio Kmanuele III

Re e Imperatore, fi la storia della Patria vissuta

giorno per giorno dagli italiani di tutte le regioni:

è la voce di un popolo che ha ritrovato se stesso,

espressa dalla penna di uomini di fede e di coraggio

votati per la vita al trionfo di un grande ideale:

l'U n ità d 'Ita lia ! F. tutto questo la vita del grande

quotidiano torinese.

Il giornalismo è m ilizia! F. come la milizia non vince

le battaglie soltanto con le arm i, così un giornale

non «i afferma con i soli mezzi tecnici e la forza

finanziaria. Vogliamo dire questo: che da Giovali

Rallista Rutterò a Raldassarre Cerri, da Delfino O rsi

a Frmamio Am icucci; dallo stallaggio di Via degli

Stampatori con la macchina piana azionata a brac­

cia. alla grandiosa sede attuale con l'imponente ro­

tativa per la stampa a colori la « Gazzetta del P o ­

polo » non conobbe aitimi di smarrimento. Nelle

ore drammatiche, «piando i deviamenti potevano

presentarsi comodi e apportatori ili concreti van ­

taggi. il giornale non esitò a riaffermare ferma, si­

cura. incrollabile la sua fede nei destini d 'Ita lia .

Il modesto foglio torinese, piccolo c«ime un m ani­

festimi. nel '48 esaltava l'eroismo dell'Fsercito di

Cavour. Oltre settant anni d«»po. lo «lesso foglio

rispondeva «presen te!» all appello di Renilo M us­

solini e dalle sue colonne celebrava la gloria delle

salde e quadrate legioni del Littorio marciatiti su

Roma. Continuità senza scalfitture!

Risaliamo gli eventi fino al "•»«<. . alino fatidico

della «Costituzione». Il R e d i Sanlegna. dalla log-

getta di Palazzo Reale in Piazza Castello a Torino

(dove «*ggi ha <cde l'A rineria Reale), ha osato sfi­

dare il colossi» austriaco. L 'Ita lia ha ritrovato sè

«tessa. Il popolo è col Monarca. Le truppe marciano

contro l'oppressore. In questa atmosfera carica di

vibrazioni il medico Giovan Rallista Rottero. ven ti­

cinquenne da poco laureato, matura la decisione di

dar vita alla «Gazzetta del Popolo». Sono con lui

Felice Govean e pochi altri patrioti. 11 giornale, è

detto nel titolo, è destinato al popolo. A l di sopra

della testata una definizione che non lascia dubbi

circa la sua missione: « L 'Ita lia n o » .

Il foglio vede la luce il 16 giugno (notiamo la

coincidenza: anche Rottero era nato il giorno 16).

Vicenza è caduta! Durando e D"Azeglio fecero pro­

digi di valore. 11 D*Azeglio è. anzi, ferito. Il gior-

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(M ia autografa M Ora alla *Camita M Papato.

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