

IL PAPIRO DEI RE RESTAURATO
Il R. Museo di Antichità di Torino, per iniziativa
del prof. G. Farina, direttore «lei Museo predetto,
ha avviato la stampa di una serie di pubblicazioni
aventi per oggetto l'illustrazione delle preziose col
lezioni egiziane, di cui il Museo è dovizioso.
Apre la serie il volume dovuto al prof. Farina
stesso, riguardante uno dei più importanti docu
menti egizi, il cosiddetto «
Papiro dei R e
». Assai
decorosa la veste editoriale, comodo il formato del
volume. Mette conto inoltre segnalare, sia pure di
passaggio, una nota simpatica e, se si vuole, impor
tante. che il prezzo cioè della pubblicazione è stato
volutamente contenuto entro limiti non tanto mo
desti quanto onesti assai ( 1
).
II volume conta oltre una settantina di pagine, dense
di contenuto. È pregio dell"A. aver «aputo toccare
tutti gli argomenti relativi al «
Pa/tiro dei R e »
e
riassumere le ultime, definitive conclusioni intorno
a quello che, a buon diritto, meritò di essere rite
nuto nel passato il più tormentante dei problemi
egizi — intendiamo parlare della cronologia —
senza per questo diffondersi in un numero astro
nomico di pagine.
Molteplice fu il lavoro dello studioso. Non certo il
meno gravoso fu quello di dare a tutti i frammenti
del papiro il posto preciso che ad essi spetta nel
l'insieme del documento. Oggi, a lavoro ultimato,
chi esamini il testo del papiro esposto proprio a
sinistra della porticina che immette nella tomba
dell'architetto Haje, nella Sala al primo piano del
R. Museo detta per antonomasia del « Papiro Re
gio ». oppure chi lo scorra riprodotto sulle tavole
annesse al volume citato, difficilmente potrà farsi
un'idea esatta della somma di fatica, lunga e pa
ziente — quest'aggettivo si può a buon diritto rite
nere peculiare per gli egittologi! — richiesta per
riunire più decine di frammenti, taluni addirittura
minuscoli. Solo a prezzo di silenziosi, ignorati
sforzi, perseguiti con energica alacrità per lungo
tempo, lo studioso ebbe ragione della difficoltà del
lavoro e potè pervenire a ricostruire la successione
cronologica dei componenti le dinastie egizie e delle
dinastie stesse, almeno di quelle menzionate sul pa-
(1) Farina G.. il
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Jta
rt*mmr— .
Dott. C. Baiti
edito**. Roma. 103S-XV1.
piro, perchè è noto che il testo ieratico traman
datoci dai frammenti giunge soltanto ad una parte
della XVII dinastia.
L’A., nelle pagine introduttive, nega risolutamente
che il papiro fosse stato rinvenuto intatto e che in
conseguenza del trasporto in Italia andasse in bri
ciole. La verità è che il papiro fu trovato e raccolto
in miseri frustoli, e in tali condizioni lo vide ap
punto J. Fr. Champollion. nella permanenza che
fece a Torino nel 1824.
Nel passato furono avviati tentativi di ricostruzione
del testo e di collocazione dei frammenti: ricor
diamo i nomi di G. Seyffarth. R. Lepsius, Sir J. Gar-
diner Wilkinson; tentativi riusciti più o meno man
chevoli e. pertanto, imperfetti. Oggi il papiro, in
quello che è il suo definitivo restauro, si presenta
come un insieme di undici colonne supi».
..ii,
in cui
i regnanti egizi, uno dopo l'altro, raggruppati in
dinastie, figurano a partire da mitiche dinastie di
vine e predinastiche fino alla XVII storica, conser
vataci fino al quintultimo re.
L'anonimo scriba, cui dobbiamo il testo ieratico del
«
Papiro dei Re
» non si è permesso — per quanto
possiamo rilevare — eccessiva licenza nella sua co
pia. nè è caduto in errori gravi : qua e là si nota che
non sempre ebbe l'attenzione di cambiare inchio
stro, ossia di servirsi di quello rosso nel ricopiare
i nomi degli iniziatori delle singole dinastie; al car
tello racchiudente i nomi di regnanti appartenenti
a dinastie anche remote, aggiunse meccanicamente
— un vero «
lapsus calami!
» — l’espressione di au
gurio che era di prammatica far seguire soltanto al
nome del re vivente: «stia vivo, stia sano, stia
salvo!»: la formula che introduce la durata della
vita di ogni singolo regnante è più volte omessa a
partire da Sòser; un errore è rilevabile nella somma
degli anni di regno degli appartenenti alla Corte di
Estone (coll. V-VI), ecc.; ma, tutto sommato, dob
biamo essergli grati della sua diligenza, e soltanto
alla sorte si può intendere rivolto il nostro disap
punto per il poco buono stato, lacunoso per giunta»
in cui ci ha fatto giungere il documento.
Di ogni colonna del testo ieratico lfA. dà a suo luogo
la trascrizione geroglifica e la traduzione italiano,
cui fa seguire la parte illustrativa e critica a d con
t i