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per cui la casa dell'operaio, dell'impiegato e del

modesto professionista, è spesso insufficiente e disa­

datta alle altitudini di vita, che il Hegiine vuol dif­

fondere. per finalità individuali e di razza.

Ksaniiuiamo. particolarmente, i periodi secondo la

divisione alla «piale ahhiamo poc'anzi accennato.

Periotlo del Nido.

— Si deve parlare di educazione

tìsica in tale periodo? lo affermo di sì, e so di non

essere il solo ili tale opinione. Il bimbo, nel Nido,

«leve trovare tre cose fondamentali :

I ) L'amhiente adatto al proprio sviluppo ed alla

propria educazione: aria, acqua, luce, sole, spazio

sufficiente all'aperto e al riparo, per le sue libere

esplicazioni; quindi primo problema:

etlilizia.

2") Persone competenti che sappiano assisterlo, gui­

darlo e assecondarlo nella sua ricca attività musco­

lare e psichica.

Favorire e intensificare, quindi, i corsi di puericul­

tura e di vigilatrici dell'infanzia, con annessi corsi

specializzati per l'educazione fisica infantile.

3") Attrezzamento rispondente ai bisogni fisici e spi­

rituali del bambino; quindi molta genialità e buon

senso, nella scelta del materiale da giuoco, consono

alle tendenze deU'infanzia e d'accordo con i postu­

lati igienici.

*♦ *

La ginnastica del Nido, potrebbe essere così con­

siderata :

Primo anno di vila.

— Periodo della ginnastica

spontanea in decubito. Fin dai primi mesi di vita,

il bambino ha tendenze istintive al movimento. Per

favorire tale movimento, così utile allo sviluppo mu­

scolare, bisognerà non intralciare, ma assecondare

la libera e spontanea sua attività, in modo che il

movimento interessi ugualmente tutte le parti del

corpo. Il bagno, con i suoi movimenti attivi e con

quelli passivi costituisce, per il bimbo, un efficacis­

simo esercizio ginnastico.

Fin dai primi mesi, è necessario usare quei sistemi

razionali di vestiario che non paralizzano la sua

mobilità muscolare e articolare.

È ottima pratica che ogni giorno, in ambiente e tem­

peratura conveniente, il bambino sia lasciato libero

di compiere il maggior numero di movimenti, cioè

la sua ginnastica spontanea, tanto utile al suo svi­

luppo somatico e psichico. Egli acquisterà, così, la

forza che gli è necessaria per tenere dritto il capo

sul collo, e. più tardi, per drizzare il busto sul ba­

cino, tanto che. verso il sesto mese, i rapporti fra

colonna vertebrale e bacino saranno tali da consen­

tire al bimbo di stare seduto.

\ erso la fine del primo anno, il bimbo tenta la sta­

zione eretta; inizio che, se anche assecondato e

aiu­

tato, non deve

essere affrettato

o

provocato dalla

impazienza di

chi

lo

governa. Questi tentativi, se

sono

lasciati alle risorse naturali del bimbo, costi­

tuiscono il migliore esercizio ginnastico che egli

possa

chiamando injgiuoco, con esso, i muscoli

del t f P > , quelli degli arti e tutte le articolazioni.

*

M

Utilissimi sono i recinti di protezione che servono

anche di ausilio all'esercizio. Più tardi il bimbo,

specialmente se si mostrerà un po' indolente o pi­

gro, potrà essere aiutato nello stabilizzare la sta­

zione eretta.

Secondo anno di vita.

— Tirocinio alla deambu­

lazione. Conquistata la stazione eretta, il bimbo

inizia il tirocinio alla deambulazione, che sarà tanto

più facile per lui, se avrà goduto della più ampia

libertà di movimento, ritraendone elasticità e mu­

scolatura capace di reggere il tronco.

Ottima ginnastica del momento, è quella che il

bimbo farà nei suoi tentativi, valendosi dei quattro

arti prima, di una spalliera per attaccarsi, reggersi

e guidarsi poi, fino a quando, la sua vigilatrice, non

riterrà giunto il momento di lanciarlo alla deam­

bulazione non circoscritta. Occorrerà favorire la

deambulazione il più possibilmente corretta, a

scanso di cattive abitudini e di possibili deforma­

zioni delle gambe e dei piedi.

Uno speciale, non indifferente compito dell'educa-

zione fisica per tutto il periodo della crescenza, è

di ottenere che il bimbo tenga la testa alta, la co­

lonna vertebrale ritta, per prevenire le deformità

facili ad accentuarsi più tardi. Pochi esercizi siste­

matici quotidiani di flessione, estensione e rota­

zione, praticati sul bimbo da mani esperte, possono

giovare assai in questo periodo, a tonificare i mu­

scoli erettori del capo sul collo, del busto sul bacino

e in genere tutti i muscoli estensori, non che a

vincere anchilosi e a opporsi a posizioni viziate

da rottura d'equilibrio tonico fra muscoli antago­

nisti.

Terzo anno.

— Età del gioco. Premesso che il pic­

cino inizia il giuoco non appena si fanno strada

in lui la coscienza e l'intelligenza, la caratteristica

età del gioco incomincia verso i tre anni e con essa

e per essa, la ginnastica propria di questa età.

11 bambino è veramente attivo soltanto quando

giuoca; occorre perciò seguirlo e assecondarlo nei

suoi giuochi, senza imporgliene altri, che potreb­

bero non interessarlo.

Periodo dellasilo o scuola materna.

— Compiuto

il terzo anno di età, il bambino è ammesso alla

scuola materna e quivi rimane fino al compimento

del sesto anno. Quanto abbiamo detto per il nido,

vale anche per la scuola materna, che deve disporre

di tutte le maggiori risorse igieniche. Ricreatori spa­

ziosi, refettori modello, sale di pulizia, dove il bam­

bino attende, apprendendole, tutte le pratiche della

pulizia personale e sopratutto vita all'aperto : giar­

dino e giardinaggio.

Quasi tutto il programma dell'asilo, dovrebbe con­

sistere nelle pratiche di vita igienica.

Far ddl'igiene, dicono i programmi ministeriali,

vuol dire, per i bambini, occuparli lietamente e

utilmente, vuol dire far dcU'educazione fisica, mo­

rale ed intellettuale.