

Proseguiamo nella visita. Ora attraversiamo
il reparto allestito dal Consiglio Provinciale
tirile Corporazioni. Vi domina una grande M
Mussoliniana. Il problema dell’Autarchia nel
>uo significato storico ed economico è impo
mato ed efficacemente illustrato attraverso le
tasi di svolgimento della politica del Regime
in questi ultimi anni.
Di quanta efficacia, ai fini dell’autarchia
possa risultare una accorta utilizzazione delle
cose inutili e dei rifiuti è dimostrato nel salone
degli sprechi che il Federale, molto opportu
namente, ha voluto fosse allestito. C ’è nella
sala, anche una cassetta delle idee, attraverso
la quale ognuno può suggerire le iniziative che
ritiene meglio indicate alla razionale utilizza
zione delle cose generalmente sprecate. Una
grande scritta su una delle pareti ammonisce
che
k
sei centesimi al giorno sprecati da ogni
italiano rappresentano la dispersione di un
miliardo». I sei centesimi considerati dal sin
golo possono far sorridere; ma il miliardo am
monisce che anche le frazioni irrisorie contano
quando sono destinate a moltiplicarsi.
Superata questa prima parte della « Ras
segna » il visitatore si introduce nella galleria
delle Corporazioni. I saloni che ospitano le
documentazioni dei progressi compiuti in ogni
singolo settore si aprono sui due lati della
grande galleria le cui pareti sono decorate da
un susseguirsi di grandi pannelli esaltanti il
lavoro e la produzione nazionale. Grandi scritte
luminose indicano al visitatore gli ingressi dei
vari settori. Nelle sale a destra di chi giunge
hanno sede le Corporazioni Vitivinicole, Tes
sili, Metallurgia e Meccanica, che occupa
anche il salone corrispondente del lato sinistro;
Carta e Stampa. Chimica. In quelle di sinistra
le Corporazioni Cerealicola, Orto-floro-frut-
ticola, Zootecnica, Legno, Metallurgia e Mec
canica, Acqua-Gas-Elettricità, Vetroceramica
e abbigliamento. È un quadro completo della
produzione torinese e del suo alto grado di
perfezione. In tu tti i settori i progressi rag
giunti nella lotta per avvicinarsi al traguardo
dell’Autarchia completa sono notevolissimi.
Nel campo tessile, con le fibre nazionali siamo
giunti al tessuto italiano, al cento per cento.
Il 40 per cento della produzione nazionale del
Rayon e fiocco di Rayon è dato dalla provincia
di Torino che è pioniera nella utilizzazione
del fiocco di canapa. Nel campo dei tappeti
Torino produce il sessanta per cento del con
sumo nazionale ed esporta il 70 per cento della
sua produzione. Un documentario interes
sante è costituito dal minerale tessile per
freni e frizioni. Nel settore metallurgico e mec
canico il contributo autarchico è altrettanto
notevole. Tu tta la vasta gamma dei prodotti
è qui illustrata: dai cuscinetti
a
sfere ai suoi
tipi di macchine agrìcole e per officine; dai
forni elettrici ai caratteri tipografici, dalla
costruzione delle nuove vetture di terza classe
delle Ferrovie ai brevetti torinesi per attrez
zature e ammobigliamento delle navi da guerra
con metallo di leghe leggere nazionali. Sono
riprodotti al naturale la Camera da letto e
lo studio salotto con pareti e mobili smontabili,
del Comandante della corazzata Littorio. A l
centro del salone della Corporazione del Legno,
domina il busto di Arnaldo Mussolini, primo
propugnatore della nostra rinascita silvestre.
I dati della Corporazione Vitivinicola ci
apprendono che la quasi totalità della produ
zione ed esportazione di Vermout è merito
di ditte torinesi.
Con solare evidenza risulta il contributo
dato alla .nobile gara verso l ’indipendenza eco
nomica dalle Corporazioni dell’Orto-floro-frut-
ticola; dei Cereali nel cui salone è in piena fun
zione un forno elettrico per la cottura del pane;
della Chimica, della Zootecnica e Pesca, ecc.
A l grande salone dell*Acqua - Gas - E le ttri
cità partecipano quattro grandi gruppi citta
dini. L a società Acque Po tab ili che espone
un tracciato completo dell’Acquedotto del
Monferrato, voluto e inaugurato dal Duce e
che porta il dono dell’acqua a circa ottanta
comuni; le Società Ital-Gas che document.
i progressi raggiunti nell’impiego del fossile
nazionale e nella produzione dei sottopro
dotti; molti dei quali necessari alla difesa
nazionale e quasi totalmente, fino a qualche
anno addietro, importati d a ll’estero. L ’indu
stria elettrica torinese è presente con i due suoi
grandi enti: la Sip e l’Azienda Elettrica Muni
cipale.
L a Società Idroelettrica Piemontese oc
cupa la parte di destra sulla quale spiccano
due cifre: produzione 1935 K tch 1.881.000.000;
produzione 1938 Ktch 2.200.000.000. L ’indi
cazione è oltremodo significativa. Il contributo
dato da questo grande ente assume una rile
vante portata. I l programma in corso di realiz
zazione prevede tre grandi impianti a Mompan-
tero, a Chàtillon, a Perrères; ne ha altri quat
tro in rinnovazione e ampliamento e conta di
iniziarne fra un anno altri tre di cui uno sul
Po a Torino. Alcuni di questi impianti entre
ranno rapidamente in funzione e il piano pre
stabilito sarà completamente realizzato nel
1940, alla quale epoca la Sip, invece degli
attuali due miliardi e 200 milioni K tch , ne
E
rodurra tre m iliardi. L ’Azienda E le ttrica
lunicipale occupa la parete d i fronte. A i due
la ti, su ve tri illum inati, sono riportati i dati
di produzione degli im pianti della Valle Dora e
quelli della Valle dell’Orco dalla data della
loro messa in opera ad oggi, con raggiunta
delle indicazioni che si riferiscono alla proda*
sione che verrà raggiunta quando saranno
com pletati gli im pianti in corso di realizza
si