

die vede di frequente sebbene di nascosto.
Alla
fine tradita da un servo geloso riesce
a salvare il suo amante, mentre lei accu
dita
di spionaggio è arrestata e condan
nata a morte. 11 film d’una regia corretta
m a
convenzionale sfrutta conveniente
mente il tema esotico. 1protagonisti sono
giapponesi: Sessue Hayakawa, che pa
recchi anni fa mietè molti allori nel campo
> inematografico, e Miciko Tanaka, un'at
trice nuova, graziosa e delicata.
Con L'uomo che amo di F. Borzage
Marno
alle prese con una materia com
ic ità e truculenta, l'n armatore ameri
cano è geloso della moglie al punto da
costringerla a separarsi da lui. Per creare
un motivo di flagranza egli obbliga l'au
tista a far violenza alla donna; poi spaccia
l'autista stordito dall'intervento di un
nuovo spasimante della signora con la
>|XTanza che responsabile del delitto sia
ritenuto costui, in seguito visto che lo
strattagemma non ha l’esito che lui si
riprometteva, l'armatore poco stanco e
per niente soddisfatto perseguita i due
colombi che si sono imbarcati su una
nave ed organizza un naufragio. Le vit
time designate si salvano; e l'armatore,
finalmente pentito fa un esame di co
scienza e si accoppa. Non è necessario
insistere suU'invcrosomiglianza di un ro
manzesco di cosi bassa lega. La regia è
abile ed attenta. Ottima l'interpretazione
sopratutto da parte di J. Arthur e
C. Boyer.
Labbra sognanti di Paul Cnizner è una
nuova edizione sullo schermo del dramma
di Henry Bemstein che evidentemente
nasconde qualche attrazione particolare
e fortissima per i produttori cinemato
grafici se, partendo dalla sua trama, essi
tentano e ritentano le vie del successo.
Nel film un giovane musicista, primo
violino di grande orchestra, presenta una
sera alla moglie, della quale è innamora
tissimo, un suo compagno di conserva-
torio, pure lui violinista, che ha già rag
giunto la celebrità. Lei lo ha già sentito
suonare ed ammirato; lui l'ha già guar
data nel fondo degli occhi. La vicenda
si svolge rapida nella parte centrale. Lei
si offre e vince gli scrupoli che l'amicizia
per il marito destava in lui. Separazione
per ragioni professionali, malattia del
marito e rivelazione nella donna del
grande, vero amore. Ma l'amante toma
e chiede e prende. La donna pentita e
martoriata dal rimorso scompare. Ottima
l'interpretazione sulla quale si basa per
quattro quinti il miglior successo del film.
Altri film proiettati durante il mese:
II manto rosso di V. Seastrom, Ali Babà
va
in
città
di D. Butler, Fra due donne
di G. B. Seitz. Le tre spie
di V. Javille,
Per la sua donna
di R. Volsch. Cafi
Métropole,
di E. H. Gntfith, Truka
di
H. H. Zerlett, Sotto
t ponti di New York
di A. Jautell, Avventura di mezzanotte
di
A. Maygo, Cappello a cilindro
di M San-
drick. La vittima sommersadi W. Clemens,
La .inneità di Clena
di J. W. Rufen,
La hrtdiettima sedia
di G.
B.
Scita.
S. G.
T E A
Mese teatrale vario ed intenso, con
presentazione di diverse novità e con
molte riprese.
La Compagnia Falconi-Besozzi ha rap
presentato aU'Altìeri una novità di Dino
Falconi: « I tre Maurizi ». Maurizio Pe-
retti morendo lascia crede di tutti i suoi
beni anziché il nipote Maurizio Marchi,
il piccolo Maurizio, figlio del notaio Ste
fano Sandelli. Si adira il nipote a questa
volontà testamentaria e risoluto a cer
carvi una ragione la trova in un lontano
e presunto amore della giovane moglie
del notaio. Marta, con il Peretti. Al San
delli, uomo ingenuo, casalingo e com
passato crolla tutto il mondo intimo e
familiare a questa accusa. La quale tut
tavia non tocca Marta, moglie pacifica
e fedele, sebbene il notaio sia adesso an
gustiato dal sospetto. A sanare una simile
situazione di disagio interviene il consiglio
della Minghina, una vecchia domestica
saggia e prudente. Lei e la padrona d’ac
cordo manovrano con tanta cautela e
destrezza che il tremendo accusatore re
cede dal suo proposito di suscitare scan
dalo e viene a più miti consigli.Egli sarà
l’amministratore dei beni del piccolo Mau
rizio finché questi non avrà raggiunto la
maggiore età; poi si vedrà se l’inopinato
erede accetterà o meno il patrimonio;
intanto il Marchi sarà accolto e trattato
come gradito ospite in casa Sandelli.
Trascorrono gli anni, e mai non vien
meno questa composta armonia. Tanto
più che il Marchi sente un vero e proprio
attaccamento per Maurizio ormai cre
sciuto e diventato un bel giovane. Se-
nonchè la lunga consuetudine fa nascere
fra il Marchi e la signora Marta un tacito
sentimento di simpatia e di amore. Ma
in quell’ambiente di onestà e di corret
tezza esso non potrà sopravvivere. E
alla fine tutto si accomoda. Maurizio
rinunzia all'eredità, Marta, dopo un primo
momento di storditezza, rimette la testa
a partito; e il Marchi riprende il corso
della sua libertà. Commedia lieve e pia
cevole a sfondo decisamente ottimistico;
sembra soltanto stonata fra Marta ed il
Marchi, quella improvvisa e transitoria
parentesi sentimentale, anche se appena
si delinea.
La stessa Compagnia ha rappresentato
all'Alfieri un’altra novità — vecchia di
molti anni — « Laboremus » di S. Lopez.
G. Moliini giovane angustiato da parecchi
milioni ed organicamente ozioso causa la
lettura di un libro americano che consi
dera il lavoro come panacea di tutti i
mali, si determina a dare un’altra rotta
alla sua inutile vita. Con la collaborazione
di un vecchio compagno di scuola che lo
presenta ad un personaggio — dice lui —
autorevole,il
Mollini
n mette in unag ra n
impresa
industriale. Rileva una
casa
cine
matografica e
consigliato dai due lesto
fanti. che ormai gli stanno alle costole,
decisi a collocargli dcÉÉtwaiwfnte i mi-
T R 0
lioni, la risistema e la lancia insieme con
una nuova diva: Medea, la cameriera del
Moliini. L’impresa, manco a dirlo, assorbe
i molti quattrini del Moliini e alla fine fal
lisce; dei due consiglieri uno finisce in car
cere e l’altro abilmente se la squaglia. Sic
ché non rimane al milionario liquidato che
l’estremo soccorso di Medea, la quale es
sendo riuscita a far carriera nel campo
cinematografico «1 avendo un animo
buono propone al suo ex padrone di assu
merlo come segretario. La commedia è
gremita di motivi e di situazioni comiche;
ma esse appena accennate sono come
lasciate nel (tozzolo.
La Compagnia Benassi-Morelli ha rap
presentato al Carignano una novità di
P. Mazzolotti: «L’esperimento del dottor
Selvi ». A Marco Ardenghi, direttore di
una grande compagnia di navigazione,
sono toccate in sorte una moglie frivola
ed una suocera petulante che l’angu
stiano e lo tormentano. Esaurita la sua
dose di sopportazione dinanzi ai loro fre
quenti trascorsi (Elena, la moglie, si è
di recente invaghita di un certo Valeri)
l’Ardenghi confessa al dottor Selvi, suo
amico e medico di bordo, le prnnrie pene
e la determinazione di placarle.
>>r
Selvi gli assicura il suo concorso, ma egli
che ha già una dolorosa esperienza in
proposito (è stato, anche se l’Ardenghi
l’ignora, il primo fidanzato di Elena) si
adopererà per comporre il dissidio non
per esasperarlo e per condurlo ad una
conclusione catastrofica. Sicché da un lato
favorisce il progetto dell’Anlenghi, più
che mai risoluto a liberarsi della moglie
impegolata nella nuova tresca, dall’altro
si vale della vecchia conoscenza con le
due signore per redarguirle e riprenderle.
Questi avvertimenti valgono a far aprire
gli occhi ad Elena ed alla madre; e a
fare cambiare la loro condotta. Elena,
infatti, ha adesso la sensazione del peri
colo che corre la sua comoda situazione
di moglie milionaria compromessa da un
capriccio romantico, e licenzia con una
lettera il Valeri. Mentre al marito il Scivi
fa credere che Elena. ormai pentita della
sua leggerezza, è stata sempre una moglie
fedele ed appassionata, che non ha mai
cessato di amarlo; e cosi li riporta l’uno
all’altra.
Questa commedia impostata su una si
tuazione psicologica nuovaed interessante
forse si sarebbe prestata ad un maggiore
approfondimento dei personaggi
c
dei
caratteri, ad una struttura meno esterna.
La Compagnia di M. Melato
ha rap
presentato all’Alfieri: <Ghibli •, tre
atti
di G. Bevila :qua.
Altre novità rappresentate durante Q
mese: « Elisabetta »di A. Josset all’Alfieri.
■Le cose a piato », <Luce > e « Novità
di Parigi • di S. Lopez al Carignano.
« Una
donna
in
bianco
•
di Fodor all'A l
fieri.