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i r . D E I .

I

E H I l i o l ’ I E M O S T F .

LA STRAGE DI CAVOUR

E LA BATTAGLIA DELLA STAFFARDA

( a c o s t o

\ ( m )

di GIORGIO ROVERE

L'irruento Duca \'itt«

>n*> Amedeo II.

assunto

li

potere. dimosiri» subito la sua insofferenza a quelli

specie

di

tutela iti cui lo teneva Luigi

X IV .

stretto

parente ili sua niailre la Duchessa

M.ri

i ili Neu

mour. Pinerolo e Casale erano in quei tempi in

jvissesso della Francia ma. quasi ciò non bastisv.

Luigi

X IV

chiese di poter far presidiare an he la

fortezza di \erma

e

la sti

ssa

cittadella di Torino.

Sarebbe stato mettersi mani e piedi legati in p aca­

tici monarca francese e V ittorio Amedeo II non

esitò. ■Da lungo tempi

esclamò

is s i

nn

tr.it

tano da vassallo, ora mi trattano da paggio. K’ ve

nuto il momento di dimostrarmi principe libero ed

onorato • e. per quanto un forte esercito francese

al comando del generale Catinat avesse passato le

Alpi. non esitò a rispondere con un netto rifiuto alle

richieste di Luigi

X IV .

Fu la guerra.

L'8 di giugno del 1690 il Duca Sabiudo con la

sua piccola armata muove da Torino ponendo gli

alloggiamenti a La Loggia, mentre i francesi si ri

tirano scaramucciando a Lombriasco e alla Marsa

glia ed i valdesi, eoa i quali il Duca In strerò una

triglia religiosa, insorgono assalendo Lesem i e co

stringendo i francesi a ripiegare su Bri-.hcrasio.

Il

Cativat, che frattanto era giunn» a Pinerolo.

decise di vendicarsi muovendo su Cavour. Nella roc

ca non vi era che un i compagnia del reggimento

Monferrato e pochi drappelli di milizie valdesi

e

j k t

giunta le mura del castello erano quasi total

mente diroccate e non certo in grad i di offrire

un sicuro riparo. I contadini perii, fedeli al Duci

che un giorno ..veva detto Batterò la terra col nieile

e ne sorgeranno legioni di combattenti ••. presero le

armi e furono i primi ad accogliere a fucilate l avati

guardia francese condotta dal marchese- Plessis Bel

loire. e questo fu forse la ragione della rappresaglia.

All'intimazione di resa, mandata dal Catinat. i ili

fensori risposero con un netto rifiuto e allora furono

scagliate all'assalto le truppe sostenute da quattro pez­

zi di artiglieria. Fu una difesa epica, disperata, ma

inutile, la massa degli assalitori travolse ogni cosa

s'arrampicò sulla rocca ove un nucleo di soldati e

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La Rocca di Catour.