

Le tazzine che non devo toccare.
«
II calunnilo della nonna»
è la sagoma macchiata
ili tinte ben accostate producenti l'effetto di conchiglie
incrostate a ventaglio, stendale al minuscolo cubo
porta-liquido.
Le opere esposte sono parecchie, circa venticinque.
Alcune, di p ecole dimensioni, sono riunite in grup
po sotto il medesimo vetro, inquadrate dalla stessa
cornice e con tutte le altre seguono, segnandone i
passaggi, i cambiamenti di maniera, l'evoluzione
Gruppo di dipinli eseguiti a sette anni.
artistica dell'autore dal suo esordio ad ogg'. II primo
quadretto, una tempera, nacque da un broncio. Il
padre- « decretò» che il figlio non avrebbe mai saputo
dipingere eJ il tìglio... clip nse questo mazzolino di
viole. Il gioco puntiglioso avvenne elle il bambino
aveva sette anni e la creazione e ammirabile per
armonia di forme, jxr effetti di colore, jxr la visività
dell’elemento centrale lievitante dall'oscurità del fon
dale. Dello stesso periodo è un v so di donna ed una
barca all'approdo. Di tracciato sicuro la prima — ed
il bambino non conosceva ancora alcun elemento ili
disegno — di proporzioni disinvolte e n u li ssima li
freschezza coloristica la seconda.
Questo legno beccheggiarne è l'unico « esterno »
dipinto dal piccolo.
Tutta la sua opera si giova delle esper enze fami-
1 ari. nasce e si sofferma fra le pareti domestiche.
È il bambino artista elle gioca a suo mcxlo con gli
oggetti di casa messi a dispos zione della sua curiosità
durante le ore vissute al calore del focolare. Ci gioca.
Invece che rompendoli per esperienze tattili, doppia
mente conservandoli sul cartoncino o sulla tela. Il
passaggio Jall'autodidatt snio assoluto alla prima sco
lasticità si nota in alcune produzioni degli anni
seguenti. Il bambino che a scuola « subisce » i primi
elementi dell'ortodossia disegnisi ca (e se ne ribella,
e la maestra si lagna di tanta indipendenza) subor
dina il colore al tracciato più cosciente ehe non nelle
prime composizioni. Acquiscenza momentanea. Nelle
opere ihe seguono — quelle di ora, dei suoi dixliei
anni — il disegno ritorna istinto, la prospettiva intuì-
zone, ma tutto si arricchisce della tinta vivamente
sentila, prixligamente, gio osamente, d'stribuita. Nel
l'ultimissima opera «
Li tazzim chi non Jthbo toc-
cari
» l’emancipazione segue ad un'iniziale obbe-
d enza. Il disegno diligente viene sopraffatto dal
senso del colore e le tazzine giapponesi ricoperte di
fitto disegno minuto, mutano torma sotto la gene
rosità del pennello e si fissano in proporzioni legger
mente asimmetriche ma certamente armoniose e
soprattutto convincentissimo e quel lic;uido ehe le
ricolma e che e veramente caffè, che invita alla degù-
stazione. che non denuncia in maniera evidente la
finzione pittorica. La «
Tata Ji marinaio cht fuma
la pipa
» realizzata in creta dipinta, presenta i risul
tati del cimento con l'arte piasi ca. Questa testa, ini
zialmente, aveva il collo più lungo e la tesa del
cappello più ampia.
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