Table of Contents Table of Contents
Previous Page  536 / 869 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 536 / 869 Next Page
Page Background

Le tazzine che non devo toccare.

«

II calunnilo della nonna»

è la sagoma macchiata

ili tinte ben accostate producenti l'effetto di conchiglie

incrostate a ventaglio, stendale al minuscolo cubo

porta-liquido.

Le opere esposte sono parecchie, circa venticinque.

Alcune, di p ecole dimensioni, sono riunite in grup­

po sotto il medesimo vetro, inquadrate dalla stessa

cornice e con tutte le altre seguono, segnandone i

passaggi, i cambiamenti di maniera, l'evoluzione

Gruppo di dipinli eseguiti a sette anni.

artistica dell'autore dal suo esordio ad ogg'. II primo

quadretto, una tempera, nacque da un broncio. Il

padre- « decretò» che il figlio non avrebbe mai saputo

dipingere eJ il tìglio... clip nse questo mazzolino di

viole. Il gioco puntiglioso avvenne elle il bambino

aveva sette anni e la creazione e ammirabile per

armonia di forme, jxr effetti di colore, jxr la visività

dell’elemento centrale lievitante dall'oscurità del fon­

dale. Dello stesso periodo è un v so di donna ed una

barca all'approdo. Di tracciato sicuro la prima — ed

il bambino non conosceva ancora alcun elemento ili

disegno — di proporzioni disinvolte e n u li ssima li

freschezza coloristica la seconda.

Questo legno beccheggiarne è l'unico « esterno »

dipinto dal piccolo.

Tutta la sua opera si giova delle esper enze fami-

1 ari. nasce e si sofferma fra le pareti domestiche.

È il bambino artista elle gioca a suo mcxlo con gli

oggetti di casa messi a dispos zione della sua curiosità

durante le ore vissute al calore del focolare. Ci gioca.

Invece che rompendoli per esperienze tattili, doppia­

mente conservandoli sul cartoncino o sulla tela. Il

passaggio Jall'autodidatt snio assoluto alla prima sco­

lasticità si nota in alcune produzioni degli anni

seguenti. Il bambino che a scuola « subisce » i primi

elementi dell'ortodossia disegnisi ca (e se ne ribella,

e la maestra si lagna di tanta indipendenza) subor­

dina il colore al tracciato più cosciente ehe non nelle

prime composizioni. Acquiscenza momentanea. Nelle

opere ihe seguono — quelle di ora, dei suoi dixliei

anni — il disegno ritorna istinto, la prospettiva intuì-

zone, ma tutto si arricchisce della tinta vivamente

sentila, prixligamente, gio osamente, d'stribuita. Nel­

l'ultimissima opera «

Li tazzim chi non Jthbo toc-

cari

» l’emancipazione segue ad un'iniziale obbe-

d enza. Il disegno diligente viene sopraffatto dal

senso del colore e le tazzine giapponesi ricoperte di

fitto disegno minuto, mutano torma sotto la gene­

rosità del pennello e si fissano in proporzioni legger­

mente asimmetriche ma certamente armoniose e

soprattutto convincentissimo e quel lic;uido ehe le

ricolma e che e veramente caffè, che invita alla degù-

stazione. che non denuncia in maniera evidente la

finzione pittorica. La «

Tata Ji marinaio cht fuma

la pipa

» realizzata in creta dipinta, presenta i risul­

tati del cimento con l'arte piasi ca. Questa testa, ini­

zialmente, aveva il collo più lungo e la tesa del

cappello più ampia.

26