Table of Contents Table of Contents
Previous Page  587 / 869 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 587 / 869 Next Page
Page Background

Franco Garelli - Figure.

pittori, non servono più. Assenza quindi di valori

tonali, chiaroscurali, prospettici. Cioè ii colore e la

forma non stanno a significare, ma si significano,

agendo per virtù propria e non in funzione di qual­

che cosa ma, nel significare, non seguono le solite

attribuzioni. Per esempio: il verde non è più usato

come attributo dell’erba, ne il rosso del sangue, nè

l'azzurro del cielo. Nel quadro astratto, un colore

azzurro non deve rappresentare il cielo i una certa

•>ra, ma diventa l'azzurro per antonomasia, un az

xurro che porta il vecchio nome e anche la vecchia

uniforme ma, divenuto ìndipendente, si affida, per

essere, non più alla forma e quindi al soggetto, come

avviene nella pittura tradizionale, ma si dà totalmen­

te al contenuto, all'idea rappresentata, nella misura

che l’autore ha stabilito. Quindi, non si possono ri­

pudiare gii elementi della normale visione soltanto

in parte, quali l’anatomia e le proporzioni e venirsi

invece delle leggi tradizionali dei colori, perchè di

leggi del genere bisogna inventarne ogni volta. Ciò

che non sanno, nè fanno, i ■<tintori » sopra nomi­

nati, che dipingono i loro quadri con gli stossi co-

litri tubetto dei cartellonisti.

Si tratta, beninteso, di limitazioni chj si rendono

necessarie quando s'impone alla propria opera una

etichetta di cui molto spesso si conosce ; ppena l'ori­

gine. e non del rutto il processo di fabbricazione del

prodotto che con essa, sulle due rive della Senna, si

fa un largo commercio.

IX-1 resto è certo che tutto ciò che non è genuino

e ripetuto sull’invenzione di altri, va eseguito secondo

il modo e il fare di questa invenzione. Mondrian

insegni. Il fatto poi che l’espressione artistica poggia

la sua autenticità su mezzi tecnici soggettivi, per cui

uno può prendere a prestito da tutti gli elementi

ecclettici della sua visione, è una questione fuori cau­

sa. poiché qui si discute non il m*xlo di fare, ma te­

niamo sotto gli occhi le opere realizzate che difettano

di quella autenticità per cui le razzie nel campo al­

trui. alla maniera ili Picasso, diventano legittime.

Concludiamo suggerendo alla Direzione della

• Promotrice », (a favore della quale, in altra occa­

sione, abbiamo spezzato qualche lancia), di non affi

darsi in avvenire, sulla scorta di questa amara espe­

rienza, a certi

Du i

della pittura contem{>oranca, per­

chè irretiti dalle troppe alleanze a cui devono la no

torietà, che li fa sembrare ciò che sistemane imente

essi dimostrano di non essere.

r. n unzio • m a n moria.

6