

TORINO
ED IL CONGRESSO EUCARISTICO
t
di G. O. S.
Dei risultati spettacolari, cui furono testi e parte,
centinaia di migliaia di cittadini devoti, o semplice-
mente curiosi, di tutta Italia e molti stranieri, è super
fluo parlare mentre ancora le orecchie rintronano del
brusio, dei canti e delle preghiere. Il rilievo e le con
clusioni tratte domenica 13 corr. al microfono di piaz
za Vittorio Veneto dal prof. Gedda dell’A. C. ne sono
la migliore esaltazione.
Ma un altro rilievo non meno in te r e s s a n te , nel
clima in cui si vive, è doveroso per noi torinesi.
Torino — Città Sacra —. Torino ha il grande pri
vilegio di ospitare la SS. Sindone. Questa in con
fronto ad altre Sindoni esistenti, da studi e raffronti,
scientificamente rigorosi, è riconsciuta autentica, ori
ginale. Il popolo torinese è convinto che la nostra
Città sia protetta e difesa contro calamità eccezio
nali; ed i fatti veramente paiono confermarlo. Torino
— la Città del Miracolo — ha visto sorgere, e scuo
tere l’indifferenza, l'opera unica, eccezionale, di Uma
na Carità esistente al mondo: il Cottolengo. Torino
ha visto nascere, ingigantire ed espandersi ai quattro
punti cardinali l’Opera Gigantesca Salesiana di San
Giovanni Bosco. Torino che nella evoluzione delle
lotte politiche è considerata all’avanguardia, nei mo
menti solenni sa essere all’altezza della tradizione,
sia in guerra — che Dio ce ne liberi. — sia in pace
— che Dio ce la conceda!
Ed ecco, in merito, quanto si legge nel Numero
Unico, edito dalla Editrice Sonzogno in Milano, per
l’E sp o s iz io n e G e n e ra le di Torino e d’Arte Sacra
del 1898.
Dopo le feste solenni del’inaugurazione e quelle
commemorative dello Statuto, celebratesi ai primi di
maggio, tre grandiosi avvenimenti si sono succeduti
in questi giorni a Torino: l’esposizione della S. Sin
done. la terza Gara Generale di Tiro a Segno, ed il
Concorso Musicale Intemazionale.
L’esposizione della S. Sindone fu solennità di ca
rattere puramente religioso; però essa ebbe un con
tatto colla vita cittadina e si svolse in un’ambiente
pubblico.
Infatti per sette giorni sono continuate per le vie
e nei punti principali della città processioni e riu
nioni molto vistose e numerose che avrebbero potuto
promuovere dimostrazioni, ingombri, disordini, incon
venienti rumorosi, (tenuto presente lo spirito in cui
fiorirono le due esposizioni). Ebbene, tutto questo fu
meravigliosamente e v ita to , perchè l’organizzazione
della esposizione e dei pellegrinaggi della S. Sindone
fu studiata ed (‘seguita con molta precisione e con
disciplina esemplare. Ma ogni preparazione, anche la
meglio studiata, non avrebbe avuto buon fine senza il
concorso della cittadinanza torinese. E in questa oc
casione è debito notare che la popolazione torinese
ha corrisposto con molta civiltà, con dignità e con
l’educazione di gente libera meritevole in tutto della
libertà.
Durante l’esposizione della S. Sindone la cittadi
nanza torinese si distinsi* specialmente per quello spi
rito di tolleranza e per quel rispetto delle opinioni e
delle credenze altrui che costituiscono il carattere
educato, forte e conscio dei proprii diritti e dei pro
pri doveri.
Anche la gente più spregiudicata, anche i meno
credenti apparvero convinti che quelle file processio
nali. quei fedeli cattolici esercitavano un loro diritto
e perciò tutti gli altri avevano il dovere di rispettarli,
e li rispettarono ».
Oggi, invero, il clima è diverso, le lotte politiche
più aspre, il sentimento religioso, conseguenza delle
guerre, rinvigorito, la necessità di un rifugio meno
demagogico delle promesse umane più sentito, ed il
significato del concorso torinese alla riuscita del me
morabile Congresso Eucaristico maggiormente istrut
tivo e meritorio. *
Congratuliamoci dunque, se nel duro cammino quo
tidiano. quella fiamma spirituale che a volte par so
pita. sorge tempestivamente ad illuminarci, a tempe
rare gli ardori, ad indicarci la retta via.
La capitale del v e c c h io P iem o n te sa essere se
stessa.
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