

le trasformazioni che hanno portato all'assetto attua-
le dell'ambiente fluviale nella città, sia alla loro qua-
lificazione ponendo in evidenza la permanenza di
assetti e manufatti caratterizzanti il valore culturale e
ambientale delle fasce stesse.
Qualificazione
In questo paragrafo sono stati esposti i caratteri
ambientali e storico-culturali che qualificano l'area
in esame, integrando la rappresentazione grafica sul-
le tavole di piano (dove sono simboleggiate le tipo-
logie emergenti: caratteri della sponda, vegetazione,
filari alberati, percorsi storici, manufatti e siti emer-
genti, aree disomogenee da riqualificare); e moti-
vandone il classamento.
Le classi adottate sono quelle individuate in ge-
nerale per le aree d'interesse ambientale, tenendo
conto che si è ritenuto che — anche in base ad ovvie
considerazioni di continuità delle fasce fluviali il
fatto stesso di appartenere alla fascia fluviale fosse
condizione sufficiente perché ogni area dell'insieme
rivestisse un certo grado di interesse.
Le classi adottate sono perciò state:
— I
.1
di elevato valore ambientale
- 1.2 di valore o interesse ambientale
- 2 che contribuisce alla qualificazione del-
l'ambiente («segnalazioni»)
- 3 da ristrutturare.
Alla categoria 1.1 appartengono le aree in cui il
paesaggio fluviale, nei suoi aspetti morfologico-am-
bientali e in quanto contestuale a opere di valore
storico e architettonico presenta un assetto rilevante
nel suo insieme ed in ogni parte, e meritevole di
stretta tutela.
Alla categoria 1.2 appartengono le aree in cui il
paesaggio fluviale, nei suoi aspetti morfologici-am-
bientali e in quanto contestuale a opere di valore
storico e architettonico si presenta rilevante nel suo
assetto generale e caratterizzato da alcuni elementi
(indicati in cartografia e nel paragrafo) meritevoli di
tutela, mentre altre parti presentano una rigidezza
minore o necessitano di una riqualificazione anche
estesa correlata alla tutela.
Alla categoria 2 appartengono le aree dove il
paesaggio fluviale non assurge a specifici valori
ambientali o storico artistici; l'assetto di tali aree
non presenta precisi elementi di rigidezza, ed è aper-
to ad una ristrutturazione progettuale che rispetti
comunque il carattere generale d'interesse ricono-
sciuto ad ogni area fluviale in quanto tale, e in parti-
colare gli elementi, paesistico-ambientali o funzio-
nali, di connessione con altre aree fluviali indicati al
paragrafo « Connessioni » .
Alla categoria 3 infine appartengono le aree dove
il paesaggio fluviale appare degradato da usi e assetti
gravemente impropri che, in una politica di riquali-
ficazione dell'ambiente, sollecitano interventi di ri-
sanamento funzionale e di riqualificazione paesisti-
ca. È da notare che la categoria
è
stata adottata là
dove intere aree fluviali si presentavano in condizio-
ni di degrado. Dove questo si limitava a porzioni
circoscritte di più o meno estese aree il cui assetto
generale non era però in contrasto con l'ambiente
fluviale, dette parti degradate sono state in cartogra-
fia contornate come da ristrutturare, all'interno di
aree attribuite ad altre classi.
Connessioni
Come s'è detto, caratteristica delle fasce fluviali
torinesi è quella di non presentare una continuità di
caratteri morfologici storici, funzionali, ma di pre-
sentarsi segmentati in una successione di aree che
testimoniano approcci diversi al fiume, attuati in
epoche diverse. Ciò pone la pianificazione delle fa-
sce fluviali essenzialmente in termini di
progettuati-
tà
dell'ambiente, sia pure articolate in termini di
tutela e di riuso piuttosto che di ristrutturazione, in
una notevole parte delle aree interessate.
Ciò non toglie che aree che si differenziano per
le caratteristiche di assetto attuale, non presentino
tra loro rilevanti connessioni.
Le più evidenti sono quelle di percorso di sponda
tra aree contigue: connessioni di notevole importan-
za nel progetto di sviluppo della fruibilità delle fasce
fluviali incrementandone la percorribilità.
Altre connessioni sono quelle storiche (compre-
senti o no con le prime). Ad esempio, la formazione
storica unitaria delle aree ambientali di sponda de-
stra tra il Ponte Vittorio e il Meisino, derivante dalla
costruzione del Canale Michelotti.
Altre connessioni sono quelle ambientali di con-
frontanza o di veduta. Le prime possono presentare
caratteri morfologici di analogia (com'è il caso della
sponda destra antistante il Valentino) o di contrasto
(com'è il caso del confronto tra l'affaccio urbano e
la sponda banchinata del Lungopo Machiavelli e la
sponda solo protetta e alberata del Parco Michelot-
ti). Le seconde riguardano essenzialmente le apertu-
re prospettiche dell'ambiente (quali ad esempio
quelle sulla collina dalla sponda sinistra del Po).
Tavola di riferimento quartieri I fasce fluviali
Quartiere
Fake
fluviali interessate
Quartiere Fasce fluviali interessate
Q I
F 32 /
F 33
Q
13
Q2
F 34 /
F 35
Q 14 F21/F22
Q
3
Q 15 F21 /F22
Q4
Q 16 F5/F6/F7/F18
Q
5
Q 17
F5
Q6
F18/F19/F20
Q 18
Q
7
F 14/F 15/F 16lF 17 Q
19
F4/F5
Q
8
F I I/ F 12 /F 13 /
Q 20 FI/F3/F4/F10
F 14/F25/F27
Q
21
F2/F8/F9/
Q
9
F36/F37
F23/F24
Q IO
Q 22 F26/F28/F29/
Q II
F30/F31
Q 12
Q 23 F38lF39/F40lF41
136