

stri giorni (citiamo l'insediamento sul preesistente
« Palazzo del giornale » del complesso del Palazzo
della Moda, cresciuto nel dopoguerra nell'inse-
diamento di Torino Esposizioni, posto a cavallo
del tratto ovest del Corso Sclopis, interrompendo
la linea viaria Corso Raffaello-Corso Massimo
d'Azeglio-Ponte Isabella). Rimodellazioni e nuo-
vi manufatti caratterizzano la storia anche recente
del parco e della sponda. Tra questi, ricordiamo
come prima estensione del disegno ambientale ol-
tre il fiume l'impianto dell'Esposizione del 1911,
e la successiva sistemazione a riscontro del Parco
del Valentino delle aree acquisite in tale occasione
(cfr. relazione di area fluviale F29). Tra gli eventi
più determinanti dell'assetto del piano è da ricor-
dare l'asfaltatura dei larghi viali di vecchia origine
in relazione anche all'uso del Parco del Valentino
a sede di manifestazioni automobilistiche (tra le
due guerre e nel primo dopoguerra) che hanno
pesantemente alterato l'assetto ecologico dell'area
e che sono mantenuti, pur preclusi al traffico pri-
vato. Agli anni Venti risale altresì l'uso dello
specchio d'acque antistanti il Valentino a idrosca-
lo (la rimessa dell'idrovolante, poco a valle del
Ponte Isabella, venne sconsideratamente poi de-
molita), uso cui sono forse da porre in relazione
anche taluni interventi di sistemazione e manuten-
zione delle sponde.
III. QUALIFICAZIONE
La sponda, storicamente connessa con la for-
mazione del Parco, risulta un tratto fluviale di par-
ticolare qualificazione paesistica nell'insieme e
nei suoi elementi costitutivi (non rispondenti ad
un disegno coerente ma prodotti da una stratifica-
zione di interventi diversi nel tempo e nelle finali-
tà). Sebbene alcune delle singole parti siano su-
scettibili di interventi di restauro ambientale an-
che in relazione alle nuove funzioni (ad esempio,
programmi di riuso museale del Castello, verifica
dell'opportunità della presenza di asfaltature dei
viali), tutto il parco nell'insieme ed in particolare
l'assetto della sponda fluviale è da considerare del
massimo valore ambientale, e come tale meritevo-
le di manutenzione e rigorosa tutela (nella delimi-
tazione, nell'assetto, nella compatibilità delle
funzioni, sia stabili che temporanee).
Area di classe
I . I
(di elevato valore ambienta-
le).
IV. CONNESSIONI
Connessione funzionale e tipologica con l'area
a monte F35; connessione paesistica con la fron-
teggiante area F28 e la collina.
Area fluviale
F35
fiume Po
Quartieri interessati: Q2
Carta tecnica della Città di Torino 112000,
tavole n. 58, 66 (cfr. anche schede 2/49, 2/58)
I. DEFINIZIONE
Tratto di sponda sinistra del Po delimitato da
Ponte Balbis, Corso Galileo Galilei, Ponte Isabella,
asse del fiume.
II. INDIVIDUAZIONE
E FORMAZIONE STORICA
Parte di sponda sinistra del Po, a scarpata erbosa
in parte alberata, in parte a vegetazione arborea
spontanea, con banchina ciclabile (sottopassante il
Ponte Balbis) eccetto l'ultimo tratto a valle (in corri-
spondenza della sede del circolo ricreativo-culturale
della «Lega Navale»).
Il declivio è intersecato da un viale lungofiume,
a costa del quale è attrezzato un tratto a giardino.
Tutta la sistemazione riprende tardivamente i tipi
paesaggistici del parco del Valentino.
L'area risulta nella cartografia tra Sette e Otto-
cento caratterizzata da un alto terrazzamento agrico-
lo affacciato sul Po, a valle dell'immissione del ca-
nale alimentante i molini della cascina «Molinetta»
(ovvero « Ferme Gallo»). Pur compresa entro la
prima cinta daziaria del 1853 e frazionata dai piani
(in seguito realizzati) dei nuovi tracciati viari tra cui
il
Corso Galilei, la zona restò
a
lungo trascurata,
fors'anche per la vicina realizzazione dell'Ergastolo
(all'angolo tra Corso D'Azeglio e Via Tiziano).
Anche dopo la costruzione del Ponte Isabella, le
aree retrostanti rimasero marginali, occupate poi da
insediamenti misti, tra cui spiccano quelli della Fiat.
Occasione per la sistemazione dell'area fu l'Esposi-
zione del 1911, quando aperto il sottopassaggio
del Ponte Isabella — le linee del Parco del Valentino
vennero riprese per allestirvi un « parco dei diverti-
menti » a collegamento con il < ristorante popolare»
e i padiglioni « delle opere pubbliche » e « del mate-
riale ferroviario» realizzati tra l'attuale Via Tiziano
e Corso Bramante.
È da notare che in tale occasione fu sistemata la
sponda, tracciando il viale inferiore, mentre Corso
Galilei (indicato solo sommariamente nel piano del
1907) fu aperto solo successivamente
sull'area
espo-
sitiva. Tra gli insediamenti caratterizzanti successivi
è la collocazione, sulla sede del circolo ricreativo
della Lega Nazionale, della parte centrale del sotto-
marino « Andrea Provana» .
III. QUALIFICAZIONE
Area fluviale di prosecuzione del Parco del Va-
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