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nate di discesa della sovrastante passeggiata Lungo-

po (Murazzi).

La parte di sponda risulta nella cartografia sette-

centesca occupata dalle propaggini della cerchia for-

tificata e da appezzamenti agricoli. Una strada per-

corre la sponda, fiancheggiata saltuariamente da

fabbricati rustici; poco all'interno di questa, dagli

ultimi decenni del secolo XVIII si colloca il Cenota-

fio della Rocca, su progetto di Dellala di Beinasco:

l'edificio (che sorgeva all'angolo tra Via dei Mille e

Corso Cairoli) fu trasformato successivamente in

Lazzaretto e demolito solo alle soglie della seconda

guerra mondiale. Poco più a monte, sul sito del Pon-

te Umbe

rt

o I era collocata una diga sul Po, il cui

salto d'acqua alimentava un molino. Negli anni tra il

1820

e

il 1840 tutta la zona interna alla sponda ven-

ne urbanizzata con la realizzazione del Borgo Nuo-

vo, che circondò il vecchio cimitero. Già nel I826

fu proposta la costruzione di un ponte sospeso a funi

di ferro sul sito del futuro Ponte Umbe

rt

o I, su pro-

getto del ginevrino G. H. Dufour, in privilegio a una

compagnia di azionisti privati, promossa dal mar-

chese Michele Benso di Cavour. Il ponte venne rea-

lizzato (sospeso a funi, ad un'unica luce) nel 1840

dall'ingegnere Le Haitre e dato in concessione a una

compagnia lionese, Louis Bonnardet et Cie, da cui

sarà riscattato dal Comune solo nel 1879. L'insuffi-

cienza del manufatto portò dopo varie fasi di con-

corso e lunghe polemiche alla costruzione del Ponte

Umbe

rt

o I, nel 1903 /1907. La sponda del Po, che

manteneva il suo aspetto casuale e foraneo di spon-

da, al di qua dell'apertura del viale Lungopo nell'as-

se di Corso Cairoli non sistemata, testimoniata in

una copiosa iconografia e nelle prime immagini

fotografiche, e registrata nel

[Catasto

RABBINI],

1866, cit., fu radicalmente trasformata con la co-

struzione dei Murazzi su progetto dell'ingegnere

comunale Tomaso Prinetti, realizzati tra il 1873 e il

1884.

Ad una larga e regolare banchina si affianca la

costruzione (utilizzata a rimesse) dell'alta passeggia-

ta pedonale Lungopo, separata dal corso da un filare

d'alberi ed aiuole, raccordata felicemente al più

compatto murazzo preesistente su progetto di Carlo

Bernardo Mosca. L'opera si sarebbe dovuta svilup-

pare simmetricamente rispetto al Ponte Vittorio in

un sistema lineare caratterizzante l'affaccio della cit-

tà sul fiume; di fatto venne, nel tratto a valle del

ponte, realizzata solo la banchina e il primo tratto

del murazzo (cfr. F27). A monte, i Murazzi si inter-

rompono all'altezza di Via Mazzini, in considera-

zione dell'incertezza di attacco col ponte sospeso, di

cui era in discussione la sostituzione; e non verranno

più realizzati, stante anche la tipologia adottata per il

manufatto, le cui spalle non risvoltano in muri d'ala

(e ciò in congruenza del rapporto tra il ponte e la

sponda del Valentino a monte di esso). Il tratto di

sponda immediatamente a valle del ponte, di conse-

guenza, riprende in qualche modo i caratteri paesi-

stici delle sponde del Valentino, pur avendo un ca-

rattere storico e funzionale diverso da queste. La

banchina dei Murazzi fu ampliata nel 1936 con la

realizzazione del ripiano inferiore, pavimentato in

pietra, in più agevole funzione dell'uso della ban-

china per la navigazione da diporto e il passeggio,

allestita con elementi d'arredo urbano quali le pan-

chine in pietra.

III. QUALIFICAZIONE

Affaccio costruito della città sul fiume, qualifica-

to dalla passeggiata pedonale di Corso Cairoli (pri-

mario affaccio panoramico sul fiume e verso la col-

lina) e dai manufatti architettonici dei Murazzi, delle

scalinate e della banchina. Il tratto più a monte ri-

prende i caratteri paesistici del Valentino (a diffe-

renza di questo, su sponda interamente banchinata),

con scarpata erbosa alberata.

Qualificano il tratto le alberature soprastanti a

formazione del viale e a separazione dalle corsie

veicolari; la presenza del monumento a Ga

ri

baldi

sull'asse di Via dei Mille e gli elementi d'arredo

urbano ottocentesco (camini in forme di colonne ro-

strate, lampioni) ora in grave stato di degrado con

improprie reintegrazioni.

Area

di

classe 1.1 (di rilevante valore ambien-

tale).

IV. CONNESSIONI

L'area si connette ambientalmente e funzional-

mente con la contigua area a valle F32 e in parte nel

disegno inerente la presenza del Ponte Umbe

rt

o I

alla contigua area a monte F34 (Parco del Valenti-

no). Primaria connessione ambientale con la fron-

teggiante area F28 in sponda destra e la collina re-

trostante (in particolare con l'affaccio del Monte dei

Cappuccini).

Area fluviale

F34

fiume Po

Quartieri interessati: Q2

Carta tecnica della Città di Torino 1/2000,

tavole n. 49, 58, 50

(cfr. anche schede 1/307, 2/8, 2/9, 2/17, 2/18, 2/19,

2/30, 2/31, 2/33, 2/34, 2/35, 2/39a, 2/39b, 2/47,

2/48, 2/49, 2/8bis)

I. DEFINIZIONE

Tratto di sponda sinistra del Po comprendente il

Parco del Valentino, delimitata da: Ponte Isabella,

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