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de l TURIN [...],

1805; il

[Catasto RABBINI],

1866;

le mappe redatte o aggiornate per il

Piano Unico

Regotatore e d'Amptiamento

del 1908 con le varian-

ti del 1915, del 1925 e del 1935.

Conviene, per chiarezza di esposizione e per fa-

cilità di comprensione, considerare separatamente i

due aspetti strettamente connessi di tali vicende: gli

aspetti di colonizzazione agricola (III.2.1.) e gli

aspetti di inserimento e di riqualificazione residen-

ziale (111.2.2., 1I1.2.3.).

111.2. 1. Vicende e caratteri di strutturazione

agricola.

Come è già stato detto, le « vigne » collinari co-

stituirono produttive aziende agricole: le iniziative

di realizzazione o di riqualificazione delle residenze

per villeggiare si accompagnarono generalmente ad

iniziative di colonizzazione o di riorganizzazione

agricola del fondo.

La relativamente forte rendita agraria del vigneto

rispetto agli altri tipi di colture nella collina di Tori-

no determinò nel corso del Settecento una forte dif-

fusione dei vigneti stessi ed una conseguente specia-

lizzazione dell'agricoltura collinare torinese.

Il fenomeno è commentato più diffusamente nel-

la relazione sui complessi « V », per i quali il vigneto

costituisce carattere dominante e principale (

6

).

Il confronto della

Carta topografica della Cac-

cia, [ 1762],

cit., con il

PLAN GEOMETRIQUE I de

ta Commune de I TURIN [...1,

1805, consente di

riconfigurare la fase finale e culminante di tale vi-

cenda. A fine Settecento pressoché ogni possibilità

di produttivo impianto di vigneti appare sfruttata.

Ciò nonostante la percentuale di vigneto rispetto al-

l'area agricola totale, risulta, nei complessi in que-

stione, notevolmente più bassa che nei complessi

« V » (sviluppati nei versanti solivi delle medie dor-

sali collinari).

La ragione è dovuta alla conformazione e all'o-

rientamento delle estremità basse delle dorsali colli-

nari stesse, dove sono localizzati i complessi in que-

stione.

L'orientamento prevalente verso Ovest o Nord

Ovest delle piccole conche ivi presenti (fa eccezione

il complesso « C

7

» sulla dorsale occidentale di Ca-

voretto) e le pendenze spesso rilevanti fecero sì che

solo una parte dei terreni risultassero adatti alla col-

tura della vite:

i

vigneti e gli «alteni», impiantati nei

brevi versanti solivi delle conche e dei poggi, si

alternavano, in frequente successione, ai boschi nei

versanti ombrosi e nelle

ri

pe scoscese e ai campi ai

prati e ai frutteti nelle zone più fresche e meno incli-

nate delle conche.

Nell'insieme, si coglie dalle mappe citate del

1762 e del 1805 un ambiente vario e mutevole, ca-

rattere che grosso modo si coglie tuttora e che, d'al-

tra parte, già caratterizzava quel paesaggio tra Cin-

quecento e Seicento, dotato di « una varietà incredi-

bile di siti », come scrisse il Botero.

Soprattutto, da fine Ottocento all'inizio del no-

stro secolo, si diffusero nella zona i parchi, costituiti

da ampi spazi erbosi e da masse di alberi pregiati

d'alto fusto. Sul tema dei parchi e dei giardini si

parlerà specificamente più avanti. Qui è opportuno

rilevare come prevalentemente questi vennero rea-

lizzati con saggezza, governando e modificando aree

a bosco o trasformando primitive aree agricole di

mediocre o di cattiva qualità (per cattiva esposizio-

ne, per eccessiva pendenza).

III.2.2. Vicende di inserimento e di periodica riqua-

lificazione delle residenze annesse alle « vigne »;

caratterizzazioni conseguenti.

Mentre, come si è visto, la vicenda di struttura-

zione agricola della collina può dirsi culminata e

praticamente conclusa a fine Settecento (poche va-

riazioni si possono notare a proposito, dal

PLAN

GEOMETRIQUE I de ta Commune de I TURIN [...],

1805, al

[Catasto RABBINI],

1866, alla mappa di

impianto del catasto vigente realizzata a fine Otto-

cento), le vicende di inserimento e di periodica ri-

qualificazione delle residenze per villeggiatura, or-

ganicamente annesse alle « vigne », continuarono

per tutto l'Ottocento e nel nostro secolo, sino alle

guerre mondiali.

Le più intense stagioni di inserimento e di riqua-

lificazione delle residenze, direttamente rilevabili

percorrendo la collina attraverso i caratteri stilistici e

tipologici ricorrenti, corrispondono nel corso di due

secoli (dall'inizio del Settecento all'inizio del Nove-

cento) alle stagioni di sviluppo e di fortuna, politica

ed economica, dell'aristocrazia e della borghesia

torinese: il Settecento; la metà Ottocento; l'ultimo

quarto dell'Ottocento; l'inizio del Novecento, sino

alla prima guerra mondiale.

IlI.2.2.1. L'inserimento di nuove residenze per vil-

leggiatura avvenne nei seguenti modi ricorrenti, ri-

levabili confrontando nel dettaglio le successive

mappe storiche della collina disponibili

- con costruzione ex novo di una villa o palaz-

zina

- con costruzione di un « civile » in adiacenza

ad un rustico preesistente

— con riduzione a «

civile»

di una parte di un

rustico preesistente.

Confrontando nell'insieme le stesse mappe suc-

cessive, si colgono le seguenti vicende evolutive

caratteristiche nella distribuzione delle residenze nei

complessi in questione

- progressivo infittimento delle residenze me-

diante frazionamento dei fondi e delle proprietà

— progressiva conquista alla residenza di siti

meno felici (versanti « inversi », conche senza vista,

fondi valle) o meno accessibili.

A seguito di tali vicende evolutive, si riscontra-

no oggi, nei complessi in questione, le seguenti di-

verse caratterizzazioni storiche di sfruttamento agri-

colo e di utilizzo residenziale

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