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ginali incolte (pianori delle alte valli, conche nei

versanti prevalentemente « inversi »)

— suddivisione di poderi in poderi più piccoli,

coltivati in modo più intensivo e specializzato.

L'impulso riscontrato all'impianto di vigneti,

per quasi un secolo, rispose alla forte convenienza

dell'operazione in quegli anni, documentabile sulla

base dei dati storici sui prezzi e sui rendimenti delle

colture fornite dal Prato (

1

) e dall'Einaudi (

2

).

La convenienza all'impianto e alla diffusione dei

vigneti nella collina torinese era legata a due condi-

zioni economiche concomitanti che caratterizzarono

tutto il corso del XVIII secolo

- rendita agraria dei vigneti della collina tori-

nese crescente durante tutto il secolo e crescente in

misura superiore alle rendite agrarie con gli altri tipi

di coltura praticabili in alternativa

- decrescente saggio di interesse del denaro e

disponibilità di mano d'opera a buon mercato.

III.1.2. Vicende di miglioramento e caratteri della

rete stradale.

Nello stesso periodo vennero realizzate diverse

operazioni per migliorare il tracciato e le condizioni

delle strade nei complessi collinari in questione.

Ciò avvenne sotto la spinta di un doppio ordine

di esigenze, legate rispettivamente allo sfruttamento

agricolo e all'utilizzo residenziale come villeggia-

tura

— il miglioramento delle strade era condizione

necessaria per potere integrare e specializzare più

produttivamente l'agricoltura collinare e l'agricoltu-

ra di pianura, in conformità alle diverse attitudini

climatiche e di suolo, superando l'antica tendenza a

produrre direttamente ovunque gran parte dei generi

necessari alla gestione del fondo e ai consumi; in

particolare, come testimonia il Grossi (

3

), il miglio-

ramento delle strade avrebbe meglio consentito di

trasportare in collina dalle cascine di pianura il

«necessario ingrasso» all'impianto e alla produzio-

ne dei vigneti (si ricorda al proposito come molte

famiglie abbienti torinesi possedessero, ad un tem-

po, vigna in collina e cascina in pianura)

— il miglioramento delle strade rendeva possi-

bile l'accesso alla villeggiatura anche con carrozza,

in occasione dei « ricevimenti » e delle «visite».

111.l.3. Vicende di inserimento e di periodica riqua-

lificazione delle residenze per «villeggiatura» ; ca-

ratterizzazioni conseguenti.

Mentre, come si è visto, la vicenda di struttura-

zione agricola della collina può dirsi culminata e

praticamente conclusa a fine Settecento (poche va-

riazioni si possono notare a proposito dal

PLAN

GEOMETRIQUE / de ta Commune de / TURIN [...]

1805, al

[Catasto RABBINI],

1866, alla mappa di

impianto del catasto vigente realizzata a fine Otto-

cento), le vicende di inserimento e di periodica ri-

qualificazione delle residenze per villeggiatura, or-

ganicamente annesse alle «vigne», continuarono

per tutto l'Ottocento e nel nostro secolo, sino alle

guerre mondiali.

Le più intense stagioni di inserimento e di riqua-

lificazione delle residenze, direttamente rilevabili,

percorrendo la collina, attraverso i caratteri stilistici

e tipologici ricorrenti, corrispondono nel corso di

due secoli (dall'inizio del Settecento all'inizio del

Novecento) alle stagioni di sviluppo e di fortuna,

politica ed economica, dell'aristocrazia e della bor-

ghesia torinese: il Settecento; la metà dell'Ottocen-

to; l'ultimo quarto dell'Ottocento; l'inizio del Nove-

cento, sino alla prima guerra mondiale.

L'inserimento di nuove residenze per villeggia-

tura avvenne nei seguenti modi ricorrenti, rilevabili

confrontando nel dettaglio le successive mappe sto-

riche della collina disponibili

- con costruzione ex novo di una villa o palaz-

zina, con costruzione di un « civile » in adiacenza ad

un rustico preesistente

- con riduzione a « civile » di una parte di un

rustico preesistente.

Confrontando nell'insieme le stesse mappe suc-

cessive, si colgono i seguenti fenomeni evolutivi

caratteristici nella distribuzione delle residenze col-

linari

- progressivo infittimento di residenze nelle

zone più vicine ed accessibili dalla città

— progressiva conquista alla residenze per vil-

leggiatura di zone via via più lontane (alte valli, valli

periferiche) o meno felici (versanti « inversi », con-

che senza vista, fondi valle).

Contemporaneamente alle vicende di inserimen-

to descritte, nello stesso arco di due secoli, si riscon-

tra una vicenda pressoché continua di miglioramento

e di riqualificazione delle residenze esistenti, orien-

tata nelle due direzioni caratteristiche

- dell'aggiornamento alla mutazione del gusto

e degli standards funzionali e tipologici

- della trasposizione, in tono «minore» o in

scala ridotta, di elementi e caratteri propri delle

« vigne » esistenti di » classe » più elevata (

4

).

Il confronto tra le successive mappe della collina

consente di cogliere i seguenti ricorrenti fenomeni di

miglioramento e di riqualificazione, rilevanti alla

scala di aggregazione di insieme

(a, b, c).

a)

Organizzazione o miglioramento del per-

corso di ingresso « carrozzabile » di rappresentanza,

generalmente caratterizzato da

— « piloni » o portale di ingresso, con o senza

cancello, segnanti il nodo di collegamento con la

strada pubblica

- « allea» (viale) possibilmente rettilinea di

ingresso, con semplice o doppio filare di alberi

di essenze generalmente utili e decorative ad un

tempo (

5

);

— sbocco diretto, sul giardino, dell'« allea» di

ingresso, possibilmente attraverso un elemento co-

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