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zone più favorevoli (del Monferrato e delle Langhe,

per esempio)

- il dilagare distruttivo della fillossera nei vec-

chi vigneti e la non convenienza economica a ricosti-

tuirli, nelle zone in questione, con vitigni su piede

americano

— il drenaggio di manodopera da parte delle

industrie e la generale crisi dell'istituto secolare del-

la conduzione a mezzadria

— l'urbanizzazione diffusa e inadeguatamente

regolata

- l'abbandono delle opere di mantenimento e

di coltura delle proprietà in attesa di realizzare ope-

razioni immobiliari

— l'ingerbidimento delle aree agricole non più

coltivate o mantenute e il piantamento di aree agri-

cole con essenze esotiche a rapido accrescimento ed

elevata produttività.

II. INDIVIDUAZIONE

Sono oggi individuabili come complessi da sot-

toporre a « tutela attiva » sette porzioni delle zone

agricole predette rispondenti alle seguenti condi-

zioni

— ogni complesso costituisce una entità paesi-

stico ambientale sufficientemente estesa e conserva-

ta da potervi ancora riconoscere i principali caratteri

delle strutture e della fisionomia storica della zona a

cui apparteneva

- ogni complesso racchiude un sistema di

« vigne » (edifici colonici e residenze per villeggiatu-

ra organicamente connessi) costituenti un insieme

culturale e ambientale di valore molto superiore al

valore attribuibile a ciascuna delle « vigne » separa-

tamente

— le superfici originariamente agricole, conte-

nute in tali complessi e costituenti sostegno e corni-

ce ai sistemi di » vigne » suddetti, si prestano ancora

ad essere coltivate o mantenute in modi tali da rein-

tegrare sufficientemente l'immagine ambientale sto-

rica (senza necessariamente ripristinare i vigneti

preesistenti)

— gli antichi percorsi che servivano tali aree e

che fornivano gli accessi » carrozzabili » alle vigne

possono ancora essere resi percorribili con minimi

interventi e si prestano ad essere mantenuti in condi-

zioni atte a ricostituire storici itinerari di » passeggia-

te » di elevato interesse (mediante ripristino e man-

tenimento del tracciato e della sede stradale, limita-

zione del traffico veicolare, mantenimento o rifaci-

mento delle recinzioni nel rispetto di antiche norme

e consuetudini contemperanti le esigenze di chiusura

e di visibilità)

— l'insieme degli itinerari proposti per « pas-

seggiate » di interesse ambientale solcanti i comples-

si predetti, concorre a costituire un ventaglio di per-

corsi atti a collegare la città e la corona dei parchi

collinari adiacenti la città con i poli di interesse e

con le aree per il tempo libero, esistenti o prevedibili

nelle zone sommitali o subsommitali della collina.

III.

QUALIFICAZIONE

III.1. Caratteri ambientati di strutturazione agrico-

ta e residenziale.

Le vicende storiche di colonizzazione agricola

della collina torinese risultano concomitanti ed in-

trecciate alle vicende di inserimento residenziale per

villeggiatura». Spesso, come si vedrà, uno stesso

intervento riscontrato appare motivato contempora-

neamente da esigenze economiche di sfruttamento

agricolo e da esigenze funzionali e rappresentative

legate alla residenza.

Conviene ricordare, come la stessa villeggiatura

in collina, alla stagione della vendemmia e del » ti-

raggio » del vino, fosse legata alle esigenze pratiche

di seguire da vicino le operazioni e di stabilire la

spartizione con i mezzadri del principale prodotto

dell'azienda. D'altra parte la disponibilità di una

adeguata villeggiatura in campagna era strumento

obbligato per partecipare alla vita sociale cittadina,

da parte di ogni famiglia che intendesse porsi e man-

tenersi «all'onor del mondo» ad un determinato li-

vello sociale: gli intrecci, a vari livelli, dei ricevi-

menti e delle visite estive ed autunnali nelle villeg-

giature integravano gli intrecci dei ricevimenti e del-

le visite invernali negli alloggi di città.

Ciò nonostante, per chiarezza di esposizione,

conviene considerare, in un primo tempo, separata-

mente le vicende ed i caratteri di strutturazione agri-

cola dalle vicende e dai caratteri di inserimento resi-

denziale (III.1.1. e III. 1.3.).

Conviene infine illustrare separatamente le vi-

cende, relativamente circoscritte, di « roncatura » in

zone agricole marginali, generalmente associate allo

sviluppo dei » tetti » (III.1.4.) e le vicende di inseri-

mento pedecollinare di »

casette»,

villini e ville con

orti e giardini, da fine Ottocento alla seconda guerra

mondiale (III.1.5.).

III. 1.1. Vicende e caratteri di strutturazione agri-

cola.

La vicenda di colonizzazione agricola può essere

seguita attraverso documenti «figurati» (la

Carta

topografica della Caccia,

[1762], ed il

PLAN

GEOMETRIQUE I de ta Commune de I TURIN [...],

1805) nella sua fase culminante, tra metà e fine Set-

tecento. A fine Settecento tale vicenda può dirsi

pressoché conclusa: l'assetto agricolo e parcellare

assunto rimase pressoché costante nei complessi in

questione sino alla seconda guerra mondiale.

Il confronto tra le situazioni configurate nei due

documenti predetti consente di cogliere, nei com-

plessi in questione, le seguenti vicende ricorrenti di

colonizzazione e di riorganizzazione agricola

- incremento delle aree a vigneto nelle zone

più propizie (versanti soleggiati) a scapito di preesi-

stenti aree a campo e prato

— dissodamento e messa a coltura di aree mar-

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