

omogeneità storica e tipologico-strutturale, che ap-
partengano ad uno stesso significativo impianto ur-
banistico ancora riconoscibile, pur con caratteri di
eterogeneità edilizia.
Sono stati considerati come
Singoti edifici e
manufatti:
gli edifici;
gli elementi d'infrastrutturazione del territorio urba-
no e suburbano;
i monumenti isolati,
che, in quanto testimonianza materiale di tipologie,
di tecniche costruttive, di correnti architettoniche,
siano ancora riconoscibili e riferibili a momenti qua-
lificabili della storia dell'architettura.
La stesura delle schede ha così portato, oltre
all'indagine diretta, al confronto con la documenta-
zione storica specifica (catasti, cabrei, progetti edili-
zi) ed alla consultazione bibliografica.
Si è ritenuto opportuno, per quanto prima espo-
sto sulla natura dei beni schedati, allargare la docu-
mentazione di supporto anche ad altri tipi di fonti
quali la manualistica, la pubblicistica e le raccolte
fotografiche.
Raccogliendo le indicazioni di legge, che si fon-
dano essenzialmente su categorie tipologico-descrit-
tive (nuclei minori, singoli edifici e manufatti) si è
ritenuto qui opportuno seguire una prima proposta di
aggregazione essenzialmente storico-tipologica, in-
trodotta nel Progetto Preliminare di Variante al
P.R.G.C. del 1980, per precisarla ed ampliarla ulte-
riormente, ai fini di approfondire l'insieme dei re-
quisiti e dei caratteri specifici (che connotano il tipo)
e coglierne, all'interno, i valori differenziati.
Si è dunque proceduto a disaggregare tali cate-
gorie in classi storico-tipologiche più articolate, che
hanno teso ad evidenziare, insieme alla prevalente
connotazione funzionale, anche, con immediatezza,
la complessità dello spessore storico.
All'interno delle classi tipologiche prefigurate
sono state esaminate le singole realtà di nuclei mino-
ri, singoli edifici e manufatti (beni e segnalazioni di
categoria 2), leggendone storia e specificità di cia-
scuna e tendendo all'individuazione dei caratteri
tipizzanti.
Ne sono risultate 11 classi; le prime cinque carat-
terizzano la sola parte piana, le due seguenti quella
collinare, le altre quattro sono rintracciabili in en-
trambe le zone.
Le classi tipologiche riconosciute sono:
2.0
Nuclei minori
2.0.1 sistemi microurbani definiti in diversi periodi storici
manieristici,
barocchi, neoclassici ed eclettici
che caratterizzano di regola gli assi
portanti della città antica ed ottocentesca.
2.0.2 cortine edilizie costituite da elementi anche disomogenei, ma legati da
analoghe valenze ambientali, oppure da contemporaneità di impianto
urbanistico.
2.0.3 complessi urbani pianificati ad edilizia popolare.
2.0.4 complessi urbani a ville, villini e palazzine, pianificati, oppure non nati
secondo un piano, ma legati da contemporaneità di impianto, da conti-
guità e da matrici architettoniche comuni.
2.0.5 - insiemi di edifici costituenti quinte di antiche borgate.
2.0.6 - nuclei frazionari rurali.
2.1 - Edifici residenziali urbani
2.1.1 - palazzi, o parti e manufatti residui di essi.
2.1.2 - case da reddito.
2.1.3 - case popolari isolate.
2.1.4 - ville, villini, palazzine urbane isolati, o parti e manufatti residui di essi.
2.1.5 - case plurifamiliari a bassa densità edilizia (case di «barriera»).
2.2 - Edifici e attrezzature di servizio.
2.2.1 - chiese, conventi, monasteri, istituti religiosi, attrezzature parrocchiali.
2.2.2 - centri ospedalieri o d'assistenza, case di cura, convitti, attrezzature
alberghiere.
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