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così che le fabbriche entrarono nel nuovo disegno

della città ponendosi come «cintura» tra la porzione

centrale e la periferia.

Nel giugno del 1911 il

Censimento degti opifici e

dette imprese industriati

(

47

) sancì questa mutata

realtà geografica: nuovi nuclei sono riconoscibili ol-

tre che nel Borgo San Paolo anche in Vanchiglia

(Gallettificio Militare, 1906; Fonderie e Smalterie

Ballada, 1906; Ambrosio Film, 1912; primo nucleo

CEAT, lanificio Colongo), sul corso Regina Mar-

gherita (presso la Società Consumatori GAZ la

cui palazzina per uffici fu edificata intorno al 1891

— la ditta Ma

rt

ina, la SAFOV, le Rimesse e Uffici

Tramvie urbane ora ATM, tutte risalenti a fine seco-

lo, alle quali si aggiunge nel 1907 la Venchi poi

Opificio Militare)

(

48

).

La « fabbrica. ha ora una dignità architettonica

del tutto nuova: il valore estetico diventa infatti uno

dei veicoli di reclamizzazione della ditta. Il nuovo

gusto « liberty

» (

49

)

appare nella FIAT (Alfredo

Premoli), nelle Venchi, Ballada, Baroni, SNIA-

UTITA, Boero (tutte a firma Pietro Fenoglio), men-

tre altrove si riprendono motivi eclettici neo-roman-

tici come nelle rimesse ATM (Luigi Beria), nella

SAFOV (Luigi Thermignon)

e

nella palazzina della

Soc. Consumatori GAZ (Antonio Debernardi).

NOTE

(1) G.

DEMATTEIS,

1969, p. 186.

(2) F. BoccHi,

Suburbi e fascie urbane nelle città delt'Ita-

lia medievale,

in ,. Storia della Città ,,, a. I I (1977), n. 5, Mila-

no, pp. 15-35.

(3) A.

MARTINA,

1982, p. 3-18. Infatti i campi tra Dora e

Stura risultavano meno fertili e l'incolto raggiungeva il 13%

dell'estensione, mentre la zona oltre Stura, di natura paludosa,

offriva terreni sostanzialmente pascolivi (50%) e incolti (40%).

Ciò in contrasto con i dati sull'uso del suolo attuale.

(4) Come aveva già da tempo osservato E.

SERENI,

Storia

del paesaggio agrario italiano,

Laterza, Bari, 1972, pp. 171-

179: « ... tra la fine del secolo XV e la prima metà del XVI ...

tali opere si vengono rapidamente sviluppando per impulso che

parte ora, generalmente, dai maggiori comuni e dalle nuove

Signorie ... [alla bonifica idraulica succede] la prima fase della

sistemazione, caratterizzata dalla divisione nei grandi quadri

della cosiddetta ., larga», segnati e solcati da stradoni, viottoli e

scoline, e adibiti alla coltura dei cereali e del prato; e poi la

seconda e ultima fase, caratterizzata dalla divisione in campi

regolari, dalla sistemazione idraulica intensiva e dall'impianto

delle colture arboree e arbustive (piantata)». Sul paesaggio

agrario in Piemonte si vedano: D.

GRIBAUDI,

1961, pp. 10-30;

P.

SERENO-L. SCARAFFIA,

L'area piemontese,

in

La campagna:

gli uomini, ta terra e le sue rappresentazioni visive, «

Storia

d'Italia»,

vol. VI. Einaudi, Torino, 1976, pp. 506-519.

Sui

canali

di Torino:

Città

di Torino, 1911;

Città

di Torino, 1980.

(5) F.

LULLIN DE CHATEAUVIEUX,

1820, p. 18.

(6) A.

GRossI,

1790-1791, pp. 18-19, 61, 70, 93-94.

(

7

)

Theatrum Sabaudiae,

1682, p. 12: « .., quatorze mou-

lins construits touts avec beaucoup d'art dans

un

méme lieu au

dépens du public sur les

ri

ve de la Doire, hors la Po

rt

e Palati-

(8)

AA.VV.

,

Torino Immagini [...],

1980, pp. 62, 71, 73.

Ed altri disegni conservati in ASCT,

Tipi e disegni,

Cart. 17.

«Cabreo dei molini e degli edifici... di spettanza della

Ill.ma

Città di Torino, 1781..

(9) L.

PALMUCcI,

1982, pp. 47-76.

(

1

o) Spesso la realizzazione di questi prestigiosi complessi

fu affidata ad architetti di fama: in Piemonte vi lavorarono i

fratelli Benedetto e Giovanni Battista Ferroggio (1758 Magaz-

zini del Grano a Torino, 1760 Fabbrica di Tabacchi e Cartiera al

Regio Parco di Torino, 1760 Fabbrica di Vetri e Cristalli di

Chiusa Pesio) il colonnello di artiglieria Antonio Felice De Vin-

centi, ingegnere militare e poi capo del Congresso degli Edili

(1738-42 Arsenale Militare in Borgo Dora, 1740 Fabbrica di

armi in Valdocco. 1760 collaborazione col Ferroggio alla Fab-

brica di Tabacchi, tutte a Torino), l'architetto Benedetto Alfieri,

primo architetto di S.M. (1740 supervisione nella sistemazione

della vetreria in Via Po per magazzino della fabbrica di tabac-

chi). Ciò avviene dovunque: ricordiamo le fabbriche di tabacco

di Morlaix (Jacques Frangois Blondel, 1736) e di Le Havre

(Jacques-Jules Gabriel, 1726), le Saline Reali di Chaux (Clau-

de-Nicolas Ledoux, 1775-79) ed ancora le Ferriere di Stilo a

Ferdinandea in Calabria (Giuseppe Stendardo, 1736). Cfr. M.

DAUMAS,

Archeologie industrielle en France,

Laffont, Paris,

1980, pp. 242 e sg.; P.D.G.

SMITH,

Notes sur ta creation des

manufactures de tabac en France au I9ème siècle

(comunica-

zione presentata alla

«4a

Conférence int. pour l'étude et la mise

en valeur du patrimoine industriel » , Lione-Grenoble. settembre

1981 (in corso di stampa); G.

RUBINO,

Archeologia Industriale

e Mezzogiorno,

Giuditta, Roma, 1978, pp. 74 e sg.

(11) L.

EINAUDI,

1908; G.

PRATO,

1908; L.

BULFERETTI,

1963; A. AGOSTI-G.M.

BRAVO

(a cura di), 1979.

(12) G.L.

DE BARTOLOMEIS,

1840-47. qui libro II, vol.

III, p. 518.

(13) C.

PONI,

Misura contro misura: come il filo di seta

divenne sottile e rotondo,

in «Quaderni Storici», a. XVI

(1981), n. 47, Ancona-Roma. pp. 385-422.

(14) Sulle fabbriche da seta si veda: P.

CHIERICI,

Il « siste-

ma di fabbrica ., in una città dell'Ancien Régime sabaudo: Rac-

conigi,

in «L'Ambiente Storico

,,

, a. I (1979), nn. 1-2, Torino.

pp. 45-82;

ID.,

La protoindustria in Piemonte: i comptessi

per ta lavorazione della seta,

in « Archeologia Industriale

» ,

Tou

ri

ng Club Italiano, Milano. 1983, pp. 22-30. Sugli edifici da

seta in Torino: S.

PERETTI,

1981-82.

(15) C.

PONI,

All'origine det sistema di fabbrica: tecnolo-

gia e organizzazione produttiva dei mulini da seta nella Itatia

settentrionale. Sec. XVII-XVIII,

in « Rivista Storica Italiana»

,

a.

LXXXVIII (1976), f. III, Roma, pp. 444-497.

(16) L.

PALMUCCI,

1982.

(17) AST., Corte,

Materie Economiche «Vicariato»,

m.

I l , n. 14 « Sentimento del Congresso sul progetto quivi segnato

del Vicario di Torino per il trasferimento ai Borghi di Po e di

Dora delli tintori, conciatori e cappellai... 10 luglio 1753

».

Questo progetto non è che una delle tante ingiunzioni formulate

verso queste categorie — per i conciatori già espresse in ., ordi-

nanze» nel 1629, 1657, e per i tintori nel 1676, 1683 — allor-

ché l'estendersi del perimetro urbano, inglobando i sobborghi,

rese necessario un continuo trasferimento delle attività che vi si

erano insediate; ordinanze peraltro continuamente disattese,

come indicano altri richiami successivi (cfr. L.

BULFERETTI,

op.

cit.,

p. 143).

(18) [Raccolta DusolN].

I.

XI, tomo XI, p. 89 «Regio

Editto... col quale si stabiliscono le regole e norme da osservarsi

per l'esercizio della gabella del Tabacco negli antichi Stati... 14

gennaio 1720

».

(

19

) AST.,

Patenti controllo finanze,

serie Biglietti, reg. 4

(1758), fol. 27.

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