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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO

garsi come meglio si dirà. Ed ecco che

il

detto presidente

le assegna un censo annuo di

L.

552 d'argento a soldi

20

l'una che ha sopra la città di Torino per il trattenimento

di un sacerdote di culto esemplare il quale sia obbligato a

servire quotidianamente a detta capella della Madonna San–

tissima, assistere all' oratione delle litanie che si dicono ogni

sera al detto altare in perpetuo quattro messe ogni setti–

mana.....

(1).

E cosi questo magistrato emulava d'assai

il

principe car–

dinale Maurizio di Savoia, che un giorno aveva promesso

di far edificare quella cappella, ma che poi essendo già im–

pegnato in parecchie altre opere non aveva mantenuto la

promessa. Ma quella guerra che aveva impedito giugnessero

le colonne provviste dal presidente Montolivetto era pur, in

un con altre ragioni, causa del non essersi ancora compiuta

la fabbrica della chiesa.

Altro atto del

22

maggio

1642

seguito pure nell'Oratorio

della Compagnia ci spiega che la fabbrica non erasi avan–

zata oltre il secondo cornicione, non essendosi potutO pro–

seguire a cagione, primo della mancanza di denaro, e secon–

dariamente..... per il tempo pericoloso del cannone et pe–

ranco per essere sovraggiunto l'inverno... Ma la mancanza

di denaro in quei tempi poco propizi fu la principale; ed

a ripararvi provvedeva in parte con quell' atto lo stesso

poco fa citato presidente

Mo~tolivetto

che mutuava alla

Confraternita novecento lire (2).

Ma checchè abbiano scritto parecchi autori, ancor nell'ultimo

anno del secolo XVII rimaneva a soddisfarsi lo scultore Fran–

cesco Aprile di Lugano della somma di

L.

II.600

per l'edi–

ficazione dell'altare maggiore (3). E solamente il

30

maggio

(I) Archivio notarile.

(l)

Ib.

(3) Ib.