

ss.
TRINITÀ
Ma quel quadro riposto nella chiesa di S. Pietro, allorchè
i confratelli dovevano sloggiarne, dava motivo a dissensi fra
quel parroco che volev,a ritenerlo ed essi, che invece pre–
tendevano trasportarlo alla nuova se,de. Non è
il
caso di qui
scendere ai particolari di quella lunga contestazione rimessa
ad arbitramento dell'arcivescovo di Torino Carlo Broglia.
, Basterà aggiungere, che del quadro, fu ordinata l'esecuzione
di una copia, riuscita perfettamente uguale, rimettendone
quindi alla sorte la decisione. L'estrazione delle schede se–
guiva con tutta ceremonia il primo febbraio del 1598 nella
cappella ducale; e veniva fatta dalla mano innocente del gio–
vinetto principe Maurizio, allor d'anni sei,
il
futuro principe
cardinale. Estratte le due prime schede, che erano bianche,
la terza recava
il
nome della SS. Trinità, alla cui chiesa fu
assegnato
il
dipinto del Carraca, portato trionfalmente in essa.
Intanto la Confreria progrediva notevolmente. Ho ritro–
vato l'atto di fondazione della Compagnia detta del
Sacco
che seguiva il
15
novembre del
1622
nel nuovo Oratorio.
Volendo le consorelle della suddetta Compagnia fondare un
Oratorio o cappella ad onore della Madonna e di S. Elisa–
betta Regina d'Ungheria, essendone priora Geronima Palla–
vicini dei conti di Cocconato e di Passerano, seconda moglie
al duca Carlo Emanuele I della rimessione dei proventi redditi ed emolu–
menti provenienti dalla chiavaria o segretaria civile e criminale del vicariato
di Barcellonetta, ecc., data da quel Duca ad essi eredi del Carraca sin dal
17 luglio 1609 per la ricompensa, servitù, stipendii... opere, disegni,
quadri, miglioramento spese nella cappella di S. Giovanni per essi loro
padre fatta, che per qualsivoglia altre loro pretensioni...
Archivio di Stato.
Sezione Camerale.
Ritrovo ancora che il 9 agosto 1617 Francesco Andrea, figlio del , pit–
tore Giovanni, faceva donazione fra vivi a suo fratello Carlo pel caso di
matrimonio •.• acciò la casa si mantenesse in assetto con più onore, di tutti
i beni mobili e stabili...
Archivio notarile.
Il Carlo già era morto nel 1632,
poichè ritrovo che Ludovica sua consorte, figlia del segretario della Camera
dei Conti G. B Chiaves, essendo vedova, sposava in seconde nozze Giam–
battista Dellale. Il Carraca padre fu sepolto a S. Giovanni nel marzo 1607.
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