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I MARMI SCRITTI DI

TORI~O

E SUBURBIO

angusta chiesa di S. Pier del Gallo. Fu ventura che essendo stata

abolita la parrocchiale di S. Agnese, posta ave ora 'sorge la

chiesa odierna della Trinità, nel

1696

la Confreria l'ottenesse

dall'arcivescovo cardinale della Rovere. E tosto essa diede

opera a ricostrurla; nè mancarono sul principio i mezzi essendovi

fra i confratelli

il

marchese di Lanzo, già altrove ricordato

e l'illustre orvietano Ascano

Vittozzi

ingegnere del Duca,

ed architetto di fama. E questi infatti diè

il

disegno della

nuova chiesa, e ne curò l'edificazione, che a mano a mano

andò perfezionandosi. Ma

il

nuovo Oratorio ed un ospizio

pei pellegrini già erano compiuti, non nel

1606,

come scrisse

il Cibrario -

Storia di Torino,

p.

222,

ma solamente avviati

a buon punto. Anzi avendo qui accennato

il

Cibrario, vuoI

esso essere corretto là dove dice che giovò nell' edifica–

zione della nuova chiesa,

il

pittore fiammengo Giovanni

Carraca. Il che non può essere, imperocchè se il nome di

q uesto artista si trova frammisto ai primi tempi di questa

pia Società, egli è probabile che non , vi appartenesse punto:

o quanto meno per nulla possa essere concorso all'edifica–

zione della nuova sua chiesa. Senza voler nè contestare nè

approvare ciecamente tutta

1\

parte di prodigio che si crede

debba risguardare il fatto dena proprietà che si ebbe quella

Confraternita del dipinto della B. V. delle grazie, denomi–

nata la Madonna del popolo, bisogna notare che quel quadro

era stato dipinto dàl Carraca e portato da lui nel suo arrivo

fra noi. Ma mancato ai vivi quasi subito dopo, la vedova

sua consorte, Claudina di nome, scorgendo che aveva ecci–

tato un vero entusiasmo in coloro che avevanlo veduto, volle

donarlo alla Confraternita che tosto ascrisse lei fra le sue

consorelle (r).

(l) Il Carraca testò

il

17

marzo

1607

al rogito di Barnaba Benedicti e

lasciò i suoi figli Carlo, Francesco, Andrea e Catterina sotto la tutela di

Giovanni Malines signore di Bruino. Con atto dell'otto marzo

1612

i tigli

succitati per mezzo del loro tutore,

il

signor di Bruino facevano quietanza