

ss.
TRINITÀ
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lazzo, e specie nei disegni che illustrano la descrizione della
Real Veneri a, opera del conte Amedeo di Castellamonte.
Georgivs Tasniere
Bisvntii in Bvrgvndia natvs
Animi integritate spectabili
Ingenii vivacitate clarissimvs
Scvlpendi svbtilitate singvlaris
Tanti viri viribvs indignata Parca
Dvm qvot heroes ab ipsa svblati
Tot eivsqve tabvlis acneis reviviscerellt
Ab vniversae Italiae dictionibvs
Vti graphicarvm colvmen
Collacrimarvm abstvlit
Anno MDCCIV die II
oct.
aetate.....
La seconda si riferisce ad un patrizio di Mondovi, Stefano
Ignazio Maria Caldora, già governatore di Castel Aragonese
nella Sardegna. Era uno dei tre fratelli Caldora, Carlo e Mi–
chele, dei quali il primo fu comandante della Cittadella di
Torino e il secondo maggiore della Cittadella di Mondovi,
che si segnalarono nella battaglia dell' Assietta; e venne pure
fregiato dell'Ordine Mauriziano.
Eqves Stephanvs Ignativs Maria Caldora
Patritivs Montisregalis
Olim Castri Aragonellsis in Sardiniae Regno gvbernator
Obiit Tavrini die XXI aprilis MDCCLVII
Aetatis svae LXXII
In hac ecclesia P. O. S. P.
XXXV.
SS. TRINIT
À.
Nel 1577 Luigi Canalisio in un con alcuni suoi compae–
sani, Gaspare Vertua, Stefano Doveris, Alessandro Moda,
Giambattista Suigo, G. B. Croce, G. B. Agrate, Michele
Brunetto, Guglielmo Bacchi, Simondo Villa e Francesco Piazza
volendo emulare l'antica Arciconfraternita di Roma deno–
minata della Trinità, fondata nel 1548 in quella città da San
Filippo Neri, si rivolgevano al canonico Ludovico Tribù