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ss.

TRINITÀ

325

lazzo, e specie nei disegni che illustrano la descrizione della

Real Veneri a, opera del conte Amedeo di Castellamonte.

Georgivs Tasniere

Bisvntii in Bvrgvndia natvs

Animi integritate spectabili

Ingenii vivacitate clarissimvs

Scvlpendi svbtilitate singvlaris

Tanti viri viribvs indignata Parca

Dvm qvot heroes ab ipsa svblati

Tot eivsqve tabvlis acneis reviviscerellt

Ab vniversae Italiae dictionibvs

Vti graphicarvm colvmen

Collacrimarvm abstvlit

Anno MDCCIV die II

oct.

aetate.....

La seconda si riferisce ad un patrizio di Mondovi, Stefano

Ignazio Maria Caldora, già governatore di Castel Aragonese

nella Sardegna. Era uno dei tre fratelli Caldora, Carlo e Mi–

chele, dei quali il primo fu comandante della Cittadella di

Torino e il secondo maggiore della Cittadella di Mondovi,

che si segnalarono nella battaglia dell' Assietta; e venne pure

fregiato dell'Ordine Mauriziano.

Eqves Stephanvs Ignativs Maria Caldora

Patritivs Montisregalis

Olim Castri Aragonellsis in Sardiniae Regno gvbernator

Obiit Tavrini die XXI aprilis MDCCLVII

Aetatis svae LXXII

In hac ecclesia P. O. S. P.

XXXV.

SS. TRINIT

À.

Nel 1577 Luigi Canalisio in un con alcuni suoi compae–

sani, Gaspare Vertua, Stefano Doveris, Alessandro Moda,

Giambattista Suigo, G. B. Croce, G. B. Agrate, Michele

Brunetto, Guglielmo Bacchi, Simondo Villa e Francesco Piazza

volendo emulare l'antica Arciconfraternita di Roma deno–

minata della Trinità, fondata nel 1548 in quella città da San

Filippo Neri, si rivolgevano al canonico Ludovico Tribù