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I MARMI" SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO

Egli ebbe tre maschi ed una femmina. · Dei figli; Antonio

Francesco fu senatore; ma quel ramo si estinse in uno di

costoro. Notasi qui un esempio dei tanti sfregi dei demagogi

del tempo della dominazione francese che cancellarono il titolo

marchionale dall'epitafio, in un collo stemma gentilizio. L'in–

dicazione semplice sulla sua tomba era stata dettata da lui

stesso nel suo testamento, ed

è

questa:

Hic iacet

!ll~rc!li?

J oannes

Christophoris De Zoppis

Patritivs Alexandrinvs

Magnvs Sabavdiae can:

Cellarivs vixit

Annos LXXXII obiit Die

XX mensis

Febrvarii anno MDCCXL.

Ed a lato di essa vi

è

l'epitafio di uno de' suoi figli.

Hic iacet marchio

P etrv s Pavlvs De Zoppis filivs

Magni Cancellarii

Joannis Christophori

De Zoppis qvi obiit

Die V arrilis

MDCCLXVllI.

Tolta quest'infrazione dell' ordine cronologico, per nori

disgiungere dal p'adre il figlio, eccoci, seguendo la norma tenuta,

un ricordo di nipoti ad uno zio che fu benemerito del con-

comunemente eligendi et indi arbitrarsi equitatoriamente da amici comuni...

».

Arc7,ivio no/ari/e.

Nei libri mortuari della parrocchia di S. Agostino alla data 27 marzo

I740

leggesi un

«

funerale per regia disposizione celebrato dall' Università pe!

fu gran cancelliere marchese Gian Cristoforo Zoppi di S, Salvatore in

Monferrato, morto il

20

aprile e sepolto a S, Tommaso. A piedi del ca–

tafalco un cuscino su di un tavolo colla mazza e disteso

il

manto, nel

principio del quale la toga. Dopo la messa fece l'orazione il professore di

eloquenza (Gian Domenico Chionio da Monastero di Lanzo, forbito ed

elegante lezionista), e si terminò al mezzo tocco...

>l.