

322
I MARMI" SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
Egli ebbe tre maschi ed una femmina. · Dei figli; Antonio
Francesco fu senatore; ma quel ramo si estinse in uno di
costoro. Notasi qui un esempio dei tanti sfregi dei demagogi
del tempo della dominazione francese che cancellarono il titolo
marchionale dall'epitafio, in un collo stemma gentilizio. L'in–
dicazione semplice sulla sua tomba era stata dettata da lui
stesso nel suo testamento, ed
è
questa:
Hic iacet
!ll~rc!li?
J oannes
Christophoris De Zoppis
Patritivs Alexandrinvs
Magnvs Sabavdiae can:
Cellarivs vixit
Annos LXXXII obiit Die
XX mensis
Febrvarii anno MDCCXL.
Ed a lato di essa vi
è
l'epitafio di uno de' suoi figli.
Hic iacet marchio
P etrv s Pavlvs De Zoppis filivs
Magni Cancellarii
Joannis Christophori
De Zoppis qvi obiit
Die V arrilis
MDCCLXVllI.
Tolta quest'infrazione dell' ordine cronologico, per nori
disgiungere dal p'adre il figlio, eccoci, seguendo la norma tenuta,
un ricordo di nipoti ad uno zio che fu benemerito del con-
comunemente eligendi et indi arbitrarsi equitatoriamente da amici comuni...
».
Arc7,ivio no/ari/e.
Nei libri mortuari della parrocchia di S. Agostino alla data 27 marzo
I740
leggesi un
«
funerale per regia disposizione celebrato dall' Università pe!
fu gran cancelliere marchese Gian Cristoforo Zoppi di S, Salvatore in
Monferrato, morto il
20
aprile e sepolto a S, Tommaso. A piedi del ca–
tafalco un cuscino su di un tavolo colla mazza e disteso
il
manto, nel
principio del quale la toga. Dopo la messa fece l'orazione il professore di
eloquenza (Gian Domenico Chionio da Monastero di Lanzo, forbito ed
elegante lezionista), e si terminò al mezzo tocco...
>l.