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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO

l'archidiocesi di quei giorni dalla Commissione di governo.

«

Torino nove vendemmiaio (ottobre)

1800.

In

conseguenza

della premurosa istanza inoltrata dal cittadino Chiarle com–

missario generale di guerra acciò venga lasciata libera l'an–

tica chiesa della Missione per valersene ad uso di magazzeno

pei foraggi dell'armata v'invito cittadino vicario generale a

dare le più pronte disposizioni per fare rimettere le chiavi

della medesima chiesa a chi verrà per parte del suddetto

Commissario generale deputato...

»

(I).

Alla ristorazione quella

chiesa fu assegnata ai sacerdoti della Missione, che prima

abitavano nel loro convento annesso alla chiesa detta della

Concezione o delI'Arcivescovado, di cui non abbiamo tenuto

parola nell'odierno alfabetico, non essendovi epigrafi a rife–

rire. Tralaslate le monache della Visitazione nel monastero

di S. Chiara di cui abbiamo discorso a pagina 48, chiesa e

convento furono assegnati ai preti della Missione che ne

posseggono ancor oggi una parte. Sebbene molte notizie

sulla introduzione loro in Piemonte avvenuta nel 1656 per

opera del marchese Carlo Emanuele Filiberto di Pianezza,

abbiansi nella storia di Torino del Cibrario

(2),

che pub-

(I)

Archivio di Stato

-

Corrispondmza della Segreteria di Stato.

(2).....

1667 nel palazzo della nunziatura apostolica e sala delle udienze

presso

il

collegio de' gesuiti presenti Gio. Pietro Quintilio gentiluomo ro–

mano, mastro di camera et Gio. Nicola Boncore segretario di monsignor

nunzio e Francesco Antonio Toppia notaio di Perletto, conciossiachè sin

dal 1665 dal pio zelo dell'eccell ,mo sIgnor Carlo Emanuele Filiberto Giacinto

di Simiana, marchese di Pianezza siano stati introdotti e fondati in questa

città i sacerdoti della Congregazione del,la Missione per far missione nello

Stato di Piemonte, ma perchè

il

loro Instituto si stende di più ad aver

cura de' Seminarii, nei quali s'instruiscano nelle scienze e s'incaminino

alla perfetione dell' ecclesiastica disciplina i chierici e sacerdoti acciochè se

ne possa stabilire uno in questa città e dare

ii

mantenimento necessario ai

sacerdoti della detta Missione che ne avessero la cura, l'anno 1662 scorso

col mezzo ed istanza e richiesta di S. A. R. è stata unita la chiesa par–

rocchiale dei Santi Stefano e Gregorio volgarmente detta di S. Rocco di

questa città con tutti

li

beni e redditi a detta chiesa parrocchiale spet–

tanti e da essa dipendenti con facoltà di poter permutare una piccola ca–

scina spettante a detta cura esistente nelle fini di questa città nella regione