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PREFAZIONE

altrettanto faticoso, venga alla luce a pro' degli studiosi e sia condotto maestre–

volmente da due colleghi la cui dottrina, solerzia e perseveranza sono così ' ben.

note e giustificate.

«

Prego gli egregi colleghi, signori Manno e Promis di avermi sempre per

loro

sinceramellt~

Devoto ed affezionalo collega

FEDERIGO SCLOPIS •.

Vennero pure sollecite, incoraggianti e confortevoli le invocate appro–

vazioni di ques ta nostra benemerita Deputazione; ma si entrava in quel

tratto di via che non soltanto nei proverbi è lungo e difficile: quello dal

detto al fatto.

La mia antica preparazione era stata lunghissima e, posso dirlo, di–

ligente. Se ne aggiunsero nuove in comune e passarono quattro anni;

quindi si dovette pensare alla scelta dèl metodo.

Il nostro sillabo poteva darsi in ordine alfabetico, scansando fatica;

oppure faticando disporre la materia in ordine sistematico. Si elesse ben

inteso, la via lunga e studiammo sul modo' di tracciarla; ma qui inco–

minciarono le dolenti note.

A

prima vista sembrerebbe naturale che quello dovrebbe riputarsi

metodo acconcio e pratico, che più si accostasse alla perfezione filosofica

della logica genealogia delle idee e che tutte presentasse queste legioni di

notizie spartite in simmetriche e proporzionate coorti, e queste divise in

necessarie centurie, ' da suddividersi in pronti manipoli. Epperò si diede

una scorsa ai vari sistemi di classificazione metodica da quelli del Gesner,

dell'Eulero, dell'Raller , degli enciclopedisti ai nostri recenti del buon

Ilari, di Francesco Palermo e di Tommaso Gar, e cogliendo da tutti il

più bel fiore, uno se ne componeva che filosoficamente e storicamente

sembrava ottimo per regolarità, per disposizione, per economia di pro–

porzioni e per logica di gerarchia . Ma quando ci provammo a popolarlo

di notizie e farle entrare in fila in queste compassate colonne; ci tro–

vammo negli imbarazzi di quel bibliotecario novizio che dovendo ordi–

nare una grande libreria, ne commetteva senz'altro gli scaffali allo sti–

pettaio

e

poi trovava che i libri non ci entravano.

Mi risovvenni in blJon punto dell'arguto ed espertissimo bibliografo

Giacomo Carlo Brunet. Anch 'egli per la sua ammirabile

TabLe méthodique,

ehe ria ssume l'impareggiabile

Manuel du libraire et de l'amateur des

livres,

erasi provato a valersi dei sistemi filosoficam ente rigorosi, ma poi