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avvisando, che colle Sovrane disposizioni del lO gennaio 1848.
e 2 febbraio 1852, confuse con quelle dello Stato essendosi
le sostanze dell'Università, tolta si era a questa la perso–
nalità civile, mossero per ciò lite circa la validità del te–
stamento, e conseguentemente dovette l'eredità essere am–
ministrata da uno degli esecutori testamentari sino a che i
tribunali pronunziati essendosi in favore dell'Università, il
Governo, appoggiandosi alle sovraenunciate disposizioni
2 febbraio 1852, prendeva a nome delle finanze nazionali
possesso di tutte le sostanze spettanti all'eredità col mezzo
del Ricevitore Demaniale di Torino, per amministrarle
esso stesso, e convertirne i proventi secondo le espresse
volontà del Testatore.
Nell'anno 1865, pertanto poterono solamente aver prin–
cipio di esegui mento le disposizioni del compianto commen–
datore Dionisio. In detto anno si cominciò conferire i
cinque premi annui indicati nel suo testamento (1), e nel
1866, a fondare due posti gratuiti nel Regio Collegio Carlo
Alberto pegli studenti delle Provincie, ed altri due nel 1867,
con riserva di aumentarne il numero, quando, compiuta la
liquidazione dell'asse ereditario, vi risultasse una rendita
tale ancora disponibile da poter ciò fare, e nel · 1872 infine
a conferire il premio triennale di lire duemila quattrocento
a quegli che nel concorso se ne mostrò più degno .
Di tal modo camminarono le cose sino al novembre 1876,
allorchè
il
Ministro delle Finanze ebbe, in seguito a ripe–
tute osservazioni per parte del Consiglio Universitario, e
della Facoltà di Leggi, a riconoscere che il patrimonio come
sopra pervenuto all'Università non potevasi considerare fra
quei beni che il Demanio amministra per effetto e nei modi
del sovracitato
R.
decreto 2 febbraio 1852 e quindi lo re–
stituì mediante atto di riconsegna firmato il dì l omaggio 1877
in Torino tra
il
Rettore dell'Università e l'Intendente di
Finanza.
(I)
Ora sono ridotti, come lo furono pure gli anni di corso della
Fa coltà di Leggi, a quattro, cioè, tre di lire
250
caduno, ed lino di
lire
350.