Un’altra prova che la scoperta è mia e che
il nuovo fortunato scopritore è arrivato a sco
perta fatta. Nel Catalogo delle fotografìe dei
fratelli Alinari (Firenze, 1873) la scoperta si
attribuiva al cav. G. Milanesi, e s’infiorava la
dichiarazione con un madornale sproposito, di-
cendovisi che il Mola,
vissuto nel sec. X V II,
aveva operato l ’Elmo e lo Scudo per Fran
cesco I,
morto nel 1547 ! !
F igurati, lettor
mio, se io potevo tacere ! Scrissi subito nel
giornale — IL CONTE CAVOUR — una let
tera ai signori Alinari rivendicandomi la sco
perta, notando l’errore storico cronologico pel
personaggio cui si dicevano appartenuti, e
dando loro la nuova dichiarazione di quelli
arnesi militari, da mettersi nella ristampa
del Catalogo. E que’ signori gentilissimi me
ne ringraziarono, promettendomi di surro
garla all’ altra quando avessero a farne una
nuova edizione, e mi mantennero la parola.
Trascrivo le parole dal Catalogo pubbli
cato nel 1876 : «
L ’ E
lmo
e lo
S
cudo
di mara-
« viglioso lavoro, già detti di
Francesco I
«
di'Francia
ed attribuiti al
Cellini;
ma
« dal capitano Angelucci, di artiglieria, che
« li giudicò opera del secolo X V II, rivendi-
< cati (
Ms. Magliab. di n° 16, ann. 1642,
«
p. 20)
all’ intagliatore di monete e cesel-
*
latore
Gaspare Mola da Coldrè,
che li
« eseguiva per i Medici dal 1611 al 1642 ».
Ora sta al preteso scopritore il citare, come
ho citato io, fatti e documenti che rivendi
chino a lui questo merito, ed io glie lo ce
derò interamente.
— 264 —