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due cammei. E, andando avanti colle indu
zioni, trovando registrato sotto la data «
Ver-
cellis die octaua mensis jun ij 1555
» una
patente di Maestro delle monete in Aosta
«
Dilecto fideli
n.roNicolao Vialardo de
Saluzolia »,
penso che
Antonio
sia figliuolo
di Nicola, o almeno della stessa famiglia.
Pag. 152. —
Cofanetto smalto di Limo-
ges
— . Anche qui il signor
G
onse
cade in
errore. « Un petit coffret en émall de Limo-
t ges (collection du roi), du meilleur style
<ì
du XV* siècle, reproduit en 1875 dans la
«
Gazette des Beux Aris ;
» (
Ivi
p. 84).
Il Cofanetto non è del XV ma del X V I se
colo, ma certo è
du meilleur style italien,
sebbene sia opera, a quanto pare, di smal
tisti limosini.
Pag. 175. —
Scatola per ostie
, ecc. — .
In un libretto col titolo —
Visita al Museo
di avori in Fabriano
(Fabriano, 1841) —
del
fu
prof.
C
am illo
R
am e lli
, intorno a
questa scatola si legge, a p. 8, quanto segue.
c Sostenuto da quattro lioncini, che reg-
« gono l ’arma della reai Casa di Braganza »
(che il Catalogo dice, e il signor
G
onse
ri
pete : di
Aragona ! )
con sopra la Croce del-
« l ’Ordine di Cristo istituito nel 1319, e la
c S. Maria di Evora, che n’è la protettrice,
« un
Repositorio
tu vedi adorno di bassi-ri-
« lievi, che le arti
portoshesi
presenta nel
« punto, in cui avvilite stettero sino al se-
« colo X V per la dominazione dei
Mori,
non
« usi a rappresentare umane figure a causa
c dei loro religiosi principj ».
Pag. 178. —
Giove, lavoro greco
ecc. Il