Table of Contents Table of Contents
Previous Page  16 / 1769 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 16 / 1769 Next Page
Page Background

LA PORTA PALATINA, MONUMENTO CAPITALE DI ROMANITÀ IN PIEMONTE

Fig.

2

- T o r r * o r iw t t l i M i a P o r t a P a la t in a

bilmente di poco più antico, non possono non tener

dietro, in ordine di tempo, alla costruzione della

prima cinta urbana di Torino.

La porta settentrionale della città, unica porta

superstite delle quattro porte, in tutto simili, aperte

simmetricamente ai quattro lati del rettangolo ur­

bano, segnava uno dei limiti della più importante

arteria stradale fra quelle che percorrevano l'abitato

da sud a nord

(kardine

s), e perciò appunto, prendeva

il nome di

kardo maximus.

Da codesta porta setten­

trionale moveva una via suburbana che valicando la

Dora sopra un apposito ponte di pietra, costeggiava

la riva sinistra del Po. e per Chivasso, Industria,

Trino, conduceva a Pavia (antica

Ticinum

): donde pie­

gando a sud-est, si congiungeva con la Via Emilia, e

quindi con la Flaminia, terminante a Roma. La deno­

minazione, anche se non originaria, di " porta Ro­

mana " , precèdette di secoli la denominazione cor­

rente, d'origine umanistica, di Porta Palatina. Di

restituzione moderna è poi il titolo di

Porta principali

s

sinistra

dell'abitato antico (I).

Codesta porta urbica superstite consta oggi sem­

plicemente di due alte to rri, volgarmente dette le

“ Torri Palatine " , e di un muro rettilineo il quale

occupa il vano tra le due to rri. Le quali. costruite

pei- intero in materiale laterizio di ottima fattura,

come il muro centrale, presentano alla vista una

struttura poligonale, quasi rotondeggiante,

s

sedici

lati, e piantano su basi quadrate, caratterizzate da

uno sviluppo rastremato piramidale. Ciascuna torre

Fio. 3 • T e r r a n i r M i n t i l i M a P » c u M a t l a a

presenta tuttora le pareti traforate da quattro ordini

di feritoie, del tipo di strette finestre arcuate, aperte

alternatamente sui lati del prisma. Già gravemente

danneggiate all'intorno, le torri appaiono oggi rap-

pezzate in più punti e modernamente restaurate:

mancanti entrambe del coronamento originario (2)

(figg. 2 e 3).

La torre orientale è addirittura mutila in alto.

La torre occidentale, terminata da un coronamento

merlato a cornici di pietra, è di assai moderno re­

stauro. Un raro documento fotografico (fig. 4) ci

presenta la Porta Palatina quale appariva in seguito

a quel restauro, con le due to rri ugualmente rifin ite .

Nei moderni tentativi di ricostruzione poi, ha regnato

sempre qualche incertezza riguardo a ll’altezza origi­

naria delle to rri e della relativa merlatura. A giudicare

però dall'altezza delle to rri che fiancheggiavano la

supposta

Porta Decumana

a Piazza Castello (Palazzo

Madama), ciascuna torre doveva possedere cinque

ordini di.fentoie, e raggiungere un'altezza non infe­

riore alla trentina di metri (3).

Il muro centrale di collegamento

delle to rri è

attraversato da tre ordini di aperture. A l

piano delta

strada antica, tuttora provveduta del

lastricato ori­

ginario romano, si hanno le quattro

maggior i aper­

ture, o

fòrnici, per

il

traffico stradale: due più ampie

al centro (altezza m. 5.74,

larghezza m.

357)

per

II

passaggio dei veicoli; simmetricamente due più pic­

cole ai lit i (altezza

m. 3,37;

targheoa

sa. 1,72).

per

i pedoni, la forte soprastevanons moderna

éà

piano