LA PORTA PALATINA, MONUMENTO CAPITALE DI ROMANITÀ IN PIEMONTE
mente aperte dalla parte interna, dai piedi alla som
mità. Un solo fòrnice vedesi sommariamente accen
nato nel corpo di fabbrica centrale. A lato del fòrnice
sono indicati due corpi di fabbrica minori, occupanti
il vano dell'antico
cavaedium.
Il bastione esterno più
prossimo alla Porta e a oriente di questa, appare
sistemato a giardino (" Viridario" del Duca).
Alla fig. 9 si riporta parte di altra tavola della
medesima opera, con veduta panoramica della città
e le torri Palatine ben riconoscibili. Qui però il tondo
o poligono delle torri è completo. Poiché questo
secondo disegno è all ‘incirca contemporaneo del pre
cedente, vi è da ritenere che I artista — il quale non
si identifica con l'artista della tavola precedente —
abbia ricompletato di suo arbitrio le torri. Anche
della posizione del ponte di legno sul fossato, si
dànno, nelle due tavole, soluzioni diverse. Più rispon
dente al vero ci pare la prima delle tavole citate (27).
A sintesi e conclusione delle mutate esigenze della
viabilità e della difesa cittadina, ha luogo, in data
20 maggip 1724, la cessione formale della “ Porta
Palazzo vecchia " da parte del re Vittorio Amedeo II
" alla Città di Torino " . Il relativo atto legale di
cessione, contenente un’ampia descrizione dello stato
delle torri (Documento n. 2, in
Appendice),
delinea
un quadro fedele, per quanto sommario, del monu
mento. Delle due torri “ di struttura antica, rotonda,
con sedici angoli ” , la prima riguardante verso po
nente risulta " aperta con mancamento di muraglia ”
verso mezzogiorno, d'alto in basso, con tetto di
copertura a tutta la rotondità della torre, “ minac
ciante rovina, vedendosi fissurata in più luoghi con
quattro ordini di finestre o feritoie, e pavimento
moderno al primo piano.
Il muro di mezzo (•' interturrio ” ) è descritto
come avente semplicemente due porte “ una de'
quali serviva di uscita dalla presente Città quale era
denominata la Porta Palazzo vecchia Sopra la tra
beazione o fregio " e superiormente a dette porte
si vedono nell'istessa muraglia sette aperture di
finestre... ritrovandosi in mezzo alla suddetta mu
raglia un rotondo rappresentante il nome di Gesù
con basso rilievo in stucho dipinto di color celeste "
(il qual bassorilievo aveva infatti occupato il vano di
due della serie originale di nove finestre).
Quindi “ altra torre dell'altezza, grossessa (sic) e
con l'aperture, ossia mancamento di muraglia, e fes
sure, ordine di finestre, coperto e nel stato
(sic)
dell'altra torre sovra descritta con " un sollaro...
che#s'allega come avanti costrutto per parte della
Città " .S i descrive ancora il proseguirsi a levante
dell'opera muraria " formata di fresco
Inoltre
veoio mezzogiorno si vede altra reparazione fatta
Fig. 9 - fin o n u n t M
d m itM t t silo
Porto Palatino (da est) (da
Theatrum Sabaudioe
cit.)
Amedeo I (1630-1637) la Porta Palazzo nuova ricevette
il nome augurale di ** Porta Vittoria " .
Certi interessanti particolari della Porta Palatina
si ricavano da una tavola in rame, di finissimo disegno
(fig. 8) contenuta nel
Theatrum
S
abaudiae,
pubblicato
ad Amsterdam nei 1682. In codesto disegno le
classiche torri della Porta Palatina appaiono alla
vista, per la prima volta, come sezionate e sven
trate, con mancamento di muro dalla parte interna,
a mezzogiorno. Era infatti costume assai diffuso, in
età medioevale, che le torri murali fossero intera-