Table of Contents Table of Contents
Previous Page  161 / 1769 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 161 / 1769 Next Page
Page Background

GIUSEPPE DE

MA/STRE

torio Amedeo II, espertissimo nell’arte di " qonnattre

et d’employer les hommes Ed egli ne aveva intanto

35! Allora il Re si commosse e lo rimandò a Chambéry

senatore.

I I .

Era la vigilia del 1789. Egli pure, come infiniti

altri del suo ceto, aveva lungamente giuocato alla

rivoluzione, non solo negli amichevoli ritrovi e nei

convegni massonici (6), ma anche nei discorsi ufficiali

davanti al Senato, nel 1775, nel 1777 e nel 1784.

Perciò applaudì, nel giugno 1788, agli Stati generali

di Vizille come alla fine del dispotismo ministeriale e

all’aurora della libertà. Ma, nel 1789, il suo orgoglio

di casta si ribellò improvvisamente contro le pretese

del terzo Stato a Versailles. " Qu'est-ce qu’une nation?

C'est le souverain et l’aristocratie ” . E quando l'azione

violenta si sferrò sulle piazze e per le campagne fa­

cendo sentire il suo grido selvaggio sin sulle rive del

lago di Bourget, la sua collera non ebbe più freno:

,. Mon aversion pour tout ce qui se fait en France

devient de l’horreur... La France est pourrie... Ce

qu’il y a de vraiment déplorable c ’est que le mal est

contagieux et que notre pauvre Chambéry est déjà

bien taré ” (7). S’agitavano infatti qua e là, istigati

dalla Francia, i novatori, nè le autorità regie parevano

saper dominare una situazione che s'aggravava pauro­

samente ogni giorno. Chi avrebbe salvato la Savoia

dall'anarchia? Egli chiese il posto d'intendente gene­

rale, ma ebbe un rifiuto: si offrì ministro a Ginevra,

ch’era un centro di propaganda rivoluzionaria, e fu

ugualmente respinto. Teneva allora il portafoglio degli

esteri il conte d’Hauteville, ch'era savoiardo, ma

questo continuo esibirsi non poteva fare buona im­

pressione in nessuno.

Nell’estate

1792

incominciò a correre la voce di

prossima guerra. Dal secolo

XVI

la Savoia non aveva

mai potuto essere efficacemente difesa contro la

Francia, e perciò era d’attendersi che, iniziate appena

le ostilità, i sanculotti arrivassero a Chambéry a por­

tarvi la rivoluzione. Allora i nobili abbandonarono,

l’un dopo l’altro, gli aviti castelli per rifugiarsi sul

lago Lemano o in Piemonte. Il De Maistre non si

mosse. Sperava che le truppe regie facessero resi­

stenza e riuscissero a respingere l’invasore; ma il 22

settembre, due giorni dopo Valmy, il gen. Mon-

tesquiou entrava, senza colpo ferire, in Chambéry e,

in quel momento stesso, gli ultimi ritardatari prende­

vano, sotto la pioggia, la via del P. San Bernardo in

cerca di un sicuro asilo ad Aosta.

Je pars tur le chevai de mon bcau-frèr* Constantin. Couché à

Anneri. - 23,

diné à

Faverges: je m’arrète un mstant

à

l’abbeye de

Tamien et je vais coucher à l'HApital. - 24. je pan à 2 heurat du

matin et j'arrtve ver* In 9 heures à MoOtien d'où mafemme venait

de partir avec mon frtre le Doyen, me* deux enfant» et me* domea-

tiques; je vais les joindre et nous couchora au Bourg de Scez.

dmz

teCuré

nou»somme»fort b«en rega. - 2S. peawge du St Bernard.

Tourmente. Ma

et w n en^s^ìts so^^^^^ent beeuco^^^^. Couché

à

u TWyiu. rniirfcia HahniimMi

Il 27 era ad Aosta, e di là venne due volte a Torino,

sempre con la speranza di un alto posto nel governo

o nella diplomazia, ma, nuli'avendo ottenuto, si ras­

segnò finalmente, il 28 dicembre, ad abbandonare le

rive del Po per riunirsi con la sua famiglia. Proprio

allora sua moglie attraversava il

G.

San Bernardo,

diretta, coi figli, a Chambéry. Ad Aosta, intorno al

Duca di Monferrato, erano molti emigrati francesi e

savoiardi, pieni di ardore bellicoso, risoluti a non

rientrare in patria se non sotto la bandiera del Re.

Il De Maistre rimase incerto per qualche giorno, ma

poi lo vinse la paura di perdere la sua casa e le sue

terre e, il 4 gennaio 1793, prese a sua volta la via

del

G.

San Bernardo.

Il

12

rientrò in Chambéry. • Je vais me présenter,

en arrivant, à la Municipalité. Novus rerum nascitur

ordo! ” . Sembrava dunque disposto a rimanere. Ma,

già il

20: “

Je monte ma première garde à la maison

commune. Une belle question serait de savoir si je

monterai la deuxième ". In quei giorni veniva al

mondo la piccola Costanza, poi duchessa Lavai Mont-

morency. Ma come rassegnarsi a non pensare ciò

che si vuole e _.. dire ciò che si pensa? Luigi XVI

era stato ucciso a Parigi e la persecuzione religiosa

si scatenava ora nella Savoia. Egli volle esaltare i sen­

timenti realisti e sabaudi dei suoi concittadini, e

scrisse un’Adresse de quelques parents des militaires

savoisiens à la Convention, che spedì al Mallet du Pan

a Ginevra affinchè ne procurasse la stampa e poscia

la diffusione. Ma tosto si rese conto che la paternità

di quell'opuscolo non sarebbe rimasta lungamente

ignota. Pur nella tragedia di quei giorni continuava

a leggere senza riposo, annotando, trascrivendo e

riassumendo ad appoggio della sua memoria ch’era

di per sé portentosa. Nè trascurava gli scritti masso­

nici e la teosofia martinista. Poco innanzi s'era entu­

siasmato per L’Homme de désir: il 21 febbraio 1793

scriveva nei suoi Camets: “ J ’achève la lecture de

L’Homme nouveou par M.r de Saint Martin Il di se­

guente usci di casa, rassegnato questa volta ad un

lungo esilio, diede un ultimo sguardo alla sua vecchia

Chambéry in berretto frigio e s’incamminò, con due

preti, verso Ginevra. Era prossimo a compiere i

quarantanni. La sua vita incominciava allora.

III.

Nel marzo si stabili a Losanna, dove poi lo rag­

giunse la moglie coi figli. Si stringeva in quei giorni

la prima coalizione, e d’ogni parte si minacciava alla

Francia il

dies ime.

Nella Savoia molti tra la borghesia

avevano aderito alla repubblica, ma gii abitanti defle

campagne erano accorsi in massa all'appello del He

e, a lui fedeli, “ consentirent à voir du hèutdesAlpes

leurs proprietés ravagées ” . E bennolo l'episodio dei

reggimento di Moriana, narrato dai Costa di Beau-

regard. *•Si la nation conftsque mes bèens ” , cori

m

soldato a sua moglie. **tàche de sauver mon mulet:

tumeurs mcs

xrovs eniinxs

qggui cini

«

iv iin v

-a

Jm

-‘ -