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CESARE SCHIAPARELLI MAESTRO DELL'ARTE FOTOGRAFICA

negli altipiani; La battaglia del Piave; La battaglia

di Vittorio Veneto, e l’ultima 24 Ottobre, 25 Di­

cembre 1917, opera di rilievo, per l'appassionata fedele

esposizione, nella letteratura di carattere militare,

ispirata da quella suprema prova per le nostre armi,

e che ha riscosso e gode di non poco consenso ed

interesse non solo negli ambienti militari.

Lo Schiaparelli ovunque prese parte all’estero a

manifestazioni ufficiali non trascurò alcuna occasione

per tener alto il prestigio dell’Italia e non può dimen­

ticarsi quanto ispiratamente esaltatrice fu. a Parigi,

la sua parola nel ricordare alla Francia, sul finire di

un grande banchetto (1926), presenti ministri e de­

putati francesi, i nostri ottomila gloriosi Caduti a

Bligny ed auspicando l’unione delle due nazioni per

la difesa della civiltà latina.

Presidente da lungo periodo di anni della Società

Fotografica Subalpina è dovuta a lui l'iniziativa delle

scuole fotografiche popolari istituite dalla Società

stessa. Già Vice-presidente del Circolo degli Artisti,

questo ente sempre lo trova fervido, amoroso ani­

matore in ogni circostanza e con cuore poi pro­

fondamente generoso quando l'arte s’associa alla

filantropia per qualcuna di quelle manifestazioni di

aristocratica bellezza che la schiera valorosa dei nostri

artisti sa creare con sempre peregrina fantasia e

genialità.

É pure Consigliere della Società Promotrice delle

Belle Arti, l'istituzione gloriosa che nei passati anni

si servì della sua artistica opera per l'esecuzione di

pregevoli fotoincisioni degli albums e cartelle desti­

nate, quale ricordo delle esposizioni, ai soci. Fra le

varie ricordiamo la riproduzione dell'opera di Lo­

renzo Delleani Spes nostra salve, certo fra quelle che

potevano essere più particolarmente sentite dallo

Schiaparelli.

Anche del Consorzio delle Biblioteche, recente­

mente scioltosi, fu Vice-presidente ed Ispettore delle

Biblioteche stesse fra i più scrupolosi e l'opera sua

ben si distinse per l'assiduità della vigilanza e lo

spirito d'iniziativa con cui anche in quell’ente acquistò

reali benemerenze.

Deve pure essere ricordato che, sempre a proprie

spese, fondò una biblioteca popolare in Torino ed

una scuola di disegno a mano libera nella quale i

ragazzi delle scuole elementari, che dimostravano

spiccate tendenze artistiche, erano guidati da valorosi

esperti insegnanti; scuola, che cessò di funzionare

dopo pochi anni per diverse ragioni.

La medaglia d'oro di prima classe per i bene­

meriti dell’istruzione popolare premiava infatti il suo

costante interessamento alla cultura del popolo.

• * *

Questa l’elettissima attività di Cesare Schiaparelli,

industriale, fotografo, artista, scrittore, filantropo,

per il quale il più alto elogio può essere rappresen­

tato, dopo quanto abbiamo già registrato, dalle poche

parole - prova d’una profonda coscienza di quali

devono essere i doveri per un’esistenza veramente vis­

suta, ed altruisticamente, ed ancora tutto un sereno,

limpido programma di cui attendiamo fiduciosi ed

ansiosi lo svolgimento - che recentemente abbiamo

potuto udire da lui stesso: non ho più che poco da vi­

vere, non devo perdere un minuto per poter dire d'aver

da buon italiano impiegato il mio tempo.

V ITTO R IO FALLCTTI