Table of Contents Table of Contents
Previous Page  850 / 1769 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 850 / 1769 Next Page
Page Background

Nuova Sede:

Ingrano principale

di lire 3975 per la pensione e il vestiario delle 15

Figlie (in ragione di lire 265 caduna), ammesse per

suo ordine a godere le piazze già istituite dai suoi

predecessori nella pia Opera (R. Viglietto 1° feb­

braio 1815). Pochi anni dopo (R. Viglietto 12 agosto

1817) la pensione delle figlie di regia nomina veniva

aumentata di L. 1718 (lire 432 ognuna). Con

Regio Viglietto 18 luglio 1815 S. M. Vittorio Ema­

nuele I, preso atto che, «mancando, quali più quali

meno delle medesime Opere Pie, della necessaria

sussistenza», approva il riparto «trasmesso dalla

Regia Delegazione sulli Spedali ed Opere Pie, e ne

assegna il pagamento nelle accennate somme...».

Da quell'epoca ad oggi la nostra Opera ha sempre

goduto dell annuo assegno perpetuo di L. 1500,

attualmente pagato dal Municipio di Torino, in base

alla Convenzione tr» Governo e Città, stipulato il

20 dicembre 1850, ed approvato con Legge 26 di­

cembre 1851.

La prima amministrazione regolare, dopo la re­

staurazione fu presieduta dal Conte Gioachino Cor­

derò di Roburent (1815-1817), cavaliere della SS. An­

nunziata, il quale ebbe a suoi collaboratori il marchese

Cesare Taparelli d’Azeglio, l’aw. Giuseppe Sobrero,

il can. Celestino d'Aste di Somano e il teol. Lorenzo

Conterno. Richiamati in vigore gli antichi regola­

menti l’Opera della Provvidenza riprese la sua bene­

fica attività; ma con quelle modificazioni che la pro­

fonda trasformazione sociale;

dovuta

alla Rivoluzione,

aveva rese necessarie. Così, a poco a poco, accanto

al laboratorio-scuola, che aveva costituito l’attività

principale, se non unica, dell’Opera, prende sempre

maggiore sviluppo il Convitto, che viene frequentato

da fanciulle della media borghesia. Esse imparano i

lavori femminili che sono necessari in una famiglia,

ma nello stesso tempo non trascurano quell’istru­

zione di cui si sente sempre di più il bisogno.

Per queste successive modificazioni l’Opera della

Provvidenza, da ricovero di povere fanciulle, si tras­

formò insensibilmente in una Casa di educazione

delle fanciulle della classe media, le cui famiglie, per

deficenza di mezzi, non potevano collocarle negli

educatori privati nei quali la pensione era assai più

elevata.

Al Conte Gioachino Cordero di Roburent suc­

cessero nella Presidenza dell’Opera, S. E. il Marchese

Filippo di San Marzano (1827-1828), S. E. il Marchese

Carlo Porporato di Sampeyre (1830-34), S. E. il conte

Filippo Garretti di Ferrere (1834-1851), tutti cava­

lieri della SS. Annunziata. A cominciare dal 1851,

in seguito al ryjovo ordinamento delle Opere Pie,

fu abbandonato per quello di Presidente il titolo di

Protettore sino allora usato per designare il capo

dell’Opera della-Provvidenza.

Particolarmente benefica per il nostro Istituto fu

la lunga presidenza di S. E. il comm. Federico Colla

(1851-1861) Presidente della Corte dei Conti e Se­

natore del Regno: a lui seguirono il comm. Carlo

Cagnone (1861-1863), il conte Ottavio Thaon di

Revel (1863-1868), il comm. Alessandro Pemati di

Momo (1868-1870) tutti senatori del Regno. Si ebbe

quindi la lunga presidenza del benefico comm. awo-

I DUE SECOLI DI VITA DEL R. EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA