Table of Contents Table of Contents
Previous Page  1559 / 1981 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 1559 / 1981 Next Page
Page Background

dello spirito, ai quali per tanti anni manca di ri­

spetto». di proclamare vani arbitri « i limiti che

ponemmo per bisogno di distinguere e di fissare pe­

riodi ». idielle a ogni irrigidimento e incasellamene

del libero fluire dello spirito.

Dinanzi all'opera poetica, A. Farinelli cerca soprat­

tutto il contatto con la poesia e. attraverso alla poe­

sia. con l'anima del poeta che crea. E, se per que­

sto gli porgono indispensabili elementi di informa­

zione e orientamento il materiale biografico e sto­

rico raccolto, a questo contatto non giunge se non

nella pienezza dell'anima commossa, quando al giu­

dizio si congiungano la sensibilità, la fantasia, che

gli evochino palpitante la figura del poeta nel suo

travaglio umano e artistico, che entro di lui ne ri­

creino l'opera in cui quel travaglio si è espresso.

Di qui il campo e i caratteri della sua critica. Se

egli da giovane si cullava in « pazzeschi sogni » di

scrivere enciclopedie, e colossali storie di rapporti

letterari tra i popoli, ben presto ha dovuto avvedersi

che in arte tutto ha la sua ragione nell'intimo del

poeta che crea, che al di sopra di tutto è la persona­

lità del poeta stesso, il crogiolo in cui soltanto la

materia grezza, varia e molteplice si riscalda e fonde

e colorisce in poesia: « il più intenso respiro per la

scienza. per l'arte, per ogni attività dello spirito è

nella vita intima, raccolta e meditabonda... Terremo

conto degli eccitamenti e degli stimoli: ma se non

è certa predisposizione negli animi ad accoglierli,

lutto rimarrà infecondo e cadrà come peso inerte ».

dosi. >e A. Farinelli ci ha dato opere ricchissime

di erudizione, — ove, peraltro, non è mai l'erudi­

zione per l'erudizione, bensì come specchio di cul­

tura e di vita, — la sua critica è però prevalente­

mente una ricerca della personalità, e il genere da

lui prediletto è la caratteristica, si restringa questa

ncU'ambito di un breve saggio evocativo, come i

discorsi su Foscolo, Mistral, Ariosto, Goethe, Liszt.

Leopardi..., si allarghi invece in volume, come

il « Bvron », il « Beethoven », il «Goethe ». il

« Hebbel ». E ove, nell'ampiezza degli orizzonti per

cui spazia, non si limita a una personalità, ma si

pone di fronte a una scuola, come nel « Romanti­

cismo in Germania », o di fronte a tutta una mani­

festazione spirituale, che quasi non conosce confini,

come nel « Romanticismo nel mondo latino », sono

pur sempre le singole personalità che lo incatenano,

e. tra personalità e personalità, non già contatti

esteriori, ma le profonde consonanze spirituali.

Ricerca della personalità non vuol dire infatti per

lui ricerca della sola personalità poetica, bensì, più

largamente e profondamente, ricerca della totale

personalità umana e artistica: che il Farinelli non

ha mai indulto a una critica esclusivamente estetica,

ma. pure sensibilissimo a ciò che è poesia e ch'egli

sa ben distinguere dalla non poesia, ha sempre cer­

cato, nell'opera poetica altresì e non meno un con­

tenuto ideale, ciò che soltanto rende la poesia la

più comprensiva espressione della nostra umanità.

Se nelle «Franche parole alla mia nazione», sorte

dal suo turbamento e dalla sua passione al chiudersi

della grande guerra, è l'espressione più completa

delle sue idealità umane e civili, queste idealità ri­

scaldano ogni sua pagina, ed egli non le perde di

vista mai nella sua indagine, sia che combatta i folli

errori che staccano l'uomo dall'uomo, che oppon­

gono i fratelli ai fratelli, sia che ricerchi la parola

umana che ogni poeta ha saputo dirci, tramutata in

bellezza, e ne tragga luce e incitamento. Onde il

profondo carattere educativo della sua opera, che

10 già ponevo in rilievo, uscito da non molto dalla

sua scuola, illuminando la figura del Maestro; onde

11 suo generoso impeto suscitatore, per cui non po­

teva non auspicare e sentire e accompagnare il ri­

sveglio e l'affermazione della nuova giovinezza d 'I­

talia: «Sono guasti i pretesi sostegni della società,

e noi li rifiuteremo; e la gioventù che ci è affidata,

e

che vogliamo forte, libera, sana e sincera, offrirà

le basi di una società nuova, che non soffrirà crollo

e

avrà vita verace».

Tutto fervore di sentimento e fantasia, si direbbe

che ogni opera critica del Farinelli scaturisca da

una emozione iniziale: e alcune conservano traccia

di tale origine nel titolo stesso: « Dai'*" * le stelle».

« Der Aufstieg der Seele bei Dante», u i_ olisse del-

l'Oceano », «Saluto a un compagno che trasmi­

gra »...; ma anche ove il titolo non tradisce tale ori­

gine e il carattere dell'opera, questi si rivelano

subito alle prime pagine da mille segni, dal calore e

colore, dal movimento e dal tono della parola, dal­

l'atteggiamento personalissimo dello scrittore, tal­

ché, qualunque sia il suo oggetto, qualunque il poeta

o l'opera su cui si sofferma, sempre egli è dinanzi

a noi. con la sua spiccata inconfondibile perso­

nalità.

Senza intima, totale partecipazione, senza piena ade­

sione del cuore e della fantasia oltreché dell'intel­

letto, al Farinelli non é possibile scrivere: e scri­

vere è per lui comporre, creare. Se quindi voi

cercaste in lui, nonostante la sua favolosa dottrina,

quella copia e determinatezza di notizie e di dati,

che formano l'ambizione del ricercatore e dello sto­

rico, vi trovereste disingannati. Ed io ricordo come

ebbi a stupire dello stupore del buon Muncker, di

cui seguivo le lezioni all'Università di Monaco di

Baviera, perchè nel «Hebbel » del Farinelli, — del

resto da lui apprezzatissimo — non era la data di

nascita del poeta! AI che non mi fu difficile rispon­

dere che in qualunque storia della letteratura la si

poteva trovare, che certo la conoscevano quanti po­

tevano interessarsi dd Hebbel (e se anche non la

conoscevano con precisione, non era poi gran male).

Gli è che il Muncker era agli antipodi del Farinelli :

un uomo tutto cervello e niente sensibilità, un mi­

nutissimo e, diciamo pure, aridissimo schedatore e

collezionatore di testi, die io intesi in una lenone

squadernare senza un appunto un'interminabile bi-