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La "carrozza di t u t t i d a De Amicis

I I I I li;:llII

Un modello intermedio ...

ajiiiiunge

il nostro interlocutore —

r r “

(li un convoglio composto al più di due ca­

valli. trascinanti una vettura di. al massimo.

20(1(1 chilogrammi.

Pensiamo alle prime ferrovie italiane di

trent anni prima e alla campana che senza

tregua accompagnava l'ansimante corsa per

mettere in guardia uomini e animali.

Potete immaginare che intensità di traf­

fico su quel binario unico! Eppure un cronista

«lei tempo ha scritto addirittura una mono­

grafia sii questo viaggio tranviario da Piazza

C astello

alla Barriera di Nizza, descrivendone

le bellezze e facendo anche i suoi commenti

sull

opportunità di chiamare il nuovo mezzo

di trasporto •omnibus » o » tramways > o

" ippoferrovia . Poi nel 1874 la linea, chia­

miamola così. « Avenati » passa a una Società

Belga alla «piale vengono pure concesse le

linee «Piazza Castello*via Po-Barriera Casale >»

e « Piazza Castello-Barriera Piacenza ».

« Dopo il 1874 pare si sia constatato che i

gravi pericoli delle ** ippoferrovie .. non esi­

stevano e si addivenne rapidamente alla con­

cessione di altre linee alla Società Tramways

di Torino ed alla Società Torinese Tramways

& Ferrovie Economiche, tino a che nel 1897.

con tre concessioni distinte, il Comune di To ­

rino provvide alla elettrificazione della rete

tranviaria con concessioni a quelle due So­

cietà e ad una terza - sorta allora - e cioè alla

Società Anonima Alta Italia, la quale costituì

il primo nocciolo della attuale Azienda Tranvie

Municipali.

Il riscatto della rete di tale Società avvenne

nel 19(17 e si trattava allora di sei linee di

km. 25 circa di impianto e di km. 31 di eser­

cizio. di 8(1 motrici e 26 rimorchi, con 402

dipendenti. Da tale data cessa ogni ulteriore

sviluppo delle reti sociali e si inizia quello del-

l’Azicnda Tranviaria.

" (ili anni dal 1907 al 1910 furono piuttosto

di assestamento. Il 1911 - anche per l'avvento

dell* Esposizione Internazionale - segna la

prima tappa di un importante sviluppo, con­

tinuato ininterrottamente a tutto il 1915. anno

dopo il quale tutta l'attività dell'Azienda

venne assorbita dalle difficoltà d'esercizio che

per deficienza di materiale e di personale anda­

rono rapidamente aumentando di mano in

mano, in relazione ai bisogni della guerra.

Ed eccoci, saltando a pie* pari guerra e

dopo-guerra — ci conclude l'ingegner Giupponi

— al 1922. quandi» I*Amministrazione Comu­

nale. esaminato il piano di sistemazione gene­

rale già studiato dall'Azieiida. decide di ripren­

dere le trattative per un riscatto generale di

tutte le Società in progetto da qualche anno;

eccoci al 1" gennaio 1923. alla quale data tutte

le linee tranviarie urbane di Torino funzio­

nano orinai per conto del Comune. Quanto a

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