

strnze, gli aspiratori, gli interruttori; il reparto
carcasse dove affluiscono tu tti i motori che
vengono smontati in indotto, carcassa o sta
tore, induttori o poli, sopporti. Salvo l'indotto,
fatto proseguire agli elettricisti bobinatori,
tutto il resto è sottoposto a revisione in questo
reparto che prende il nome dalla carcassa del
motore, la sua parte fìssa, esterna, più volu
minosa e appariscente.
—
Una cura particolare - ci osservava la
nostra guida - viene posta nella revisione di
questi motori tranviari che, a differenza di
quelli destinati ad altre applicazioni della
forza motrice elettrica, sono molto più sog
getti a guastarsi per essere esposti alle più
diverse condizioni metereologiche, al continuo
alternarsi di arresto e movimento, agli insi
stenti urti trasmessi dalle interruzioni inevi
tabili delle rotaie nei giunti e negli incroci. Le
conseguenze di un guasto in servizio sono ev i
dentemente ben peggiori che nei riguardi di
un veicolo automobile non vincolato alle ro
taie. Su queste l’effetto, diciamo così, morale
dell'arresto in linea di una vettura tranviaria
esercita sempre un'impressione sgradevole sui
passeggeri, i quali non si stupirebbero gran
che se si trattasse di un'auto, di un torpedone,
di un autopullman...
Non c’è proprio niente da obbiettare. È
vero. Anche a noi è capitato, anche voi avrete
qualche volta protestato; e magari dovevate
scendere solo cento metri più in là, e c'era un
bel sole, e non avevate fretta.
Insomma siamo fatti così.
Appunto per questo all’Azienda si prova, si
riprova, si controlla, si collauda, si taglia il
capello in quattro. E poi si ricomincia.
Ci sarebbe da passare delle ore intere nella
-ala delle prove elettriche e dei materiali, non
tanto per uscirne più convinti, dal momento
che lo si è subito, quanto per presenziare
all'esito e al punto cruciale di un saggio.
Ma ci pensate? Occorre qualche milione di
colpi perchè un coltello rimbalzando sopra due
barrette saldate riesca finalmente a spezzarle.
Per fortuna c’è un conta urti che totalizza
imperterrito e s’arresta in tronco sull’ultima
fatica del mazzuolo appena il paziente si
schianta.
I n a lt r a macchina giudica le durezze di un
provino dall’incavo che una punta d’acciaio o
di diamante incastonata vi lascia cadendo da
una certa altezza.
I n'altra ancora la resistenza alla trazione
e la flessione.
In uu angolo schermatissimo con pedane
isolate, comandi a distanza e una cabina-
armadio misteriosa, l’apparecchio per la prova
delle caratteristiche dielettriche dei materiali
ad altissima tensione. Yien freddo o caldo, a
seconda delle reazioni individuali, solo ad
avvicinarsi. Ventimila volt a corrente con
tinua, sette volte tanto che in una cella della
morte.
Poi per contrasto un’amabile lampadina
accesa, di quelle in uso nell’interno delle vet
ture, sottoposta al ballo di San V ito sopra una
specie di catapulta che a ogni giro di volan
tino le dà uno scossone da lasciarci l'anima e
la pelle, il vetro e il filamento. E invece resiste.
E come! Anche qui il motorino si arresta
quando la lampada salta, ma se tanto ci ha
«lato tanto, è pacifico che anche le sue col
leghe faranno altrettanto e non sgarreranno
in servizio se non almeno dopo qualche mi
gliaio d’ore.
F in ito ? Sì. coi reparti specializzati che
danno vita a ll’Oflicina centrale e al suo mate
riale mobile, ma non col magazzino che nel
centro ddl'Officina, due piani fuori terra e
uno sotterraneo, provvede alla distribuzione
di tu tti i materiali occorrenti ai reparti.
Come in un porto franco o in un deposito
doganale o in un repertorio campionario di
merceologia applicata, vorremmo sapere cosa
manca qua dentro. L ’ordine v i regna assoluto,
gli oggetti più disparati si seguono negli scaf
fali a ripiani e caselle, al suolo, sui praticabili,
negli anditi, nei passaggi.
\ i sono metalli, legnami, gomma rigata pn
il pavimento delle vetture e gomma piuma
per i seggiolini dei manovratori, amianto per
guarnizioni e linoleum per zoccoli, depositi di
olii ed estintori a schiuma, apparecchi com
pleti, viteria e bulloneria sciolta, stoffe per
divise, colore, smalti, lacche, vernici, decal
comanie. tabelle, targhe, cartelli, cordami, ma
schere antigas, lampade, stemmi, bandiere...
Ottomila articoli per un valore complessivo
di quasi cinque milioni.
E tutto prima di essere immagazzinato
passa attraverso il collaudo che ne controlla
la rispondenza in dimensioni e qualità ai di
segni e ai campioni che erano stati scelti.
Non avevamo ragione in principio, quando
si diceva che tutto quanto di questa Azienda
Tranvie Municipali si vede fuori non lascia
nemmeno lontanamente supporre il molto di
più che dietro le quinte occorre al suo crono-
metrico funzionamento?
E non si è accennato che alle vetture dei
depositi e dell'officina centrale, la quale è un
po' il volano e il polmone di tutto il mate
riale mobile, ma sempre un luogo di manu
tenzione e di sosta.
Quindi ve lo chiederemo ancora dopo avervi
condotti tra gl'impianti fissi e poi sulle linee
cittadine.
E ci darete tre volte ragione.
(
c m i
I Ì
j ii m
)
». SALADINI DI ROVETINO
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